L’anno scorso ha visto importanti sviluppi nel mondo bahá’í  in vista del secondo bicentenario.

 

CENTRO MONDIALE BAHÁ’Í, 31 dicembre 2019

Riflettendo sul 2019, il Bahá’í World News Service offre una breve rassegna di alcuni articoli dell’anno scorso sugli eventi occorsi nella comunità bahá’í e una sintesi delle straordinarie celebrazioni mondiali che si sono svolte in onore del secondo storico bicentenario.

Il 200° anniversario della nascita del Báb

L’ottobre del 2019 ha segnato il 200° anniversario della nascita del Báb, precursore e araldo della Fede bahá’í, Che con il Suo drammatico ministero ha aperto la strada all’apparizione di Bahá’u’lláh. Il bicentenario è stato celebrato in tutto il mondo ad ogni livello, locale e internazionale.

In villaggi e quartieri di tutto il mondo, i preparativi del bicentenario sono iniziati con mesi di anticipo, provocando un’intensificazione senza precedenti delle attività di costruzione della comunità e una fioritura di opere d’arte realizzate per onorare l’evento, per riflettere sul suo significato e ricordare la straordinaria vita del Báb. Il News Service ha parlato di questi preparativi e di queste celebrazioni in tutti i continenti, Africa, Americhe, Asia, Australasia ed Europa, ancor prima dell’anniversario. Avvalendosi di quanto appreso nel 2017, in questa occasione le celebrazioni gestite a livello locale sono state molto più numerose.

Notevoli sono stati anche gli eventi a livello nazionale. Nel Regno Unito, la British Library ha organizzato un’interessante mostra che esibiva testi originali della Fede e ha ospitato un acclamato monologo per l’occasione. In Australia, nella Nuova Zelanda e negli Stati Uniti alcuni membri del Parlamento hanno commemorato il bicentenario, elogiando ciò che la comunità bahá’í sta offrendo alla vita della società e in India la comunità bahá’í del Paese ha dato un ricevimento speciale per il presidente Ram Nath Kovind.

Nel Centro Mondiale Bahá’í, il presidente israeliano Reuven Rivlin ha onorato il bicentenario visitando il Mausoleo del Báb. In un’altra occasione, si è tenuto un ricevimento per i leader della comunità e le terrazze sul Monte Carmelo e il Santuario del Báb sono stati aperti a migliaia di visitatori per un programma speciale di due notti.

Gli uffici della Baha’i International Community hanno onorato il bicentenario riunendo dignitari e altri funzionari per esaminare l’importanza degli insegnamenti del Báb e di Bahá’u’lláh per le condizioni del mondo di oggi.

In innumerevoli località in tutto il mondo è stato proiettato un cortometraggio commissionato per il bicentenario, L’Alba della luce. Il film segue una ricerca personale di verità e significato intrapresa da persone provenienti da diverse parti del mondo.

Sul sito internazionale Bicentenary.Bahai.org si trovano vari filmati delle celebrazioni ed è disponibile anche una lettera che la Casa Universale di Giustizia ha scritto per l’occasione.

Il Mausoleo di ‘Abdu’l-Bahá

Durante l’anno, la Casa Universale di Giustizia ha annunciato che intendeva erigere una struttura sacra, con un progetto specifico, per onorare ‘Abdu’l-Bahá, Che occupa una posizione unica nella storia religiosa. Nel mese di maggio, ha annunciato di aver scelto l’architetto del Mausoleo e nel mese di settembre ha mostrato i progetti della struttura.

Il Mausoleo sarà costruito nelle vicinanze del Giardino di Ridvan ad Akká, un luogo sacro visitato durante il pellegrinaggio bahá’í, un viaggio spirituale in Terra Santa intrapreso ogni anno da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo.

Case di culto bahá’í

Lo scorso anno il News Service ha pubblicato molti articoli che parlano di ciò che si è appreso sull’impatto sociale dei Templi bahá’í sulle comunità del mondo e dei progressi compiuti nella costruzione delle nuove Case di culto in Kenya, Papua Nuova Guinea e Vanuatu.

Un podcast in due parti ha presentato alcune interviste con i partecipanti a un incontro senza precedenti al quale hanno presenziato rappresentanti di dieci paesi per esaminare ciò che si pensa di queste strutture. In un altro podcast, i rappresentanti di una comunità in Uganda, il cui Tempio è stato costruito oltre 50 anni fa, hanno discusso su come la preghiera collettiva stia influenzando la società in generale.

In Cile, il Tempio è stato recentemente premiato per il suo impatto trasformativo sulla società e per essere «espressivo dei valori umanitari della giustizia, del rispetto, dell’uguaglianza e dell’inclusione». In India, la comunità bahá’í ha ospitato un simposio che ha esaminato come i luoghi di culto possano mirare a unire le persone e a stimolare una profonda contemplazione sulla realtà spirituale dei fondamentali interrogativi della vita.

Pubblicazioni online e in stampa

L’anno scorso sono state pubblicate nuove antologie dagli Scritti di Bahá’u’lláh e ‘Abdu’l-Bahá, e sono stati lanciati due nuovi siti web, Bahá’i World publication e il News Service in francese e spagnolo.

Nel mese di febbraio un nuovo volume di scritti mistici di Bahá’u’lláh è stato reso disponibile online e stampato. Esso comprende anche la traduzione inglese di una delle Sue opere poetiche più famose, Rashh-i-‘Ama, o Nubi dall’alto dei Cieli. Nel mese di maggio nella Baha’i Reference Library sono state pubblicati per la prima volta 67 brani tratti dagli Scritti di ‘Abdu’l-Bahá. Nel mese di agosto, diverse raccolte di immagini della Baha’i Media Bank sono state aggiornate.

Sviluppo socio-economico

Il News Service ha descritto vari esempi di progressi nell’impegno bahá’í per lo sviluppo sociale ed economico. A Macao, una scuola di ispirazione bahá’í che si propone di sviluppare negli studenti l’eccellenza intellettuale e morale ha celebrato il suo trentesimo anniversario. In Zambia, decennali processi educativi hanno preso slancio con l’apertura di nuove strutture educative in due regioni del Paese. Un episodio podcast ha parlato di un gruppo di giovani donne provenienti dall’India che ha aiutato le proprie comunità a superare atteggiamenti superstiziosi che hanno ostracizzato le donne per generazioni. Il News Service ha anche menzionato una comunità unita e piena di speranza del Mozambico che si è mobilitata per contribuire all’opera di soccorso dopo il ciclone Idai.

Infine, in gennaio il consiglio dei cinque direttori della neonata Organizzazione internazionale bahá’í per lo sviluppo ha convocato la sua prima riunione per consultarsi sui propri obiettivi e sul proprio lavoro. La nascita di questa nuova istituzione internazionale preannuncia progressi significativi in questo settore negli anni a venire.

Partecipazione ai discorsi della società

Le attività svolte dalla comunità bahá’í per contribuire al miglioramento della società a livello del pensiero sono sempre state in primo piano nel News Service nel 2019.

Quest’anno la Baha’i International Community ha partecipato a vari forum sulla parità fra le donne e gli uomini, sul ruolo della religione nello sviluppo, sul ruolo delle comunità locali nell’assistenza umanitaria e sullo stato di attuazione degli Obiettivi per uno sviluppo sostenibile.

Comunità nazionali di tutto il mondo hanno partecipato a molti forum durante i quali attori del governo e della società civile hanno dibattuto gli attuali problemi che preoccupano le loro società. Fra i temi esaminati in queste comunità vi sono stati il ruolo della religione nella promozione di cambiamenti sociali costruttivi, l’unità razziale e questioni riguardanti lo sviluppo sociale ed economico.

In Spagna, la comunità bahá’í ha ospitato giornalisti di spicco in una tavola rotonda sull’impatto dei media sulla coesione sociale e sull’aumento della radicalizzazione. In Canada, in occasione di un’audizione della Commissione parlamentare per la lotta contro l’incitamento all’odio online, i rappresentanti della comunità bahá’í hanno messo in luce l’importanza di costruire una struttura morale forte per comprendere e analizzare i media online. In Italia e a Kiribati, le comunità bahá’í hanno espresso ai presidenti dei loro Paesi una speranza condivisa in una società unificata. Un’intervista podcast con i rappresentanti della comunità bahá’í australiana ha messo in evidenza ciò che la consultazione può fare per costruire unità di pensiero e di azione nella società. Negli Stati Uniti, la Cattedra bahá’í per la pace mondiale presso l’Università del Maryland, College Park, ha organizzato diversi convegni su temi di attualità, come il futuro delle città e l’inscindibile rapporto tra l’avanzamento delle donne e la creazione di società prospere e pacifiche.

Il News Service ha anche parlato dell’importanza della partecipazione dei giovani ai discorsi sociali. I giovani hanno esaminato temi critici come l’unità razziale in Nuova Zelanda, l’ambiente nei Paesi Bassi e il ruolo distintivo delle giovani generazioni nel contribuire alla trasformazione sociale in Germania.

Le persecuzioni contro i bahá’í in Iran e nello Yemen

Mentre nel mondo si avevano tutti questi progressi, le persecuzioni contro le comunità baha’i in Iran e nello Yemen sono proseguite.

Poiché in Iran la comunità bahá’í continua a subire il peso di persecuzioni sistematiche sponsorizzate dallo Stato, all’inizio del mese, le Nazioni Unite hanno condannato le continue violazioni dei diritti umani in atto nel Paese. Durante le celebrazioni del bicentenario della nascita del Báb, le autorità iraniane hanno fatto irruzione in diverse case, hanno arrestato alcuni bahá’í e bloccato esercizi commerciali che erano stati chiusi in osservanza dei Giorni santi. Nel corso dell’anno, i bahá’í in Iran hanno subito continue persecuzioni, come arresti a ripetizione e perquisizioni domiciliari, cause giudiziarie multiple, in alcuni casi sentenze di carcerazione fino a 10 anni e continue espulsioni di studenti dalle università a causa della loro fede. Molte imprese di proprietà bahá’í rimangono chiuse per ordine delle autorità locali.

Nello Yemen, sei bahá’í sono ancora in carcere a Sana’a. Uno di loro, Hamed bin Haydara, è stato condannato a morte. I sei sono in carcere da periodi che variano da due anni e mezzo a sei anni. Durante le udienze d’appello per il signor Haydara, il pubblico ministero aveva ripetutamente fatto pressioni perché il giudice non solo confermasse la condanna a morte, ma deportasse tutti i bahá’í e ne vietasse l’ingresso nel Paese. Nel mese di settembre, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato la persecuzione Houthi contro i bahá’í.