30 agosto 2023

A compimento di un lavoro senza sosta e curato nei minimi dettagli, è stata raggiunta un’attesissima pietra miliare: l’impresa di costruzioni ha completato la gettata di cemento per la copertura del tetto del Mausoleo di ‘Abdu’l-Bahá. Ciò segna non solo la fine di uno degli aspetti tecnicamente più impegnativi del progetto, ma anche il coronamento del lavoro alla struttura in cemento del Mausoleo.

Per la copertura, la complessa struttura del tetto sovrastante il piazzale centrale e l’edificio, inizialmente la squadra addetta aveva programmato un’unica gettata di cemento. A metà agosto, però, si è deciso di gettare un calcestruzzo bianco di alta qualità prima nelle zone nord e sud dei soffitti.

Mentre il cemento grigio rimane invisibile, il cemento architettonico bianco, con la sua superficie strutturata, è stato scelto per la migliore visibilità dal piazzale sottostante.

La sera di domenica 27 agosto la squadra ha iniziato la gettata del cemento grigio, lavoro che è continuato ininterrottamente per 19 ore. Per tutta la notte e fino al giorno successivo è stato necessario garantire un flusso costante di calcestruzzo per ottenere una struttura monolitica e priva di giunture.

Khosrow Rezai, il responsabile del progetto, ha spiegato che questo “ha richiesto l’azione contemporanea di quattro pompe posizionate strategicamente in punti diversi”.

Amnon Cohen, titolare dell’impresa edile, così ha descritto la complessità del lavoro: “È stata una sfida notevole dover coordinare le quattro pompe in modo che non interferissero tra loro”.

Per risolvere il problema, la copertura è stata divisa in quattro quadranti, ciascuno con un apposito team. “Ogni squadra doveva gestire una pompa e un settore”, ha precisato Cohen, “e c’era un modo particolare per far sì che la gettata di calcestruzzo penetrasse nelle curve e negli angoli dello stampo in polistirene espanso sinterizzato.”

Un’altra sfida è stata quella di garantire un flusso costante di calcestruzzo a ciascuna pompa. Cohen l’ha così spiegata: “All’ingresso principale abbiamo dovuto coordinare tutti i camion in arrivo, in modo che sapessero che direzione prendere e verso quale pompa andare, per assicurarci che non ci fossero troppi camion ad una pompa e troppo pochi ad un’altra. Ad ogni pompa si presentava sempre un camion dopo l’altro e la quantità di calcestruzzo era ben bilanciata tra loro, in modo che la gettata sul soffitto potesse risultare omogenea”.

Per garantire una fornitura ininterrotta di calcestruzzo, il team ha coordinato le consegne da quattro diversi stabilimenti. La scelta è stata inevitabile perché il volume richiesto poteva potenzialmente superare la produzione di un singolo cementificio nell’arco delle 24 ore. Un’altra considerazione è stata quella di ridurre al minimo l’impatto dei ritardi, dovuti al traffico, di uno qualsiasi dei cementifici. Dopo essersi consultati con le aziende produttrici di calcestruzzo, il team ha scelto un giorno in cui era previsto minor traffico e il rischio minimo di ritardi.

Cohen ha raccontato come la squadra si fosse preparata per ogni situazione: “Avevamo attrezzature di riserva per tutto, persino una pompa per calcestruzzo. Ci siamo organizzati molto bene affinché non ci fossero sorprese di nessun tipo. Abbiamo stilato una lista di controllo di tutti i guasti critici che avrebbero potuto verificarsi e abbiamo elaborato un piano”.

Sul posto, in ogni fase del processo, lo spirito era carico di trepidazione ed entusiasmo. E lunedì mattina Cohen ha descritto il sentimento di ognuno:

“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Quindi tutti, sebbene stanchi, sono molto, molto felici. E lo spirito sul cantiere è davvero speciale. Per quattro anni, in questo cantiere c’era qualcosa nell’aria che spingeva tutti a volercela fare, a portar a termine il lavoro nel miglior modo possibile. Tutti vedono che questa è una struttura unica che si realizza una volta sola nella vita.”

Rafi Anunu, capo ingegnere strutturale, ha descritto alcune delle straordinarie sfide del lavoro su questo progetto:

“Tutti gli edifici che progettiamo, solitamente sono costruiti per durare 50 anni. Questo edificio è stato progettato per durare centinaia di anni. Ciò richiede, quindi, una diversa miscela di cemento, il che significa che il diametro minimo dell’armatura è maggiore. Tutto è diverso. Questo non è un edificio come gli altri.”

Ora, il calcestruzzo della copertura dovrà riposare per un minimo di 30 giorni prima che la cassaforma sottostante venga rimossa, mostrando per la prima volta la struttura del tetto ultimata.

Nel frattempo, sono già iniziati i lavori per completare il terrapieno est, ora che non serve più da area di sosta per la gettata del calcestruzzo. Proseguono speditamente anche i lavori al Centro visitatori “Akká”, la cui struttura è ormai completata e dove stanno iniziando i lavori per gli interni.

A seguire, un video in cui Khosrow Rezai illustra i prossimi passi dopo il completamento della struttura in cemento del Mausoleo.

Le seguenti immagini intendono offrire una panoramica sull’intensità del lavoro necessario per raggiungere questo importante traguardo.

Tardo pomeriggio di domenica scorsa: le betoniere cominciano a gettare il calcestruzzo grigio. In lontananza si vede la città di ‘Akká.

Le betoniere arrivano sul cantiere per garantire un rifornimento costante a ciascuna delle quattro pompe.

Pompa per calcestruzzo alla base del terrapieno est.

Immagine del tramonto di domenica sera, mentre è in corso la gettata della struttura del tetto. La base del terrapieno est viene utilizzata come area di sosta per due pompe per calcestruzzo.

Il lavoro prosegue mentre il sole tramonta.

Potenti fari illuminano la struttura al crepuscolo.

Il continuo arrivo, anche dopo il tramonto, delle betoniere alla base del terrapieno est.

Una pompa per calcestruzzo sul piazzale nord.

A ovest brillano in lontananza le luci della città di ‘Akká.

Il cemento grigio viene pompato nella cassaforma di polistirene espanso sinterizzato.

L’arrivo delle betoniere si è susseguito per tutta la notte, garantendo una fornitura costante di calcestruzzo a ciascuna pompa.

Sulla base del terrapieno est si possono vedere le pompe per calcestruzzo montate sulle betoniere.

Mentre l’alba si avvicina, il lavoro prosegue.

Al sorgere del sole, la gettata di cemento è quasi ultimata.

Con il passare della mattinata, rimane solo il centro della struttura del tetto a ricevere la gettata di cemento.

Livellamento del cemento al centro della copertura.

Serie di immagini che mostrano le diverse fasi del completamento della copertura, a partire dalla realizzazione della cassaforma in polistirene espanso sinterizzato fino alla colata del calcestruzzo nelle casseforme.

Lunedì sera, la luce del sole al tramonto illumina la copertura ultimata.

Ultimata la gettata sul tetto.