Centenario del trapasso di ‘Abdu’l-Bahá: i rappresentanti si preparano in un’atmosfera spirituale

24 novembre 2021

Negli ultimi due giorni, i rappresentanti delle comunità bahá’í di tutto il mondo, in visita ai Luoghi Santi bahá’í legati alla vita di Bahá’u’lláh e ‘Abdu’l-Bahá, hanno contribuito ad elevare l’atmosfera spirituale della commemorazione del centenario, preparando la scena per l’inizio del programma ufficiale di giovedì.

Le immagini qui sotto riportate ritraggono i rappresentanti in visita alla prigione nella quale Bahá’u’lláh e la Sua famiglia furono reclusi; la Casa di ‘Abbúd a ‘Akká, dove ‘Abdu’l-Bahá visse per oltre vent’anni; la casa di ‘Abdu’l-Bahá ad Haifa, dove Egli morì; e gli Archivi Internazionali bahá’í.

L’arrivo dei partecipanti alla casa di ‘Abdu’l-Bahá ad Haifa, dove Egli risiedette negli ultimi anni della Sua vita, prima di morirvi nelle prime ore del 28 novembre 1921.

Un gruppo di partecipanti in avvicinamento all’ingresso della casa di ‘Abdu’l-Bahá.

I partecipanti hanno l’opportunità di trascorrere momenti di preghiera in serenità e contemplazione, immersi nella tranquillità dei giardini di questo Luogo Santo.

Un gruppo di partecipanti assorbito nei propri pensieri prima della visita agli Archivi Internazionali bahá’í, che custodiscono reperti e reliquie direttamente associati alla vita delle Figure Centrali della Fede bahá’í.

Partecipanti in visita all’edificio degli Archivi.

In spirito di riverenza, i partecipanti si avvicinano all’ingresso degli Archivi.

AIcuni partecipanti si recano nella cittadella dove Bahá’u’lláh e la Sua famiglia furono reclusi per oltre due anni dopo essere stati sbarcati a ‘Akká nell’agosto del 1868. In quel periodo, ‘Abdu’l-Bahá si prese cura dei malati e si fece carico del benessere di tutti i compagni. L’immagine in alto, del 1907, offre una veduta storica della prigione.

I partecipanti entrano a gruppi nell’area della prigione nella quale Bahá’u’lláh e gli altri esuli erano confinati.

Alcuni partecipanti riuniti per pregare nel punto in cui cadde dal tetto attraverso un lucernario e morì Mírzá Mihdí, uno dei figli di Bahá’u’lláh.

In questo collage, l’immagine di sinistra e quella in alto a destra mostrano la cella in cui Bahá’u’lláh era confinato.

Partecipanti in visita alla Casa di ‘Abbúd, dove Bahá’u’lláh e la Sua famiglia arrivarono nel 1871 e vissero da esuli e agli arresti domiciliari in condizioni estremamente anguste.

Partecipanti alla Casa di ‘Abbúd.

Mentre la visita volge al termine, alcuni partecipanti tornano nel cortile della Casa di ‘Abbúd.

A sinistra una veduta storica della Casa di ‘Abbúd (ca. 1920). A destra un’immagine di partecipanti che arrivano alla casa.

Tra i Luoghi Santi visitati dai partecipanti c’è la Magione di Bahjí, che si trova accanto al Mausoleo di Bahá’u’lláh. Nel settembre del 1879, ‘Abdu’l-Bahá prese in affitto questa casa come residenza per Suo Padre e gli altri membri della famiglia. Bahá’u’lláh era solito guardare dal balcone per vedere l’arrivo da ‘Akká dell’amatissimo figlio, ‘Abdu’l-Bahá.

Alcuni partecipanti ai Giardini monumentali di Haifa, che ospitano i luoghi di sepoltura di Navváb (la moglie di Bahá’u’lláh), Mírzá Mihdí (il figlio minore di Bahá’u’lláh), Bahíyyih Khánum (la figlia di Bahá’u’lláh, a sinistra) e Munírih  Khánum (la moglie di ‘Abdu’l-Bahá, a destra).

Alcuni partecipanti in visita all’ultima dimora di Amatu’l-Bahá Rúḥíyyih Khánum, la moglie di Shoghi Effendi.