24 giugno 2022

Sotto l’egida del governo azero, si è svolto sabato scorso in Azerbaigian il primo convegno nazionale sulla promozione della coesistenza tenuto dal Comitato di Stato sulle Associazioni Religiose. L’incontro ha visto riuniti funzionari, rappresentanti di diverse comunità religiose, leader della società civile, accademici e giornalisti.

Il convegno è stato organizzato dal Comitato di Stato a distanza di soli sei giorni dal dibattito avvenuto tra diversi attori sociali sul principio bahá’í dell’unità nella diversità e si è svolto in risposta al sempre maggior interesse della società azera verso la disamina di questioni riguardanti un’identità nazionale inclusiva.

Durante il convegno, durato due giorni, i partecipanti hanno preso in esame il concetto di identità nazionale basato sul principio dell’unità nella diversità.

Nel discorso inaugurale, Eyvaz Gurbanov, capo dell’Autorità esecutiva distrettuale di Oğuz, ha affermato che l’Azerbaigian ha una lunga tradizione di multiculturalismo e che nel Paese è ben vivo l’interesse per il rafforzamento di una cultura di coesistenza e tolleranza.

Nel corso di una delle sessioni plenarie, Ramazan Asgarli, dell’Ufficio per le relazioni esterne dei bahá’í dell’Azerbaigian, ha ampliato il concetto, affermando che: “Il multiculturalismo non rappresenta una realtà statica. Implica qualcosa di dinamico, inclusivo e ambientato sullo scenario di un mondo in forte cambiamento”.

Asgarli ha precisato che la causa principale delle lotte tra i popoli e le nazioni del mondo è una crisi di identità. “Le varie nazioni e i diversi gruppi stanno facendo di tutto per trovare un loro posto nel mondo ed è in assenza di un’identità comune che le loro relazioni diventano sempre più tese”.

Immagini di diversi forum di discussione organizzati dai bahá’í dell’Azerbaigian per un confronto su questioni di interesse nazionale, come l’uguaglianza tra donne e uomini e l’armonia sociale.

Le sue osservazioni hanno altresì messo in risalto la necessità di un concetto di identità che, al contempo, promuova l’unità e racchiuda la nozione essenziale della diversità.

“Siamo tutti come fiori dello stesso giardino”, ha ribadito. “Se tutti i fiori fossero dello stesso colore e forma, quel giardino sarebbe monotono. La sua bellezza è arricchita dalle differenze di colore, forma e fragranza.

“Se ci vediamo tutti sotto questa luce, le nostre relazioni si trasformeranno. Perché i fiori di un giardino dovrebbero essere in conflitto tra loro?”

Nell’ambito del convegno, i partecipanti hanno visitato tutti insieme i diversi luoghi di culto associati a ogni fede, per continuare il dialogo e pregare insieme per il futuro della loro società.

Al termine del convegno, Almaz Abdurahmanova, anch’essa partecipante e rappresentante dei bahá’í di Oğuz, ha dichiarato: «Sebbene la coesistenza sia apprezzata in Azerbaigian, le visite di gruppo in diversi luoghi religiosi hanno consentito di abbattere molte barriere e contribuito in modo significativo a creare un clima di fiducia».

Il convegno ha ottenuto ampia copertura nazionale, suscitando un grande interesse tra i partecipanti per futuri forum di approfondimento su questioni relative alla promozione di un’identità inclusiva.

L’impegno dei bahá’í dell’Azerbaigian, profuso nella promozione di una società pacifica, spazia dalle iniziative di costruzione di comunità a livello locale, per creare le capacità di servizio verso la società, alla partecipazione nei discorsi prevalenti.