ABU DHABI, Emirati Arabi Uniti — Unico nel suo genere, il forum organizzato dai bahá’í degli Emirati Arabi Uniti (UAE) offre la possibilità ai capi religiosi del Paese di spingersi oltre la creazione di reciproco rispetto, per promuovere la coesistenza e una visione unitaria su temi di interesse comune.

Il forum era stato originariamente ideato all’inizio della pandemia come spazio di preghiera, dedicato ai rappresentanti delle diverse comunità religiose presenti negli Emirati Arabi Uniti, per il benessere della popolazione del proprio Paese. In breve tempo si è, tuttavia, trasformato in uno strumento che ha consentito ai leader religiosi di analizzare il ruolo detenuto dalla religione nella partecipazione in termini sostanziali al progresso materiale e spirituale della società.

“Il lato straordinario di questi incontri è dato dal fatto che i partecipanti si sono consultati tra di loro su come incentivare all’interno delle proprie comunità religiose ulteriori dibattiti che portino a unità di pensiero e siano di sostegno al lavoro comune teso al miglioramento della nostra società,” ha dichiarato Roeia Thabet, rappresentante dei bahá’í del Paese.

Aggiunge inoltre: “Studiamo anche concetti e temi profondi legati alla trasformazione sociale ed analizziamo in che maniera la religione possa ispirare l’azione in ambiti più vasti di persone.”

Negli ultimi anni, il dibattito nazionale sulla coesistenza ha acquisito sempre maggior rilevanza, non solo nell’UAE, ma in tutta la regione araba. Nel 2019 è stato pubblicato un libro dal titolo Rispetto della tolleranza: le diversità religiose negli Emirati Arabi Uniti. Finanziato ufficialmente dal governo, per celebrare “L’anno della tolleranza”, questo compendio raccoglie le esperienze di diverse comunità religiose degli UAE e il loro apporto alla coesistenza pacifica nella società degli Emirati.

In un recente incontro incentrato sul principio bahá’í dell’eguaglianza tra donne e uomini, uno dei partecipanti ha dichiarato: “Come leader religiosi, ricopriamo tutti un nostro ruolo molto importante nella formazione di una cultura di vera comprensione ed eguaglianza tra uomini e donne.”

In un documento preparato per il dibattito e distribuito ai partecipanti, i bahá’í dell’UAE hanno rimarcato che l’eguaglianza tra donne e uomini è un aspetto della realtà umana e non una mera condizione da conseguire per il bene comune.

Da uno stralcio del documento: “La ricerca per un significato, per uno scopo, per la comunità e la capacità di amare, di creare, di perseverare, non hanno genere. Questa asserzione ha risvolti profondi sull’organizzazione di ogni aspetto della società umana. Ciò che rende umani gli esseri umani — la loro connaturata dignità e nobiltà — non è maschile o femminile.”

Questo ed altri argomenti trattati nell’arco dell’anno trascorso fanno parte di un dibattito ad ampio respiro sulla coesistenza nella società degli Emirati, un discorso che ha via via ottenuto sempre maggior risalto negli ultimi anni, non solo nell’UAE ma in tutta la regione araba.

Rappresentanti delle seguenti comunità: buddista, cristiana, hindu, ebrea, musulmana, sikh e bahá’í dell’UAE riuniti per analizzare i profondi concetti e i temi legati alla trasformazione sociale, come ad esempio l’eguaglianza tra donne e uomini.

“Nel discorso su coesistenza e tolleranza, questo gruppo ha posto più in alto l’asticella, riunendo i rappresentanti di qualsiasi religione e avviando un dialogo molto prezioso,” afferma Ashis Barua, rappresentante della comunità buddista del Paese. Commentando lo spirito di unità degli incontri, il signor Barua soggiunge: “È veramente raro… nella nostra epoca.”

Il dottor Thabet della comunità bahá’í descrive i forti legami di amicizia sviluppatisi tra i partecipanti: “Trovandoci riuniti per ore con il vero obiettivo di riuscire a promuovere una migliore coesistenza nella società e a favorire il benessere delle comunità, grazie a questi incontri ci siamo sentiti molto più vicini l’un l’altro. Questo tipo di dialogo tra leader di fedi diverse è un’esperienza molto rilevante per il nostro Paese.”