28 settembre 2021

REYKJAVIK, Islanda — La pubblicazione, per la prima volta in lingua islandese, del Kitáb-i-Aqdas ha reso accessibile il Libro Più Santo di Bahá’u’lláh a un intero popolo. 

“Viene così esaudito un desiderio da tempo cullato dai bahá’í islandesi,” afferma Halldór Thorgeirsson, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í d’Islanda. “È un risultato straordinario, che giunge in un momento di notevole importanza — l’anno che porta al centenario del trapasso di ‘Abdu’l-Bahá.”

Il Kitáb-i-Aqdas è il libro delle leggi di Bahá’u’lláh e fu scritto in arabo attorno al 1873, mentre Egli si trovava ancora imprigionato nella città-prigione di ‘Akká.

Nell’introduzione al Kitáb-i-Aqdas, la Casa Universale di Giustizia ha scritto: “Fra gli oltre cento volumi che costituiscono le sacre Scritture di Bahá’u’lláh, il Kitáb-i-Aqdas è di incomparabile importanza. ‘ ricostruire il mondo intero’ è il vanto e la sfida del Suo Messaggio, e il Kitáb-i-Aqdas è lo statuto della futura civiltà mondiale che Bahá’u’lláh è venuto a costuire.”

La prima traduzione autorizzata del Kitáb-i-Aqdas fu pubblicata in inglese nel 1992, anno in cui venne commemorato il centenario del trapasso di Bahá’u’lláh, cui seguirono, nell’ultimo trentennio, traduzioni in molte altre lingue.

Geoffrey Pettypiece, il tipografo che ha composto il testo e assistito alla preparazione del volume per la stampa, ci illustra il significato del notevole impegno profuso, per la realizzazione della traduzione in islandese, da un team creato appositamente, che ha impiegato un anno e mezzo a completare l’opera.

“Per noi islandesi pochissime cose sono più importanti della nostra lingua,” afferma. “Questa traduzione conserva la fedeltà del significato, pur utilizzando elementi poetici, come il ritmo e la metafora.”

Edvard Jónsson, capo-traduttore del progetto, riflettendo sull’importanza della nuova pubblicazione, sostiene che: “Gli scritti di Bahá’u’lláh offrono all’umanità un nuovo tipo di linguaggio — un linguaggio che infonde una visione intuitiva della realtà spirituale.”

“Quando la Parola di Dio è accessibile nella propria lingua nativa, il cuore prova un effetto profondo. È come ritrovarsi immersi in un oceano pieno di nuove forme espressive e nuovi concetti. Nella letteratura islandese, nel corso dei secoli, non era mai avvenuto niente di simile.”