PORT MORESBY, Papua New Guinea, 24 novembre 2019

Procedono i lavori per la costruzione della Casa di culto bahá’í nazionale della Papua Nuova Guinea, a Port Moresby. I lavori di scavo sono già stati completati e si sta incominciando a costruire le fondamenta dell’edificio.

Le fondamenta saranno completate entro dicembre e i lavori per la sovrastruttura in acciaio avranno inizio gennaio.

Questo Tempio, destinato alla popolazione di un intero paese, è la prima Casa di culto baha’i nazionale. I lavori di costruzione hanno avuto inizio, dopo che, alla fine di un’impresa durata oltre un secolo, nel 2016 è stata completata la costruzione delle Case di culto bahá’í continentali e nel 2017 e 2018 sono state inaugurate due Case di culto locali.

Ispirato all’arte della tessitura, che è un elemento universale della cultura della Papua Nuova Guinea, il progetto del Tempio è stato presentato al pubblico l’anno scorso a Naw-Ruz.

«Il progetto si basa sull’idea dell’unità», spiega Confucius Ikoirere, segretario dell’Assemblea Spirituale Nazionale baha’i del Paese. In questa variegata isola-nazione del Pacifico, dove si parlano centinaia di lingue ed esistono migliaia di diversi gruppi culturali, la tessitura è un atto molto comune, aggiunge Ikoirere. «Tutti usiamo oggetti intrecciati per decorare le nostre case. Tutti usiamo ceste intrecciate. Dormiamo su stuoie intrecciate. La tessitura si trova dappertutto. È un simbolo della nostra unità».

«Anche la Casa di culto è un importante simbolo di unità, in quanto accoglie amorevolmente tutti coloro che vengono a pregare e meditare».

In agosto la commissione per l’edilizia del Distretto della capitale nazionale ha dato la sua approvazione formale per l’inizio dei lavori e in settembre la comunità baha’i ha subito indetto un semplice incontro di preghiera all’alba nel sito del Tempio. I lavori di costruzione hanno avuto inizio subito dopo e sono finora proseguiti senza interruzioni.

«La gente sta incominciando a capire che questo Tempio non è solo per i baha’i», dice Henry Lape, uno degli architetti del Tempio, «ma appartiene alla comunità. Tutti possono entrarvi per meditare e pregare».

Il progetto ha ottenuto l’appoggio dei residenti locali e dei funzionari governativi.

«Questo bellissimo edificio attirerà molti visitatori e abbellirà la città», ha spiegato il Ministro per il territorio e la pianificazione ambientale John Rosso in un recente incontro con i rappresentanti della comunità baha’i. Egli è uno dei funzionari governativi che hanno visitato il sito del Tempio, che si trova nella stessa proprietà in cui sono sistemati gli uffici nazionali della comunità baha’i.

L’edificio centrale avrà nove ingressi, ciascuno con un tetto a timpano in legno. Situata in cima a un colle nella grande capitale del Paese, la Casa di culto, oltre all’edificio centrale, comprenderà giardini e altri spazi per meditare e pregare in tranquillità. Bernard Kipit, il direttore della città di Port Moresby, ha detto che «la capitale ha bisogno di strutture come queste».

Questo sito era già un luogo di preghiera, aggiunge Saeed Granfar, co-architetto assieme al signor Lape. «La comunità ha già sviluppato un grande sentimento di riverenza verso il sito della Casa di culto. Quando le persone che vengono a visitare questo luogo si avvicinano al sito dove sorgerà l’edificio centrale e vi si soffermano, il loro ritmo, il loro comportamento e il loro atteggiamento cambiano».

La Casa Universale di Giustizia ha annunciato il progetto della costruzione di questo Tempio nel suo messaggio di Ridvan 2012. Nel mondo le Case di culto baha’i sono attualmente dieci. Le comunità stanno imparando che queste sacre strutture rispecchiano le aspirazioni spirituali delle persone e le ispirano a servire per trasformare la società.