L’impegno di alcuni giovani, rivolto al miglioramento della qualità dell’aria e alla possibilità di trovare riparo dal caldo, ha procurato un ulteriore beneficio: quello di prevenire l’erosione del manto stradale durante le inondazioni.

14 aprile 2021

OKCHEAY, Cambogia – Nel 2019, nel villaggio cambogiano di Okcheay, un gruppo di adolescenti ha provveduto a piantare degli alberi lungo un tratto di strada per migliorare la qualità dell’aria e offrire riparo dal caldo. All’epoca non potevano certo prevedere che, durante le inondazioni verificatesi l’anno seguente, questo particolare tratto di strada sarebbe stato protetto da forti erosioni. Benché di impatto modesto, il progetto e il supporto alla sua evoluzione sono stati recentemente oggetto di discussione tra i capi locali dei villaggi limitrofi.

Foto scattate prima dell’attuale crisi sanitaria. Nel 2019, nel villaggio cambogiano di Okcheay, un gruppo di adolescenti ha provveduto a piantare degli alberi lungo un tratto di strada per migliorare la qualità dell’aria e offrire un riparo dal caldo.

“Se questi giovani non avessero avviato questo progetto, avremmo potuto perdere tutta la strada. Se noi li aiutiamo a portare avanti il loro lavoro, potremmo vedere una grande differenza nelle prossime inondazioni”, ha dichiarato il capo del villaggio di Okcheay, Chhert Say, durante l’incontro.

Nell’intraprendere questa iniziativa, i giovani hanno tratto ispirazione dalla loro partecipazione ai programmi educativi bahá’í che sviluppano capacità di servizio verso la società. Phoeurb, uno dei collaboratori più vecchi nel gruppo dei giovani, illustra un aspetto importante di questi programmi educativi: “Questi ragazzi hanno sviluppato una capacità essenziale: descrivere la realtà sociale del loro villaggio e identificarne le esigenze, cui loro stessi potrebbero far fronte”.

”Se questi giovani non avessero avviato questo progetto, avremmo potuto perdere tutta la strada. Se noi li aiutiamo a portare avanti il loro lavoro, potremmo vedere una grande differenza nelle prossime inondazioni”,
ha dichiarato il capo del villaggio di Okcheay, Chhert Say.

Uno dei giovani del gruppo chiarisce il pensiero che sta alla base del progetto. “In estate fa molto caldo, non c’era ombra per le persone che camminano sulla strada, quindi abbiamo deciso di piantare alberi.”

“Gli alberi producono anche fiori e frutti”, aggiunge un altro giovane, “il che rende il nostro villaggio più bello”.

I capi locali e i membri della comunità, tra cui anche altri giovani del villaggio, hanno sostenuto con entusiasmo il progetto fin dall’inizio, dando consigli sulla scelta delle specie più adatte e aiutando a piantare gli alberi.

Say condivide i suoi pensieri sul gruppo, dicendo: “Questo dimostra l’importanza delle attività bahá’í, perché i giovani del nostro villaggio, al rientro dalla scuola, impiegano il tempo a discutere di questioni importanti ed a offrire il loro servizio al villaggio.”

Questa settimana, nel corso dell’ultimo incontro, i giovani hanno riflettuto su come proseguire in questa direzione. “I nostri cuori si riempiono di gioia”, ha detto un giovane, “quando vediamo felice tutta la gente del villaggio. Ci rendiamo conto di poter fare la nostra parte per costruire una nuova civiltà.”