CENTRO MONDIALE BAHA’I, 6 febbraio 2019, (BWNS) – Un nuovo volume di opere mistiche di Baha’u’llah è ora disponibile online e a stampa.
The Call of the Divine Beloved comprende cinque opere scelte dalle Scritture di Baha’u’llah appena pubblicate, compresa una poesia rivelata durante il periodo che Egli trascorse nel Pozzo nero di Teheran. Il libro contiene anche la traduzione riveduta di due delle opere più note di Baha’u’llah, le Sette valli e le Quattro valli.
Per la prima volta, è disponibile una traduzione inglese autorizzata di una delle più rinomate opere poetiche di Baha’u’llah, Rashh- i-’Ama, o The Clouds of the Realms Above. Forse il primo frutto della penna di Baha’u’llah, Rashh- i-’Ama è uno dei pochi scritti da Lui prodotti nella Sua terra natale, la Persia. L’opera, composta nel 1852 durante i Suoi quattro mesi di prigionia nel Pozzo nero, è una riflessione poetica sulla prima intimazione da Lui ricevuta del Suo stadio di Manifestazione di Dio.
Le altre sei delle sette opere pubblicate sono state rivelate da Baha’u’llah nel periodo che trascorse in Iraq, dal 1853 al 1863. Dopo essere stato liberato dalla Sua ingiusta e crudele prigionia a Teheran, Baha’u’llah e la Sua famiglia sono stati banditi a Baghdad e hanno dovuto affrontare un pericoloso viaggio nel cuore dell’inverno. Per tre mesi hanno attraversato le montagne innevate dell’Iran occidentale, senza adeguate attrezzature e con Baha’u’llah fisicamente fragile dopo tutti quei mesi di detenzione in condizioni orrende.
A Baghdad, uno sconsolato manipolo di babi, il cui Capo era stato giustiziato da un plotone di esecuzione circa tre anni prima, era caduto in preda al caos e alla disunione. Baha’u’llah Si è allontanato dal tumulto di quella comunità ritirandoSi sulle montagne del Kurdistan, dove per due anni ha vissuto una vita di solitudine, in pressoché costante preghiera e meditazione, un periodo che ricorda di ritiro di Mosè sul Monte Sinai, i quaranta giorni e notti di Cristo nel deserto e il rifugio di Muhammad nella grotta sul monte Hira.
Assunta l’identità di un derviscio e indossate umili vesti, Baha’u’llah dapprima è stato ignorato dalla gente della regione. Presto poi si sono diffuse voci circa un uomo di straordinaria saggezza ed eloquenza, che si trovava sui monti. Numerosi capi religiosi e mistici sono stati attratti da Baha’u’llah, spesso costretti ad affrontare lungi viaggi per farGli visita.
Due anni dopo il Suo ritiro, Baha’u’llah, è ritornato a Baghdad rispondendo alla richiesta di ‘Abdu’l-Baha, un momento che Shoghi Effendi ha definito «una svolta della massima importanza nella storia del primo secolo bahá’í». Il ritorno di Baha’u’llah ha ridato vita alla comunità babi.
Il periodo successivo, ha scritto Shoghi Effendi, ha visto un «enorme aumento dei temi e del volume degli scritti di Bahá’u’lláh». I Sufi e i laici che erano venuti a venerare Baha’u’llah mentre Egli Si trovava sui monti del Kurdistan si affollavano ora a Baghdad per farGli visita. Proprio in quegli anni Egli scrisse alcune delle Sue opere più famose, tra cui le Sette valli.