Dopo il trasporto nella remota isola di Tanna delle parti fondamentali per la costruzione, sono iniziati, a Vanuatu, i lavori per la Casa di culto bahá’í locale.

22 giugno 2021

LENAKEL, Vanuatu — Nei giorni scorsi, un’imbarcazione con a bordo un carico a lungo sospirato è salpata da Port Vila, la capitale di Vanuatu, facendo rotta verso la remota isola di Tanna. Una folla trepidante di oltre 250 persone si era radunata per salutare l’approdo nell’isola del prezioso carico: le parti fondamentali per la costruzione della Casa di culto bahá’í locale, che verrà eretta nella città di Lenakel.

“Siamo felici che sia giunto questo momento”, ha dichiarato all’arrivo dell’imbarcazione Joseph Tuaka, membro dell’Assemblea Spirituale Locale bahá’í di una cittadina limitrofa. “Nella tradizione locale, una credenza dice che un giorno la gente di Tanna si riunirà in preghiera in un’unica casa. Oggi è quel giorno.”

Nalau Manakel, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale bahá’í di Vanuatu, ci ha detto: “Molte canzoni e storie tradizionali della popolazione di Tanna parlano di un nuovo modo di vivere, grazie al quale sparirà ogni inimicizia e subentreranno la pace e l’armonia. Nella nostra comunità la creazione di un tempio bahá’í è indice del grande cambiamento spirituale e materiale che si sta verificando su quest’isola.”

Le riunioni di presenza si sono tenute nel pieno rispetto dei provvedimenti sanitari di sicurezza previsti dal governo. In alto a sinistra: gli abitanti di Tanna tengono un programma devozionale per celebrare l’arrivo delle parti necessarie alla costruzione della Casa di culto bahá’í locale dell’isola. In alto a destra: l’equipaggio dell’imbarcazione si appresta allo sbarco, dopo l’arrivo a Tanna. In basso: Mentre l’equipaggio attende il cambio della marea per poter procedere allo scarico, gli abitanti li accolgono sulla riva con delle ghirlande floreali, loro tradizionale segno di gratitudine.

Commentando il significato della Casa di culto, Disline Iapum, direttrice del tempio, ha dichiarato: “Noi consideriamo il tempio un luogo di rifugio spirituale, che ci vedrà riuniti per pregare e trovare una guida nel servizio alla nostra comunità, sia in tempi di felicità che in tempi di crisi.”

Sin dalla posa della prima pietra della Casa di culto nel novembre del 2019, molte persone si sono ritrovate sul cantiere del tempio per pregare e offrire il proprio aiuto in diversi ambiti del progetto.

Alcuni si sono dedicati all’intrecciatura del bamboo per il rivestimento di una delle strutture accessorie circostanti. Su un pendio a terrazze, che guarda sull’Oceano Pacifico, altri stanno realizzando un anfiteatro in grado di ospitare i grandi raduni della comunità. Altri ancora hanno lavorato alla manutenzione del terreno per impedire che la lussureggiante vegetazione della zona invadesse il cantiere.

L’edificio centrale del tempio è contraddistinto da un design particolare, con pareti di legno e tetto di paglia sul modello dell’architettura tradizionale di Vanuatu, e sorretto da una struttura interna in acciaio. Le varie parti della struttura sono state realizzate in diverse isole dell’arcipelago di Vanuatu e oltreoceano, preparate per l’assemblaggio nella capitale, Port Vila, e infine trasportate a Tanna.

“Giovani, madri e padri, capi villaggio, tutti,” racconta il signor Manakel, “sono venuti ad aiutare coi propri utensili. E potete leggere sui loro volti la gioia con la quale lavorano. Sanno benissimo che il loro è un contributo alla realizzazione di qualcosa di estremamente importante per le future generazioni.”

Dopo l’arrivo a Tanna del materiale destinato all’edificio centrale, nel cantiere del tempio a Lenakel è stata innalzata la struttura principale in acciaio. Utilizzando un pilastro centrale provvisorio, è stato posizionato il primo pezzo: un oculo in vetro sulla sommità della struttura, che consentirà alla luce di penetrare nella Casa di culto. Attorno ad esso, sono state in seguito montate, una ad una, le nove ali del tetto, riecheggianti le profonde vallate caratteristiche dell’orografia vulcanica dell’isola.

Le nove ali del tetto, riecheggianti le profonde vallate caratteristiche dell’orografia vulcanica dell’isola, sono state montate, una ad una, attorno all’oculo.

Con un pensiero rivolto al futuro, il signor Manakel, ci ha detto, “L’Oceano Pacifico è molto speciale. Nel mondo, attualmente, non sono molti i templi bahá’í, ma numerosi sono quelli costruiti o in via di costruzione lungo le rive del Pacifico. Ci auguriamo che un giorno molti altri villaggi e città, di ogni continente o affacciati su tutti gli oceani, proveranno la stessa gioia da noi provata quando abbiamo visto arrivare il tempio — è stato come scorgere una luminosa luce di speranza affiorare dal profondo cuore dell’oceano.”