10 giugno 2022

In Tunisia, durante una recente puntata di un programma televisivo nazionale, un rappresentante dei bahá’í tunisini è stato ospite ad un dibattito sul ruolo della religione nella società, argomento di crescente interesse presso l’opinione pubblica. Il programma, dal titolo “Per la cronaca”, va in onda settimanalmente e mira a presentare storie di rilievo allo scopo di plasmare un’identità nazionale inclusiva.

Burhan B’saees, conduttore della trasmissione, e Mohamed Ben Moussa, dell’Ufficio bahá’í tunisino per le relazioni pubbliche, hanno analizzato gli spunti di riflessione, derivanti dallo storico e incessante lavoro svolto dalla comunità bahá’í tunisina, che hanno portato all’unione tra le persone e alla creazione di legami basati sulla fiducia e la cooperazione.

Burhan B’saees, conduttore della trasmissione, ha esordito con una domanda sulla capacità della religione di affrontare le sfide del nostro tempo, come il cambiamento climatico e le molteplici tipologie di disuguaglianze sociali. Mohamed Ben Moussa, dell’Ufficio bahá’í tunisino per le relazioni pubbliche, ha replicato affermando che «al centro di queste sfide si trovano la crisi dei valori e la frammentazione della società in credenti e non credenti, donne e uomini, ricchi e poveri, letterati e gente priva d’istruzione.

“Questo dato di fatto può ostacolare molti segmenti della società nel partecipare pienamente alla vita pubblica o nel dare il proprio apporto alle soluzioni. Sono divisioni che impediscono all’umanità di raggiungere la piena maturità e di rispondere alle problematiche esistenti”.

L’intervista ha messo in ampio risalto il lavoro bahá’í di costruzione di comunità, volto a promuovere la fondamentale eguaglianza tra donne e uomini a livello locale, anche attraverso spazi di discussione che consentono alle donne di partecipare attivamente ai processi consultivi e decisionali.

Durante il colloquio, durato un’ora e venti minuti, B’saees e Ben Moussa hanno analizzato gli spunti di riflessione, derivanti dallo storico e incessante lavoro svolto della comunità bahá’í tunisina, che hanno portato all’unione tra le persone e alla creazione di legami basati sulla fiducia e la cooperazione.

Uno degli esempi emersi durante il dibattito è stata la constatazione che, partecipando ai discorsi sulla coesistenza e sull’uguaglianza tra donne e uomini, i bahá’í tunisini hanno promosso nuovi concetti di cittadinanza basati sulla giustizia e sulla fondamentale unità del genere umano.

L’intervista ha altresì messo in ampio risalto il lavoro bahá’í di costruzione di comunità, volto a promuovere la fondamentale uguaglianza tra donne e uomini a livello locale, anche attraverso spazi di discussione che consentono alle donne di partecipare attivamente ai processi consultivi e decisionali.

Nell’ambito del lavoro volto a creare legami di fiducia e cooperazione all’interno della società, la comunità bahá’í tunisina fornisce il proprio apporto ai discorsi sociali, tra i quali spiccano l’uguaglianza tra donne e uomini, la giustizia sociale e la coesistenza.

Ben Moussa ha spiegato che l’impegno della comunità bahá’í della Tunisia — fondata un secolo fa — è stato rivolto a tutti indistintamente, ruotando attorno all’applicazione del principio spirituale dell’unità del genere umano. “Presupposto di questo principio è il credere fermamente nell’uguaglianza tra donne e uomini, l’eliminazione di ogni forma di pregiudizio, l’armonia tra scienza e religione, il riconoscimento della giustizia come prerequisito per l’unità e il servizio disinteressato verso i propri concittadini”.

L’intervista completa in lingua araba, durante la quale Ben Moussa mette in rilievo il potere della religione di contribuire al progresso materiale e spirituale della civiltà, può essere vista in due parti, parte 1 e parte 2.

Questo cortometraggio tratta dei contributi della comunità bahá’í tunisina, negli ultimi cent’anni, volti a favorire una migliore coesistenza all’interno del Paese.