16 febbraio 2023

ISTANBUL, Turchia — Sin dai primi momenti seguiti ai devastanti terremoti che hanno scosso la Turchia e i Paesi limitrofi, a livello regionale e nazionale le istituzioni bahá’í turche si sono immediatamente messe in stretto contatto con le comunità locali nelle aree colpite per verificare la sicurezza delle persone e per coordinare il proprio contributo alle attività di soccorso in atto.

Il coordinamento delle operazioni fa capo ad uno sportello emergenza istituito, nelle ore susseguenti il primo terremoto, dall’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í della Turchia. Lo sportello ha subito preso contatto con le istituzioni bahá’í locali di İskenderun e di alcune località della provincia di Hatay per una consultazione sulle misure da adottare in risposta ai bisogni della popolazione colpita.

Le reti informali createsi nel tempo tra i partecipanti e i facilitatori delle attività bahá’í di costruzione di comunità e con le Assemblee Spirituali Locali bahá’í hanno consentito allo sportello emergenza di raccogliere e di ritrasmettere, in maniera rapida ed attendibile, importantissime informazioni verso numerose località, soprattutto nelle zone rurali.

Lo sportello ha segnalato che i bahá’í di Adana, İskenderun e Serinyol hanno aperto i relativi centri bahá’í locali per servire da hub per funzionari, paramedici e volontari nel lavoro di pianificazione ed attuazione dell’opera di soccorso, oltre che a fornire un riparo agli sfollati.

Lo sportello è riuscito, nello stesso tempo, a far pervenire mezzi al di là della portata immediata di alcune comunità. In un villaggio, in cui la mancanza di elettricità rendeva estremamente difficile cucinare e accudire il bestiame, tramite lo sportello è stato acquistato in una località vicina un generatore e consegnato a destinazione. Per far fronte a necessità di questo tipo, sorte in numerose altre zone, lo sportello si sta attivando per l’acquisto di altri generatori.

L’Assemblea Spirituale Nazionale ha riscontrato il fatto che, nonostante nelle regioni colpite del Paese il bilancio della devastazione appaia sempre più chiaro, lo sportello d’emergenza sta ricevendo segnalazioni incoraggianti.

Fra queste, una in particolare riferisce di un uomo che, sebbene abbia perso la propria casa, ha risolutamente voluto andare a raccogliere in una città vicina acqua e cibo da distribuire ai suoi vicini. Durante il viaggio, gli è stata data altresì la brutta notizia della perdita di un famigliare. Tuttavia, pur nel mezzo delle difficoltà, ha proseguito con perseveranza, una scelta che si è rivelata essenziale, poiché altrimenti quel giorno nella sua località non vi sarebbero stati né cibo né acqua.

Lo sportello d’emergenza ha osservato come l’orientamento al servizio e i legami di amicizia che vengono promossi attraverso l’impegno bahá’í di costruzione di comunità siano stati fattori chiave nell’affrontare la crisi. “Le persone impegnate in queste attività provano un maggiore senso di unità e si sentono motivate ad assistere chiunque ne abbia bisogno, considerando indistintamente vicini ed estranei come parte della propria famiglia”, afferma un membro dello sportello. “Ad esempio, molti hanno aperto le proprie case a persone bisognose di un alloggio temporaneo”.

Oltre all’opera svolta dal suo sportello emergenza, l’Assemblea Spirituale Nazionale ha trasmesso parole di incoraggiamento sin dal primo giorno del terremoto. In una lettera, l’Assemblea afferma che: “In questo momento di crisi facciamo tutti uno sforzo di devozione e di sacrificio, in ogni circostanza e in ogni condizione, per servire i bisogni dei nostri concittadini. … Donate speranza a tutti e con amore guarite le loro ferite”.