NAZIONI UNITE, 16 novembre 2018, (BWNS) – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha invitato le autorità iraniane a mettere fine alle violazioni dei diritti umani in atto contro i baha’i in Iran.

Una risoluzione adottata giovedì, 15 novembre, con un voto di 85 contro 30 e 68 astensioni, esprime «seria preoccupazione per quanto riguarda le gravi limitazioni e restrizioni al diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione o di credo ancora in atto».

La comunità internazionale ha segnalato nella risoluzione gli attacchi in Iran contro i luoghi di culto e di sepoltura baha’i e «altre violazioni dei diritti umani, tra cui . . . molestie, intimidazioni, persecuzioni, arresti e detenzioni arbitrarie, negazione dell’accesso all’istruzione, incitamento all’odio e istigazione alla violenza contro persone appartenenti a minoranze religiose riconosciute e non riconosciute».

Decine di migliaia di baha’i subiscono quotidianamente persecuzioni economiche, culturali e nell’ambito degli studi semplicemente perché praticano la loro fede. Attualmente, più di 70 baha’i si trovano nelle prigioni iraniane.

I Bahá’í in Iran sono spesso sottoposti a esperienze di incitamento all’odio e attacchi. La foto mostra un graffito su una tomba in un cimitero di Hamadan che recita “a morte con le torture più dure”. 

«Si spera che questa risoluzione trasmetta alle autorità iraniane un messaggio forte: le violazioni in atto contro la comunità baha’i non passeranno inosservate», ha detto Bani Dugal, la principale rappresentante dell’ufficio della Baha’i International Community presso le Nazioni Unite. «Qualsiasi forma di discriminazione contro le minoranze religiose solo per aver praticato la loro fede è totalmente inaccettabile e non sarà tollerata».

La risoluzione invita inoltre il governo iraniano a liberare dal carcere Afif Naeimi, un membro dell’ex gruppo noto come Yaran, che si occupava dei bisogni spirituali e materiali della comunità baha’i iraniana. Gli altri sei membri dell’ex gruppo ad hoc sono stati rilasciati lo scorso anno dopo aver scontato dieci anni di reclusione comminati da una procedura legale che non aveva la minima parvenza di un giusto processo.

La risoluzione è stata sponsorizzata dal Canada e ha avuto 34 co-sponsorizzatori.

La lunga storia delle persecuzioni dei baha’i in Iran patrocinate dallo stato è ben documentata. Il sito web “Archivi delle persecuzione baha’i in Iran” raccoglie migliaia di documenti ufficiali, di relazioni, di testimonianze, di foto e di video che rivelano mostrano inconfutabili di questa spietata persecuzione. Il rapporto dell’ottobre 2016 «The Baha’i Question Revisited: Persecution and Resilience in Iran (La questione baha’i rivisitata: persecuzione e resilienza in Iran)» descrive la sistematica persecuzione dei baha’i da parte del governo iraniano.