29 dicembre 2023

Mentre il 2023 volge al termine, il Bahá’í World News Service ripropone uno sguardo sul lavoro svolto dalla comunità bahá’í mondiale per contribuire al progresso sociale.

Promuovere l’armonia sociale

In ogni dove, ben consapevoli delle turbolenze degli affari del mondo e delle sue sofferenze, i bahá’í hanno aperto i loro cuori a tutti — madri e padri, sorelle e fratelli, vicini e colleghi — contribuendo a creare santuari di pace e di speranza. Con le persone che avevano attorno essi hanno coltivato nuove amicizie, non vedendo estranei ma solo i membri di un’unica famiglia umana. Anche nei momenti di grave difficoltà e di sconvolgimenti imprevisti, si è rafforzato il desiderio collettivo di essere in sintonia gli uni con gli altri, di elevare ogni anima e di contribuire al benessere della nostra società comune.

In Brasile, la Camera dei Deputati del Congresso Nazionale del Brasile celebra il centenario del lavoro della comunità bahá’í nazionale. La deputata Érika Kokay ha parlato in modo commovente del potenziale degli insegnamenti bahá’í di ispirare una maggiore unità:

“In quest’aula, che ha spesso vissuto momenti di conflitto, oggi noi possiamo ascoltare una sinfonia di pace, la sinfonia della comunità bahá’í. Gli insegnamenti bahá’í ci ricordano ogni giorno che l’umanità è una. Questa è una canzone di grande coraggio e il contrappunto a tutte le paure: fede nell’’altro’, fede nella possibilità che tutti possano vivere in armonia”.

Questo sentimento ha avuto eco in Azerbaigian, in occasione di un convegno nazionale organizzato dal Comitato di Stato per le Associazioni religiose, in un dibattito che verteva sull’importante ruolo dei quartieri per il rafforzamento dell’armonia sociale.

“La coesistenza pacifica parte dal cuore della singola persona, dall’interno della sua casa, dal suo quartiere”, ha affermato Ramazan Asgarli, membro dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche dei bahá’í dell’Azerbaigian.

Nel Regno Unito è stato celebrato il centenario dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í del Paese. L’incontro verteva su un’analisi approfondita del lavoro di promozione dell’armonia sociale, con particolare riferimento all’importante ruolo delle relazioni coese tra le singole persone, le comunità e le istituzioni per lo sviluppo di una società più unificata.

Nella regione araba, le tavole rotonde note come “majalis” — termine arabo riferito ai tradizionali luoghi di ritrovo — hanno svolto un ruolo determinante nel riunire persone di diverse estrazioni per costruire un’unità di pensiero sul progresso spirituale e materiale e sulla coesistenza.

In un episodio podcast del News Service, Saba Haddad, rappresentante dell’Ufficio di Ginevra della Bahá’í International Community (BIC), ha dichiarato: “Più guardiamo alle cose che ci accomunano, più ci sentiamo uniti, mentre più guardiamo alle nostre differenze, più ci sentiamo divisi”.

In un saggio pubblicato su The Bahá’í World viene evidenziato il concetto che queste divisioni sono il risultato di una crisi di identità ma, se consideriamo l’umanità come una sola, svanisce di colpo ciò che appare come un irrisolvibile contrasto tra unità e diversità.

Shahrzad Sabet ha scritto: “Lungi dal minare o contraddire le fondamentali diversità del genere umano, gli Scritti bahá’í ricordano che l’universale identità umana è dotata della straordinaria capacità di garantire la sicurezza essenziale e il fiorire delle altre nostre identità, comunità e legami più ristretti.”

Grazie al senso dell’unità, che è sempre più profondo e travalica le differenze, gli amici si confrontano su questioni cruciali come la giustizia razziale. A Wilmette, negli Stati Uniti, la Casa di culto bahá’í ha ospitato una serata dedicata all’arte e a un dibattito in commemorazione del Mese della storia nera.

Una nuova dichiarazione dell’Ufficio di Bruxelles della BIC ha preso in esame una delle questioni più urgenti che l’Europa si trova ad affrontare oggi: come superare ogni forma di pregiudizio, razziale o di altro tipo.

Il 30° anniversario della Cattedra bahá’í presso l’Università del Maryland ha offerto l’opportunità di riflettere sul pluriennale impegno profuso nella promozione di un mondo più armonioso. In onore del 30° anniversario, il sindaco di Athens, Georgia , ha dichiarato la Settimana mondiale della pace, ponendo l’accento sull’unità, la giustizia e la solidarietà umana.

In Kazakistan , nell’ambito di una serie di tavole rotonde intitolate Promozione del benessere della società, alcuni artisti e l’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche hanno analizzato il modo in cui l’espressione della bellezza nell’arte richiama alla mente pensieri di armonia e di elevazione dello spirito umano, e come l’arte consenta alle persone di percepire la nobiltà nei loro simili.

L’ufficio di New York della BIC ha affrontato le questioni riguardanti la prosperità umana in occasione di un forum svoltosi alle Nazioni Unite sulla riformulazione del futuro del lavoro.

Liliane Nkunzimana, rappresentante della BIC, ha dichiarato: “Arricchendo il dibattito sul lavoro con la disamina dei principi morali e spirituali ad esso correlati, si può favorire una comprensione più profonda della necessità di sviluppare non solo le competenze e le capacità delle persone per l’occupazione, ma anche l’impegno della gente nella giustizia sociale”.

Armonia tra scienza e religione

La coscienza collettiva sulla tecnologia e sull’armonia tra scienza e religione è stata pervasa da una miriade di seri interrogativi sul costante sopravvento della digitalizzazione, dell’automazione e dell’intelligenza artificiale.

L’ufficio di Giakarta della BIC ha cercato di ricostruire il modo in cui le tecnologie digitali possono contribuire al progresso sociale. Nel suo intervento in occasione di una tavola rotonda, Desytia Nawris, dell’Ufficio, ha affermato: “Se la tecnologia deve essere un mezzo per il progresso, allora deve valorizzare aspirazioni e principi nobili, come l’unità e la giustizia”.

Il tecnologo statunitense Matt Weinberg ha detto in un podcast registrato al News Service: “Noi non abbiamo bisogno solo di metodologia e nemmeno solo di valori, servono metodologia e valori insieme. Nella Fede bahá’í questa idea viene espressa in modo esplicito come concetto di armonia tra la conoscenza scientifica e quella religiosa”.

In una dichiarazione pubblicata dalla BIC viene esaminato il motivo per cui è essenziale integrare le diverse prospettive, in particolare quelle delle donne, nel processo di progettazione e diffusione delle tecnologie digitali. In un’altra dichiarazione congiunta, la BIC ha invitato i leader dell’UE a valutare a fondo le sfide sistemiche in atto nell’ordine alimentare globale alla luce del principio dell’unità del genere umano.

Il 47esimo convegno annuale  dell’Associazione per gli Studi Bahá’í (ABS) ha invitato i partecipanti a mettere in relazione i principi spirituali con gli spunti di riflessione provenienti da diversi campi del sapere, cercando di scoprire nuovi criteri per rispondere alle sfide che l’umanità deve affrontare.

Una delegazione della BIC ha partecipato al vertice sul clima COP28 negli Emirati Arabi Uniti.

Santiago del Cile e a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, nei luoghi dove sorgono le Case di culto bahá’í si sono tenuti animati dibattiti sul rapporto dell’umanità con il mondo naturale.

Movimento giovanile

I giovani, a dispetto dell’opinione molto diffusa che getta su di loro una luce negativa bollandoli come ribelli e apatici, nell’anno appena trascorso sono stati i protagonisti delle iniziative per l’azione sociale.

In un episodio podcast il News Service ha cercato di ricostruire il modo in cui il programma di Preparazione per l’Azione Sociale (PSA) fa crescere la capacità dei giovani di applicare la conoscenza scientifica, unitamente ai principi spirituali, per lo sviluppo delle loro comunità. In un altro episodio del podcast, parlando del potenziale dei giovani, Shirin Youssefian Maanian, membro del Corpo continentale dei Consiglieri in Europa, ha affermato: “I giovani sono assetati di conoscenza e di apprendimento. Vogliono contribuire al miglioramento del mondo. E nutrono anche una forte passione per la giustizia”.

In Kenya, un gruppo di giovani ha registrato e diffuso alcuni programmi attraverso piattaforme di messaggistica che intrecciano gli spunti di riflessione e le opinioni di persone provenienti da contesti diversi, arricchendo il dibattito sui temi legati al progresso sociale.

Perseguire la parità tra donne e uomini

In questo contesto, donne e uomini hanno collaborato fianco a fianco per piantare i semi dell’uguaglianza.

In India, la Cattedra bahá’í per gli Studi sullo Sviluppo ha avviato una serie di dibattiti sulla costruzione di un mondo più amorevole. Arash Fazli, assistente universitario e responsabile della cattedra bahá’í, ha affermato: “Per soppiantare ogni norma di genere oppressiva con concetti paritari ed equi, la base di partenza più sicura è confrontarsi con le idee e le pratiche inculcate nelle menti dei giovani all’interno del contesto famigliare fin dalla prima infanzia”. Il dottor Fazli ha soggiunto che è necessario “far crescere ragazzi e ragazze che aspirino a sviluppare le proprie capacità al servizio dell’umanità e del nostro pianeta”.

L’ Ufficio di Addis Abeba della BIC ha diffuso un cortometraggio che tratta dell’importanza del ruolo delle donne nel processo di costruzione della pace.

Alla 67a sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (CSW), i contributi della BIC hanno sottolineato l’importanza dell’integrazione delle diverse posizioni con l’impegno delle donne, nel processo di progettazione e di diffusione delle tecnologie digitali.

In un episodio podcast del News Service, Yevgeniya Poluektova, membro del Corpo continentale dei Consiglieri in Europa, ha raccontato una storia avvincente sulla resilienza, nei Paesi europei, delle donne profughe che partecipano alle iniziative bahá’í di educazione morale e spirituale e che, nonostante le avverse circostanze, stanno escogitando modi creativi per migliorare la vita delle loro comunità.

La signora Poluektova ha detto: “Indipendentemente da dove ti trovi… l’emancipazione non è qualcosa che ti viene data da una ONG. Questo potere lo trovi dentro di te e viene moltiplicato dalla collaborazione con gli altri.”

Nota per la promozione dell’educazione di giovani donne, la Banani International School ha celebrato nello Zambia il suo 30° anniversario. L’approccio educativo polivalente della scuola integra le attività intellettuali con l’acquisizione di comprensione morale e intuizioni spirituali, favorendo al contempo un ricco ambito di apprendimento.

L’appello all’uguaglianza è risuonato in tutto il mondo a giugno, quando, in forme diverse, è stata onorata la memoria delle dieci donne bahá’í impiccate 40 anni fa a Shiraz, in Iran.

La campagna “ Our Story Is One ” si intreccia con le aspirazioni più profonde della gente di tutto il mondo di ambire all’unità piuttosto che alla divisione e di riconoscere l’interconnessione delle nostre storie.

Un video realizzato dal News Service ha messo in risalto l’iniziativa sui social media di #OurStoryIsOne.

Nuovi inizi

L’anno appena trascorso ha visto una serie di nuovi inizi.

Nella RDC ha aperto i battenti la prima Casa di culto bahá’í nazionale e la Casa Universale di Giustizia ha altresì annunciato il progetto di erigere tre nuove Case di culto bahá’í : templi locali a Kanchanpur, nel Nepal, e a Mwinilunga, nello Zambia, oltre a un tempio nazionale in Canada.

Pubblicazioni

Nell’ultimo anno sono uscite numerose nuove pubblicazioni cartacee e digitali.

È stata pubblicata una  nuova edizione della pubblicazione dal titolo Per migliorare il mondo, che mette in luce il lavoro della comunità bahá’í per contribuire al progresso materiale e sociale.

Il News Service ha introdotto due nuove serie di podcast video, una intitolata In Conversation e un’altra intitolata Insights from the Field (Spunti di riflessione dal campo). Gli episodi di questi podcast hanno trattato delle iniziative bahá’í di educazione morale e spirituale nelle comunità di tutto il mondo, delle attività che stanno nascendo in Papua Nuova Guinea nell’azione sociale e delle iniziative agricole di FUNDAEC, un’organizzazione d’ispirazione bahá’í, in Colombia.

La lingua persiana è stata inserita nel sito web del Bahá’í World News Service ed è stata introdotta una nuova sezione video che presenta tutte le produzioni video BWNS, tra le quali figurano cortometraggi, documentari e podcast video; ciò rappresenta un notevole miglioramento da quando venne istituito il News Service, oltre vent’anni fa.

Sul sito web Bahai.org è stata lanciata una nuova sezione che fornisce un quadro d’insieme del calendario bahá’í e delle date più importanti.

L’illustre casa editrice George Ronald ha festeggiato gli 80 anni di pubblicazioni sulla Fede e di continui stimoli alla vita intellettuale della comunità bahá’í.

13esima Convenzione Internazionale Bahá’í

In occasione della 13esima Convenzione Internazionale Bahá’í, i delegati, in rappresentanza di uno spaccato dell’umanità, hanno eletto la Casa Universale di Giustizia: un’esperienza molto commovente che ha lasciato i delegati infervorati e ispirati.

Alla Convenzione è stato proiettato un film commissionato dalla Casa Universale di Giustizia.

Un ricevimento speciale ha visto riunite le autorità di spicco di Haifa e i delegati bahá’í presenti alla Convenzione Internazionale Bahá’í. 

Il sindaco di Haifa Einat Kalisch-Rotem ha espresso il suo profondo apprezzamento per l’opportunità di rivolgersi a un gruppo così eterogeneo e la sua ammirazione di lunga data per la Fede bahá’í. “È un onore per me essere qui davanti a voi come sindaco di Haifa, la città dove ha sede uno dei suoi simboli iconici e uno dei luoghi più sacri e spirituali per la comunità bahá’í. Il Centro Mondiale Bahá’í, con il Mausoleo del Báb e le terrazze, è un simbolo dell’impegno dei bahá’í per l’unità, la pace e l’uguaglianza”.

Procurare porti sicuri

Nelle comunità di tutto il mondo, gente di ogni estrazione e provenienza ha trovato un porto sicuro nelle molteplici attività bahá’í volte al culto e al servizio.

In un episodio podcast del News Service, un gruppo di giovani in servizio presso il Centro Mondiale Bahá’í ha analizzato l’interazione tra servizio e culto espressa dai templi bahá’í.

Un dolce appello all’unità è echeggiato nella Casa di culto di Tanna in un raduno con diverse altre comunità religiose in celebrazione del 2° anniversario della dedicazione del tempio. 

Un membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í di Vanuatu ha affermato che “coloro che pregano all’interno delle mura del Tempio possono sentire la forza motivante dell’amore, un amore che attira persone di ogni razza e provenienza, così necessario in questi tempi difficili”.

In occasione di un incontro tenutosi a Santiago del Cile presso la Casa di culto bahá’í, i partecipanti hanno discusso su come la religione possa contribuire alla costruzione di una società più coesa.

Un episodio podcast del News Service ha analizzato come i luoghi di culto bahá’í in Kenya e in Uganda stiano arricchendo la vita comunitaria.

I membri del servizio di emergenza, istituito in Turchia in seguito al devastante terremoto che ha scosso l’intera nazione, hanno osservato come l’orientamento al servizio e i legami di amicizia promossi attraverso le iniziative bahá’í di costruzione di comunità siano stati fattori chiave nella risposta alla crisi.

Costruzione del Mausoleo di ‘Abdu’l-Bahá

Tantissime persone sono state accomunate, nel loro impegno, da un amore incommensurabile per ‘Abdu’l-Bahá, per il Quale si sta costruendo un Mausoleo.

In occasione della Convenzione Internazionale Bahá’í è stato presentato un cortometraggio che è un resoconto dei lavori di costruzione. Da allora sono proceduti i lavori sulla campata principale, la struttura del tetto che ricopre l’edificio centrale del Mausoleo, varcando così un’importante pietra miliare del progetto e rivelando per la prima volta il completamento del corpo in cemento armato.

Una volta completata, questa sacra struttura fungerà da luogo di preghiera e contemplazione per visitatori provenienti da tutto il mondo che potranno trarre ispirazione dalla vita e dal lavoro di ‘Abdu’l-Bahá, araldo della pace, paladino della giustizia sociale e rifugio per l’umanità intera.