3 maggio 2023

Oltre 160 delegati e Consiglieri reduci dalla XIIIª Convenzione Internazionale e circa 150 tra funzionari pubblici, diplomatici, leader della società civile e delle comunità religiose (ebrea, musulmana, cristiana e drusa) sono stati invitati a un ricevimento tenutosi ad Haifa per un’analisi approfondita del processo elettorale mondiale legato alla Convenzione, nonché del lavoro svolto in generale dai bahá’í per favorire la trasformazione sociale.

La sindaca di Haifa, Einat Kalisch-Rotem, ha espresso il suo profondo apprezzamento per l’opportunità di parlare a una platea così eterogenea e la sua storica ammirazione per la Fede bahá’í. “È un onore per me essere qui davanti a voi come sindaco di Haifa, città nella quale ha sede uno dei suoi simboli iconici e uno dei luoghi più sacri e spirituali per la comunità bahá’í. Il Centro Mondiale Bahá’í, con il Mausoleo del Báb e le terrazze, rappresenta un simbolo dell’impegno bahá’í per l’unità, la pace e l’uguaglianza”.

La dottoressa Kalisch-Rotem ha aggiunto: “In qualità di sindaco di Haifa, mi impegno a sostenere i valori della Fede bahá’í e a garantire che tutti i residenti di Haifa si sentano accolti e tenuti in grande considerazione. La nostra città ospita gente di molte fedi ed estrazioni diverse, ed è mia convinzione che noi diveniamo più forti quando celebriamo la nostra diversità e lavoriamo insieme per creare un futuro migliore”.

Nel suo intervento, David Rutstein, Segretario generale della Bahá’í International Community ha affermato: «Siamo lieti di potervi dare un’idea del mondo bahá’í, i cui rappresentanti hanno percorso distanze considerevoli per adempiere a un dovere sacro: eleggere la Casa Universale di Giustizia, il supremo organo di governo del mondo bahá’í”.

Alcuni dei delegati hanno esposto le proprie esperienze personali nel partecipare alla Convenzione. Lyazzat Yangaliyeva, una delegata del Kazakistan, ha detto che, per lei, ciò che ha reso l’incontro particolarmente speciale è stato “vedere persone provenienti da tutto il mondo riunite in un unico luogo, accomunate da un compito sacro”.

La signora Yangaliyeva ha paragonato la Convenzione a un giardino pieno di tanti fiori, la cui bellezza è impreziosita dalla diversità.

Henry Tamashiro, delegato di Vanuatu, ha posto l’accento sul desiderio condiviso da tutti i partecipanti alla Convenzione per un futuro migliore per le generazioni attuali e future, affermando: “Vogliamo che i nostri domani siano migliori dei nostri ieri”.

Perché si concretizzi questa speranza, ha affermato Tamashiro, è necessaria una nuova concezione di leadership basata sul servizio alla società. Ha inoltre aggiunto che la partecipazione alla Convenzione è essa stessa un’espressione del desiderio di progresso sociale. “Di fatto, l’elezione dell’organo di governo della Fede bahá’í ci aiuterà nella nostra ricerca di un mondo migliore”.

Per l’occasione è stato realizzato un film di 7 minuti, intitolato Summons to Service (Invito a servire), che analizza il processo elettorale bahá’í mondiale, caratterizzato dall’assenza di candidature e campagne di propaganda.

Ariane Sabet, Vicesegretario generale della Bahá’í International Community, ha detto che il film “descrive il modo in cui la Fede bahá’í amministra gli affari e tiene le elezioni, dal livello di base a quello internazionale, concentrandosi sul benessere dell’umanità. Il film fornisce una panoramica di quanto rappresenta, in sostanza, un’innovazione nella governance che noi stiamo imparando ad applicare a situazioni sempre più complesse”.