13 gennaio 2022

Un ricevimento tenutosi ad Haifa la scorsa settimana ha visto riuniti alcuni rappresentanti del governo, diplomatici, leader della società civile e della comunità religiosa ebrea, musulmana, cristiana e drusa, per commemorare il centenario della morte di ‘Abdu’l-Bahá e per onorare il Suo perenne lascito spirituale in Terra Santa e altrove.

In un videomessaggio rivolto ai partecipanti, il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato: “La storia della vita di ‘Abdu’l-Bahá rispecchiava il Suo messaggio di gentilezza, compassione e l’incessante pulsione verso la perfezione morale, per noi come individui e per l’umanità come collettivo.

“L’esortazione di ‘Abdu’l-Bahá a vedere ciò che unisce piuttosto che ciò che divide, la Sua profonda fiducia nella comunità del genere umano e la Sua visione di pace sulla terra continuano a riecheggiare dal profondo della Sua ultima dimora, proprio qui in Terra Santa”.


Hanno partecipato all’incontro i leader della comunità religiosa ebrea, musulmana, cristiana e drusa.

Il presidente ha così proseguito: “Nel centenario dalla Sua scomparsa, possa il ricordo di ‘Abdu’l-Bahá essere una benedizione per tutti noi, e possa la saggezza dei Suoi insegnamenti portare conforto e ispirazione a un mondo bisognoso di guarigione e contribuire all’avvicinamento dell’umanità a una visione di unità e pace”.

Il sindaco di Haifa Einat Kalisch-Rotem, presente al ricevimento, ha parlato del legame storico della città con ‘Abdu’l-Bahá. La dottoressa Kalisch-Rotem ha anche espresso il proprio profondo apprezzamento per il Centro Mondiale Bahá’í e la propria trepida attesa per il ritorno dei pellegrini e dei visitatori nella zona.


Nel suo intervento, il sindaco di Haifa Einat Kalisch-Rotem ha parlato del legame della città con ‘Abdu’l-Bahá.

Esprimendo la propria gratitudine per l’organizzazione dell’evento, alcuni dei partecipanti hanno dichiarato che questo incontro, insieme con altri dello stesso tipo tenuti dal Centro Mondiale Bahá’í, è servito da faro di speranza, permettendo alla gente di trascendere le proprie diversità.

Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di visitare una mostra su ‘Abdu’l-Bahá e di assistere a un cortometraggio intitolato Shelter for All Mankind (Un rifugio per l’umanità intera) che mette in risalto alcuni aspetti della Sua vita di servizio in Terra Santa, dove era conosciuto dagli abitanti del posto come ‘Abbás Effendi.


Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di visitare una mostra sul contributo di ‘Abdu’lBahá allo sviluppo della comunità bahá’í e sul Suo incessante impegno nel promuovere l’unità del genere umano.

«’Abbás Effendi era un personaggio davvero speciale», ha detto David Rutstein, segretario generale della Bahá’í International Community. “Bahá’u’lláh Gli diede diversi appellativi, tra i quali: ‘Il Maestro’ e ‘il Mistero di Dio’. Ma ‘Abbás Effendi assunse esclusivamente il titolo di ‘’Abdu’l-Bahá’, il Servo della Gloria’.

“Indubbiamente la Sua vita rimane un esempio di servizio tutt’oggi, a cent’anni dal Suo trapasso, e fonte d’ispirazione per l’umanità”, ha dichiarato il dottor Rutstein.

Questi sentimenti si sono riflessi nella diversità delle culture e delle regioni del mondo rappresentate al raduno dei membri dei Corpi continentali dei Consiglieri, arrivati ad Haifa da ogni parte del mondo per un Convegno speciale.


Come appare dalle foto, tra i partecipanti all’incontro figuravano anche alcuni rappresentanti dello staff diplomatico di diversi Paesi, ritratti con alcuni dei membri dei Corpi continentali dei Consiglieri.

In un videomessaggio, Yair Lapid, Primo Ministro Supplente e Ministro degli Esteri, ha dichiarato: “Grazie per aver reso Israele un posto più variegato, spiritualmente più ricco e più bello. Grazie per aver condiviso con noi la vostra cultura e la vostra Fede e per aver mostrato al mondo un altro aspetto di questa terra speciale”.