25 marzo 2023

KINSHASA, Repubblica Democratica del Congo — Il 25 marzo si sono ritrovate a Kinshasa, per la cerimonia inaugurale della prima Casa di culto bahá’í nazionale del mondo bahá’í, oltre 2.000 persone provenienti in massima parte da tutta la Repubblica Democratica del Congo (RDC), ma anche alcuni ospiti speciali provenienti da altri Paesi.

Nel programma figurava l’intervento di Mélanie Bangala, membro del Corpo continentale dei Consiglieri dell’Africa, nominata dalla Casa Universale di Giustizia come propria rappresentante all’evento. La signora Bangala ha letto una lettera della Casa di Giustizia indirizzata al raduno, in cui si afferma: “La Casa di culto sorta in questa metropoli congolese è… dedicata all’unione tra il culto di Dio e il servizio all’umanità, entrambi aspetti vitali per la rigenerazione del mondo.”

La lettera ribadisce inoltre: “Che questa, la vostra prima Casa di culto, sia un faro luminoso. Possano le sue pareti risuonare delle melodie delle Parole di Dio; possa ispirare azioni originate dalla vera fede; possa offrire pace e tranquillità ad ogni anima che vi entri; e possa gettare la luce della felicità universale su tutta la città di Kinshasa e sull’intera nazione della Repubblica Democratica del Congo”.

La cerimonia, proseguita anche nella giornata di domenica, ha visto la partecipazione di funzionari governativi, capi tradizionali, leader religiosi, membri delle istituzioni bahá’í e moltissime persone da tutte le regioni di questo vasto Paese.

Nel discorso di apertura, Lavoisier Mutombo Tshiongo, segretario dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í della RDC, ha definito il raduno come un’espressione “del principio di unità nella diversità, che rappresenta popoli, tribù e gruppi etnici diversi”.

Justin Kamwanya, anch’egli membro dell’Assemblea Nazionale, nel suo intervento ha  affermato: “La Casa di culto non può essere considerata come un semplice edificio o come qualsiasi altro luogo di culto a cui siamo abituati. È un edificio speciale, dotato di particolari potenzialità spirituali.

“In quanto luogo da cui si irradiano forze spirituali, la Casa di culto rappresenta l’espressione di una volontà comune e di un ardente desiderio di servire l’umanità”.

Durante l’evento si sono esibiti diversi cori, provenienti da varie regioni della RDC, che hanno provato per più di tre mesi in vista di questa occasione speciale. All’interno del Tempio, durante la parte devozionale del programma, sono risuonate profondamente le parole di Bahá’u’lláh, cantate sia in lingala che in francese: “Abbi un cuore puro, gentile e radioso, affinché la tua possa essere una sovranità antica, imperitura, sempiterna.”

In un suo commento sull’evento e sul futuro del Tempio, Nkulu Tomene Tutu, anch’egli membro dell’Assemblea Nazionale, afferma: “Il nostro Paese conta più di 450 gruppi etnici e questo è il luogo dove essi possono incontrarsi abbracciando la bellezza della loro diversità e la loro comune umanità”.

Madeleine Lutchaka Fundi, una residente dela zona partecipante alla cerimonia, ha fatto eco a questo sentimento dicendo: “Il Tempio è un centro destinato a connettere i cuori al loro creatore.

“L’anima non ha genere, l’anima non ha tribù, l’anima non ha età, l’anima non ha un ceto sociale. È per tutti. Questa è la caratteristica essenziale di questa struttura: l’universalità. Noi crediamo che riuscirà a illuminare il mondo. In effetti è come un faro per dissipare l’oscurità di tutti questi pregiudizi”.

Durante la cerimonia è stato proiettato un film dal titolo A Remarkable Response: The dawn of the Bahá’í Faith in the Democratic Republic of the Congo (Una risposta straordinaria: Gli albori della Fede bahá’í nella Repubblica Democratica del Congo n.d.t. -potete visualizzarlo qui in inglese , francese), contenente storie sul viaggio intrapreso dai bahá’í del Paese nell’impegno a contribuire al progresso materiale e spirituale della loro società. 

Qui sotto troverete una panoramica di immagini della storica cerimonia di dedicazione della prima Casa di culto nazionale del mondo bahá’í.

Arrivo sul sito del Tempio per l’inizio della cerimonia di dedicazione di persone provenienti da ogni parte, vicina o lontana, della RDC.

Immagini del Tempio e dei giardini circostanti.

La cerimonia comprendeva preghiere e citazioni cantate da diversi cori provenienti da varie regioni della RDC.

Tra i partecipanti al raduno figuravano funzionari governativi, capi tradizionali e leader religiosi.

Un gruppo di donne canta agli ospiti della cerimonia di dedicazione una canzone di benvenuto.

Il programma comprendeva danze tradizionali e altre esibizioni artistiche.

I partecipanti entrano nella Casa di culto per la parte devozionale del programma, che comprendeva preghiere e la lettura di un messaggio indirizzato al raduno dalla Casa Universale di Giustizia.

La signora Bangala ha letto il messaggio della Casa di Giustizia indirizzato al raduno.

Preghiera cantata dal coro durante il programma devozionale all’interno dell’edificio centrale.

Il programma prevedeva lo svolgimento della parte devozionale all’interno del Tempio.

I partecipanti hanno lasciato il Tempio al termine del programma devozionale.

Il sacro simbolo bahá’í conosciuto come il Più Grande Nome è stato posto all’apice della cupola del Tempio. Il Più Grande Nome è una rappresentazione calligrafica dell’invocazione “O Gloria del Gloriosissimo”.

Alcuni membri del personale del Tempio.

Veduta di uno dei nove ingressi del Tempio.

Veduta notturna del Tempio.