8 novembre 2021

Il progetto per la conservazione della Magione di Mazra’ih mostra ora progressi considerevoli. In modo particolare, la stanza di Bahá’u’lláh è finalmente pronta ad accogliere i visitatori.

Il progetto per la conservazione del luogo di pellegrinaggio bahá’í noto come Magione di Mazra’ih è in avanzata fase di ultimazione. In modo particolare, la stanza di Bahá’u’lláh è finalmente pronta ad accogliere i visitatori.

Lo scorso lunedì, in una lettera a tutte le Assemblee Spirituali Nazionali bahá’í, la Casa Universale di Giustizia lo ha definito “quel luogo sereno e sacro, la prima residenza di Bahá’u’lláh dopo nove anni di reclusione tra le mura della città-prigione di ‘Akká”.

All’inizio di giugno del 1877, insieme ai membri della Sua famiglia, Bahá’u’lláh si trasferì a Mazra’ih, dove ricevette i visitatori e scrisse numerose tavole.

I lavori di restauro, iniziati oltre un anno fa, hanno interessato anche il cortile e la cinta muraria, parti dell’acquedotto che attraversano il sito, le stalle e altri elementi strutturali in prossimità della Magione e nei dintorni.

La Casa Universale di Giustizia ha anche precisato che: “Nei prossimi anni si eseguiranno lavori di conservazione nelle altre stanze della Magione e l’area circostante sarà rimodellata per fornire un ampio spazio aperto dove i visitatori possano passeggiare e gioire, per cogliere la tranquillità spirituale di questo sito benedetto”.

Nel video qui sopra, e nelle immagini che seguono, si possono rilevare vari aspetti dei lavori di restauro.

Veduta dell’interno della stanza di Bahá’u’lláh.

La rimozione dalle pareti di strati di pittura e intonaco ha portato alla luce alcuni elaborati affreschi di epoca ottomana.

Particolare dei tradizionali dipinti floreali, intonacati molti anni fa, ed ora restaurati.

Per ricreare le finestre nella stanza di Bahá’u’lláh sono state utilizzate le tecniche tradizionali di soffiatura del vetro.

Alcune delle finestre attraverso le quali Bahá’u’lláh ammirava i frutteti, le colline e il mare.

Una parete esterna della Magione, delimitante la stanza di Bahá’u’lláh, è stata riportata nella posizione originale, ed è stata restaurata un’apertura da tempo sigillata. A sinistra appare una fotografia scattata prima del restauro e a destra la veduta attuale della stessa parte della casa.

La rimozione di pittura ed intonaco dalle pareti esterne della stanza di Bahá’u’lláh ha portato alla luce i profili delle finestre originali, che erano state riempite in muratura. Qui si vedono parti della facciata est della stanza durante diverse fasi del lavoro di ripristino delle finestre.

Il vialetto del cortile adiacente alla Magione è stato ripavimentato e sono stati effettuati diversi tipi di riparazione alle pareti, rinforzandone la struttura e riapplicando l’intonaco.

Durante i lavori di restauro delle pareti del cortile, sono state valorizzate diverse incisioni risalenti alla metà del 1700, che sono ora chiaramente visibili. Nella foto sopra appare un’incisione raffigurante il modello di un veliero che avrebbe potuto solcare le acque di ‘Akká a quei tempi.

Sul fondo del cortile, i lavori di scavo hanno portato alla luce le scale che conducono alla cucina, posizionata all’esterno, come d’uso all’epoca. È stato anche costruito un tetto in legno per la cucina.

Nelle stalle è stato costruito un tetto in legno, sono state rinforzate le pareti e restaurata la pavimentazione.

Restaurata una parte dell’acquedotto che attraversa il sito.

L’acquedotto era in pessime condizioni al tempo di Bahá’u’lláh, ma fu ricostruito e reso funzionante su Suo suggerimento e in risposta a una richiesta di servizio da parte del governatore di ‘Akká.

Un’altra veduta di una parte dell’acquedotto restaurato che attraversa Mazra’ih.

A nord dell’edificio sono stati scoperti un pozzo, di dimensioni uniche per grandezza nella regione, e una costruzione in muratura.

Vicino al pozzo si trova una grande vasca d’irrigazione, le cui pareti e il cui pavimento sono stati ora sottoposti a lavori di restauro e di rinforzo.

Dopo nove anni di confino nella città-prigione di ‘Akká, fu in questa cornice che, per la prima volta, Bahá’u’lláh pose lo sguardo sulla bellezza e la vegetazione della campagna.