18 gennaio 2024

Il Consigliere Bhavna Anbarasan illustra gli spunti di riflessione emersi dalle iniziative bahá’í nei villaggi dello stato indiano del Bihar, dove sta prendendo piede una cultura dell’uguaglianza.

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PATNA, India – In occasione di una recente visita al Centro Mondiale Bahá’í, Bhavna Anbarasan, membro del Corpo continentale dei Consiglieri per l’Asia, ha parlato con il Bahá’í World News Service di come l’impegno bahá’í nella costruzione di comunità nei villaggi del Bihar, in India, stia dando vita a una nuova cultura dell’uguaglianza.

La signora Anbarasan ha spiegato che il movimento verso una maggiore uguaglianza nel Bihar ha acquisito slancio poiché è aumentato il numero delle famiglie partecipanti agli spazi per la consultazione che accolgono sia donne che uomini per contribuire al dibattito sul ​​miglioramento sociale.

Gli spazi per la consultazione consentono a persone di ogni età di rivedere alcune convinzioni radicate da tempo e tendenti a inibire la capacità delle donne e delle ragazze di procedere nel loro percorso formativo o di contribuire al processo decisionale in diversi campi della vita.

“Ci sono molti presupposti e concetti che vanno cambiati e, affinché questo cambiamento avvenga, dobbiamo innanzitutto capire perché si sono formati”, ha affermato la signora Anbarasan.

I partecipanti a questo innovativo dibattito hanno cercato, sotto la guida dei principi spirituali, di scoprire le cause alla radice dei problemi sociali prevalenti. Al centro delle considerazioni figuravano i principi di giustizia e di unità del genere umano, che hanno aiutato le persone a trascendere le differenze fisiche e a promuovere l’unità nella diversità.

La signora Anbarasan ha posto l’accento sul profondo impatto che questo confronto sta avendo sulla promozione della consapevolezza individuale e sull’incoraggiamento a un esame critico delle abitudini personali di pensiero e di azione.

Ha illustrato in che modo questo processo stia favorendo un’introspezione più profonda tra i membri della comunità, sottolineando che ora sono in molti a mettere regolarmente in discussione le loro interazioni e i loro pensieri quotidiani alla luce dei principi spirituali e a chiedersi: “Qual è il mio pensiero su questo aspetto, nella mia vita personale in famiglia? Quali sono gli interrogativi che mi possono aiutare a vedere cosa è coerente con un principio e quali cambiamenti posso apportare?”

Un’intuizione fondamentale che permea la coscienza delle famiglie in questi dialoghi, ha affermato la signora Anbarasan, è che sempre più persone stanno arrivando a riconoscere che l’anima come realtà spirituale non ha genere, incoraggiando così una comprensione più inclusiva del potenziale individuale e collettivo.