17 agosto 2023

KINSHASA, Repubblica Democratica del Congo — Nella serena cornice della Casa di culto bahá’í di Kinshasa si è svolto un vivace dibattito sul rapporto dell’umanità con il mondo naturale.

L’incontro, organizzato dall’Ufficio per le Relazioni pubbliche dei bahá’í della Repubblica Democratica del Congo, ha segnato a livello nazionale un momento speciale che ha dato modo ad alcuni rappresentanti del governo, accademici, organizzazioni della società civile, esponenti delle comunità religiose e leader tradizionali di tutto il Paese di ritrovarsi per discutere di questioni ambientali.

Foto di gruppo dei partecipanti scattata al termine del dibattito, organizzato dall’Ufficio per le Relazioni pubbliche dei bahá’í della Repubblica Democratica del Congo. 

Christian Lupemba, membro dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche, ha sottolineato l’importanza di promuovere tra gli attori sociali una visione comune. “Data la complessità delle questioni ambientali”, ha affermato, “nessun ente preso singolarmente può affrontare da solo queste sfide. Se uniamo le nostre menti, possiamo giungere a soluzioni più efficaci”.

Il dibattito è ispirato alla dichiarazione della Bahá’í International Community Un pianeta, una casa: una prospettiva bahá’í per riformulare il rapporto dell’umanità con il mondo naturale .

Fra i temi messi in risalto dalla dichiarazione della BIC e presi in esame dai partecipanti figuravano il principio essenziale dell’unità del genere umano come fondamento su cui costruire una società sostenibile e il sostegno al consenso all’azione attraverso la consultazione, con particolare riferimento alla partecipazione sempre più ampia delle donne nelle sedi dei processi decisionali.

L’incontro ha rappresentato un momento speciale a livello nazionale, che ha dato modo ad alcuni rappresentanti del governo, accademici, organizzazioni della società civile, esponenti delle comunità religiose e leader tradizionali di riunirsi per discutere di questioni ambientali. Il dibattito ha avuto luogo sul terreno della Casa di culto, nel Centro nazionale bahá’í.

Un importante attore sociale, Faïda Chantal, ha parlato delle barriere che impediscono alle donne di essere maggiormente coinvolte nelle discussioni riguardanti l’ambiente. Ritenendolo uno dei motivi dell’assenza delle donne dalle sedi decisionali, ha dichiarato “Dobbiamo far sì che le donne abbiano pari accesso alle stesse informazioni e opportunità che hanno gli uomini”. 

La signora Chantal ha inoltre osservato che gli “ostacoli culturali, istituzionali ed economici che le donne si trovano ad affrontare” sono in realtà ostacoli che impediscono il progresso della società.

I partecipanti hanno espresso il loro apprezzamento per l’incontro, rimarcando che i dintorni del tempio hanno fornito un ambiente favorevole al raccoglimento e un’atmosfera che ha ispirato un dibattito intenso e profonda interazione.

Laurent Kidinda, rappresentante del Ministero degli Affari Sociali, ha dichiarato: “La Casa di culto è diversa da qualsiasi altra struttura. Quando entri nel tempio, sei sopraffatto da una pace interiore. Sei invogliato a soffermarti, pregare e riflettere profondamente sul progresso della società congolese”.

Questo incontro è stato il primo di una serie di dibattiti, programmati dall’Ufficio per le Relazioni pubbliche, che avranno luogo sul terreno del tempio appena inaugurato per la disamina di questioni di interesse nazionale.