25 ottobre 2022

ASTANA, Kazakistan – Leader religiosi provenienti da tutto il mondo, tra i quali Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, si sono riuniti il mese scorso ad Astana, in Kazakistan, in occasione del 7° Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, per esaminare il ruolo della religione nel contribuire al progresso sociale in un mondo post- pandemia.

Lyazzat Yangaliyeva, membro dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche dei bahá’í del Paese e una dei rappresentanti della comunità bahá’í al Congresso, ha dichiarato che il forum, che si svolge ogni tre anni, offre alle comunità religiose un’importante opportunità nel promuovere una maggiore comprensione e cooperazione.

“Il ruolo della religione è quello di instaurare la pace”, afferma. “Tuttavia, gli annosi e stereotipati pregiudizi che giustificano la violenza contro alcuni segmenti della società e le tradizioni nocive, tramandate di generazione in generazione, continuano a dividere le persone in tutto il mondo”.

Foto che ritrae la delegazione della Bahá’í International Community con il senatore Nurlan Bekenov (secondo da sin.) e la responsabile delle relazioni Farida Kurmangaziyeva (a destra) in occasione di un evento serale con esibizioni artistiche sul tema dell’”Unità nella diversità”.

La signora Yangaliyeva spiega che, nonostante queste sfide, stanno emergendo anche chiari segnali che la religione può svolgere un ruolo costruttivo nella creazione di legami di fiducia e di cooperazione, con un palese riferimento alla pandemia e alle recenti crisi ambientali che hanno visto le comunità religiose superare le loro differenze nel rispondere ai disastri.

In un discorso alla sessione plenaria del Congresso, il segretario generale della Bahá’í International Community, David Rutstein, ha fatto eco a questi sentimenti, affermando che la fidatezza trova la sua «massima espressione nel servizio verso il prossimo e verso la comunità in senso lato».

Nel descrivere i leader affidabili, si è così espresso: “Essi accolgono con favore il processo decisionale comune e l’azione collettiva e sono motivati da un impegno per la giustizia e il benessere dell’umanità intera”.

Il Dr. Rutstein ha aggiunto che il progresso sociale dipende da una visione condivisa del futuro e fondata su principi spirituali.

“Proclamando la diversità della razza umana, noi dobbiamo sostenere l’abolizione di ogni forma di pregiudizio ed esclusività. Dobbiamo propugnare con passione a parole e con le nostre azioni la parità di diritti tra uomini e donne. Dobbiamo promuovere inequivocabilmente l’armonia tra scienza e religione”.

Una settimana dopo il Congresso, presso l’Ufficio Nazionale dei bahá’í di Astana si è tenuto un ricevimento che ha visto riuniti alcuni leader delle comunità religiose e rappresentanti del governo del Kazakistan.

Citando gli scritti di Bahá’u’lláh, il dottor Rutstein ha così proseguito: «L’affermazione che ‘tutte le persone sono state create per portare avanti una civiltà in continuo progresso’ implica il fatto che ognuno ha la responsabilità di contribuire alla pace, alla prosperità e all’unità dell’intera famiglia umana».

In un suo commento sul forum, la signora Yangaliyeva ha affermato che, dopo l’evento, lo spirito di collaborazione tra i leader religiosi del Kazakistan non ha fatto che crescere.

Ha inoltre dichiarato: «Lo si è percepito chiaramente durante l’incontro indetto dal Ministero degli Affari Religiosi, poco dopo la conclusione del Congresso, presso l’Ufficio Nazionale Bahá’í di Astana, durante il quale rappresentanti di diverse comunità religiose si sono consultati in perfetta armonia sul futuro del forum».

Al Congresso, organizzato dal governo del Kazakistan e ospitato dal presidente Kassym- Jomart Tokayev, hanno partecipato quest’anno più di 100 delegazioni provenienti da oltre 50 Paesi, in rappresentanza di molteplici religioni e nazionalità.

Foto di gruppo dei delegati al 7° Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali.