Terra di Latte e miele – Una delle opere della mostra raffigurante ‘Abdu’l-Bahá.

Roma – Un’esposizione di quadri realizzata dall’artista italiana Maria Ditaranto riflette sulla vita di ‘Abdu’l-Bahá offrendo una prospettiva sul suo contributo al mondo a cent’anni dal suo trapasso.

Si è tenuta dal 12 al 16 settembre nella sala del Cenacolo presso la Camera dei Deputati la mostra “Il viaggio è la meta”: un’esposizione di 20 opere realizzate dall’artista lucana, di origini pugliesi, Maria Ditaranto. I soggetti figurativi trattati dall’artista ricreano le atmosfere della vita di ‘Abdu’l-Bahá durante i viaggi che egli compì nella seconda metà dell’Ottocento, per andare dalla Terra Santa in Europa e in seguito negli Stati Uniti.

La mostra è stata inaugurata lunedì 12 settembre alla presenza di alcuni rappresentanti dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í d’Italia, e ha visto la partecipazione della stessa artista Ditaranto e del giornalista scrittore, co-autore del progetto, Rino Cardone. Ispirandosi a un testo commemorativo su ‘Abdu’l-Bahá scritto da Cardone, l’artista ha lavorato per mesi alla realizzazione delle opere per reinterpretare l’essenza della vita e dei viaggi di ‘Abdu’l-Bahá.

Durante l’inaugurazione è stato ricordato il significato dell’impegno profuso da ‘Abdu’l-Bahá durante tutta la sua vita. Figlio maggiore di Bahá’u’lláh, il fondatore della Fede bahá’í, ‘Abdu’l-Bahá ha guidato lo sviluppo della comunità mondiale bahá’í dal 1892 al 1921, anno del suo trapasso. Esule e prigioniero per la maggior parte della vita insieme al padre, a seguito della rivoluzione dei Giovani Turchi Abdu’l-Bahá venne scarcerato in tarda età e poté compiere una serie di viaggi che lo portarono a condividere con migliaia di persone il messaggio della Fede bahá’í. 

Il viaggio del principe – L’opera si ispira a un poesia scritta in onore di ‘Abdu’l-Bahá da uno dei primi bahá’í americani, Thorton Chase. Qui di seguito un estratto: “…Tu principesco capitano di tutta l’umanità! Conquistatore dell’oscurità e radiatore di Luce! Tu portatore della bandiera della pace divina e della prosperità alle nazioni!”

Questa mostra è un omaggio allo spirito trascendentale e altamente spirituale di `Abdu’l-Bahá. Questo lavoro dimostra che la sua vita fu protesa verso un messaggio di pace, di unità e di concordia, fuori da ogni genere di divisione di Fede, di pensiero, di razza e di genere.” ha spiegato all’inaugurazione Cardone. 

L’artista Maria Ditaranto ha espresso la gratitudine di aver potuto lavorare a questo progetto e di aver potuto conoscere ulteriormente il significato dei viaggi e della vita di ‘Abdu’l-Bahá, pur non essendo lei stessa bahá’í. L’artista ha avuto modo di conoscere per la prima volta gli insegnamenti bahá’í realizzando un’altra serie pittorica nel 2017 in occasione del bicentenario della nascita di Bahá’u’lláh. 

“Abdu’l-Bahá è una figura luminosa nella storia dell’umanità che ha ispirato molte persone e artisti. Siamo veramente felici che un’artista italiana abbia prodotto questa mostra” ha dichiarato Puya Roshanian, segretario dell’Assemblea Spirituale Nazionale bahá’í d’Italia, parlando ai presenti all’inaugurazione. “È motivo di grande gioia – ha aggiunto – che molte persone possano conoscere la figura di ‘Abdu’l-Bahá in questa modalità, attraverso l’arte, un mezzo importante nella concezione bahá’í per connettersi a Dio“.