BIC NEW YORK, 11 marzo 2019 – La commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne ha inizio oggi, con più di 9000 persone attese al principale forum del corpo internazionale sulla parità di genere. Nella sua dichiarazione alla Commissione quest’anno, la Baha’i International Community (BIC) afferma che oggi abbiamo bisogno di efficaci modelli di governance e di educazione e di un’economia basata su nuovi principi.

«Un tema così oneroso come offrire protezione sociale a tutti, specialmente i più vulnerabili, la maggioranza dei quali sono donne e bambini, deve essere considerata alla luce di una grande verità: che l’umanità è una sola e che tutti gli esseri umani devono beneficiare delle copiose risorse della nostra patria comune», si legge nella dichiarazione della BIC.

I temi di cui si occuperà la 63ª sessione della Commissione, che si svolge presso la sede dell’ONU a New York e che durerà fino al 22 marzo, sono la protezione sociale, l’accesso ai servizi pubblici e la formazione di infrastrutture sostenibili per la parità di genere e per la valorizzazione delle donne e delle ragazze.

La dichiarazione della BIC, Creating the World Anew: Leaving No One Behind (Per rinnovare il mondo senza lasciare indietro nessuno), si basa in parte sull’esperienza della comunità baha’i nel campo dell’educazione, in relazione al miglioramento della condizione delle donne e della loro partecipazione a tutte le sfere della società.

«Un’educazione di qualità dipende, in una certa misura, dalla disponibilità di risorse materiali, ma l’esperienza di molte comunità baha’i alla base suggerisce che anche nelle zone più remote e povere del mondo, sono presenti molte risorse umane che con il tempo, l’attenzione e un saggio utilizzo dei mezzi materiali, possono svilupparsi», spiega la dichiarazione.

In tutto il mondo l’esperienza della comunità baha’i ha dimostrato che l’avvio di un processo educativo che sviluppi le capacità intellettuali e morali non deve necessariamente attendere la disponibilità di infrastrutture fisiche, prosegue la dichiarazione. «Un’educazione di qualità richiede un’attenzione all’intero processo educativo: la formazione degli insegnanti, la scelta o la formulazione di appropriati programmi di studio, la creazione di un ambiente favorevole all’apprendimento e l’impegno della comunità all’interno della quale il processo di apprendimento ha luogo. Le risorse materiali possono completare e rafforzare queste diverse dimensioni solo fino a un certo punto. Tuttavia, è molto più importante fare in modo che gli insegnanti e gli studenti partecipino a un processo di costruzione di capacità che faccia emergere le capacità dello spirito umano».

La dichiarazione della BIC prende in esame anche il fatto che le strutture sociali contemporanee sono inadeguate a realizzare la parità delle donne e degli uomini e tutto ciò che essa implica per il progresso della società.

«Dato che molti dei sistemi e delle strutture della società sono state progettate per rafforzare la dominazione e la disuguaglianza, dobbiamo impegnare risorse significative per approfondire temi come modelli di governance efficaci, tipi di educazione e di economie strutturate attorno a un insieme di principi completamente nuovi: che gli esseri umani sono una cosa sola, che le donne e gli uomini sono pari, che la cooperazione e la reciprocità possono far molto per sprigionare i poteri collettivi emergenti e che la piena partecipazione di tutte le persone al rinnovamento del mondo rafforzerà notevolmente il progresso dell’umanità».

Giovedì la BIC ospiterà una tavola rotonda sul ruolo dell’educazione nella promozione della parità di genere. La discussione offrirà nuove idee su come affrontare alcune delle forze sociali che perpetuano le disuguaglianze svantaggiando le donne e le ragazze e su come elaborare accordi economici che promuovano la parità e un’educazione olistica di qualità per ragazze e ragazzi. L’evento sarà trasmesso dal vivo sulle pagine Facebook, Instagram e Twitter della BIC.