In Malesia lo spirito di servizio, promosso dalle attività bahá’í per la costruzione di comunità, ha trovato espressione nell’opera di soccorso prestata in seguito alle disastrose inondazioni dello scorso dicembre

22 gennaio 2022

SHAH ALAM, Malesia — In seguito alle forti piogge che il mese scorso hanno causato gravi inondazioni in diverse regioni della Malesia, l’opera di soccorso è stata immediata ed animata dallo spirito di servizio e dall’azione collettiva promossa dalle attività bahá’í di costruzione di comunità che si erano svolte nelle aree colpite e nelle loro vicinanze.

Un messaggio dell’Assemblea Spirituale dei bahá’í della Malesia ha invitato le Assemblee Spirituali Locali bahá’í del Paese a seguire l’esempio di ‘Abdu’l-Bahá, «ricordando il Suo amore universale per la gente di ogni nazione, razza e credo religioso» e a «rispondere alle urgenti necessità dei… [propri] connazionali in questo momento di bisogno”.

La reazione delle comunità locali bahá’í ha visto impegnate molte persone di ogni età nel coordinamento dell’opera di sistemazione in alloggi e della distribuzione di provviste, tra le quali figurano anche i materiali per i bambini delle scuole.

Le Assemblee Spirituali Locali sono passate all’azione, usando i centri bahá’í come punti di raccolta e distribuzione di cibo, vestiti, materiali per la pulizia e altri generi di prima necessità, mentre in tutta la Malesia le famiglie hanno aperto le proprie case per dare ospitalità. Molti i casi in cui intere famiglie e gruppi di persone hanno percorso lunghe distanze per raggiungere le aree colpite e prestare soccorso.

I giovani che avevano partecipato alle iniziative di costruzione di comunità sono stati fra i primi a rispondere. Yamla Sathiyaseelan, coordinatrice dei programmi educativi bahá’í della città di Shah Alam, descrive l’esperienza di un gruppo di giovani nei pressi del quartiere di Sri Muda: «Non appena l’acqua delle inondazioni ha cominciato a defluire, alcuni gruppi di giovani dei quartieri circostanti hanno deciso di passare all’azione.

Il mese scorso forti piogge hanno causato gravi inondazioni in diverse regioni della Malesia.

“Molti gruppi giovanili di diversi quartieri si sono rapidamente messi in contatto tra loro per coordinare i lavori. Dopo essersi consultati con le istituzioni bahá’í, alcuni di questi giovani si sono recati a Sri Muda per portare assistenza a diverse famiglie”.

Con queste parole uno dei giovani coinvolti nell’opera di soccorso descrive come l’atto di servizio da parte di alcuni possa stimolare all’azione molti altri: “Eravamo in pochi e, dopo il primo giorno, stanchissimi. Alla ricerca di altri volontari, quella notte abbiamo inviato messaggi ad alcune persone che conoscevamo. Il giorno dopo sono arrivate altre persone a dare una mano, il che ci ha permesso di suddividerci in squadre diverse per cucinare e confezionare i pasti, distribuirli ed aiutare la gente a ripulire le loro case”.

Le foto sopra sono state scattate a Shah Alam, dove alcuni giovani provenienti da diversi quartieri della città hanno proceduto al lavoro di ripulitura dopo il deflusso delle acque.

Nelle comunità bahá’í di tutta la Malesia, il principio spirituale della consultazione è stato fondamentale per l’opera di soccorso.

Mirshal Lourdusamy, membro di un’istituzione bahá’í locale di Shah Alam, ha dichiarato: «Ciò che ci ha aiutato a pianificare, ad agire immediatamente e a collaborare con le organizzazioni della società civile, è stata la cultura della consultazione emersa dal processo di costruzione di comunità. Inoltre, è stato avviato un dialogo con diverse comunità religiose per unire le forze nell’opera di soccorso”.

In molti casi, intere famiglie e gruppi di persone hanno prontamente affrontato lunghi viaggi per raggiungere le aree colpite, lavorando anche fino a notte inoltrata.

La signora Lourdusamy ci spiega: “Molte persone ora si vedono come parte di una famiglia allargata, e non solo come estranei, amici o conoscenti che vivono per caso l’uno accanto all’altro”.

Un membro dell’Assemblea locale di Shah Alam, Lourdusamy Packiasamy, commentando il lavoro svolto nelle ultime settimane, afferma: “Questo disastro ci ha dimostrato che quando gli individui, la comunità e le istituzioni lavorano armoniosamente insieme, il loro potere di contribuire al benessere della società viene considerevolmente amplificato”.