27 novembre 2024

MANAMA, Bahrein — La famiglia, in quanto unità fondamentale della società, possiede un potenziale unico per favorire una trasformazione che va ben oltre il suo ambito immediato e contribuisce alla pace e all’unità della società nel suo complesso. Di recente questa comprensione ha dato vita ad una serie di convegni in tutto il Bahrein, ai quali hanno partecipato più di 400 persone di ogni età e provenienza.

Mithaq Ateyatalla, membro dell’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche del Bahrein, ha parlato con il News Service, sottolineando che questi convegni costituiscono l’apice di un’azione sistematica portata avanti nel corso di diversi anni. «La promozione di comunità unificate non si ottiene attraverso eventi isolati», ha affermato. «Richiede uno sforzo sostenuto da parte di diversi gruppi che lavorano insieme, guidati da principi spirituali che elevano le relazioni».

Persone di ogni età e provenienza hanno partecipato ad una serie di convegni in tutto il Bahrein per riflettere su come le famiglie possano promuovere il progresso sociale.

La famiglia come ambiente di promozione dello sviluppo morale

Partecipando alle iniziative bahá’í di costruzione di comunità, molte persone sono arrivate a considerare la famiglia un ambiente vitale nel quale possono essere messi in pratica principi spirituali come l’uguaglianza tra donne e uomini. Questi principi includono l’unità del genere umano, l’uguaglianza tra donne e uomini e l’eliminazione di qualsiasi tipo di pregiudizi.

«Quando questi principi guidano la vita familiare, si espandono anche verso l’esterno, modellano le relazioni di vicinato e, in definitiva, contribuiscono a una pace duratura nella società», ha spiegato Naeema Mahmood, anch’essa dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche.

I partecipanti ai convegni hanno analizzato come il principio bahá’í della consultazione, se applicato alla vita familiare, possa armonizzare i diversi punti di vista in un’azione collettiva unificata volta al bene comune.

Uno dei temi fondamentali analizzati durante i convegni è stato il ruolo cruciale dell’educazione morale e spirituale nel rafforzare i legami familiari ed anche quelli comunitari. «Nei quartieri in cui i programmi educativi morali e spirituali bahá’í sono ben radicati, stiamo assistendo all’emergere di modelli di vita familiare caratterizzati dal servizio verso gli altri», ha spiegato la signora Mahmood.

Durante i convegni sono state presentate le iniziative bahá’ì di costruzione della comunità e ciò ha ha ispirato molte persone a considerare la famiglia come un’unità sociale nella quale possano essere messi in pratica i principi come l’unità del genere umano, l’uguaglianza tra donne e uomini e l’eliminazione di qualsiasi tipo di pregiudizi.

I giovani come forza essenziale per lo sviluppo del nucleo familiare  

Queste iniziative educative hanno evidenziato in particolare il ruolo dei giovani nel progresso delle loro famiglie e dei loro quartieri. «I giovani apportano energie e idee peculiari a questi iniziative», ha affermato Ateyatalla, che ha poi aggiunto: «Lo vediamo riflesso nel modo in cui non solo si fanno carico del proprio sviluppo, ma s’impegnano anche nell’educazione morale dei più giovani».

«Il fatto che gli organizzatori dei convegni fossero per la maggior parte i giovani stessi, dimostra la loro crescente capacità di intraprendere un’azione collettiva verso il bene comune», ha affermato Ateyatalla.  

L’entusiasmo dei giovani si è manifestato durante i convegni stessi, nei quali sono stati analizzati profondi concetti sull’unità e sulla trasformazione collettiva attraverso espressioni artistiche, come un concerto di strumenti a percussione tenuto da bambini e giovanissimi.

In questi incontri i giovani e bambini hanno avuto un ruolo molto importante. Attraverso espressioni artistiche hanno messo in luce concetti profondi come l’unità e la trasformazione collettiva.

«L’armonia emersa quando i batteristi hanno suonato insieme riflette il modo in cui le comunità prosperano se tutti danno il proprio contributo», ha spiegato la signora Mahmood. «Proprio come ogni batterista deve rimanere in sintonia con il ritmo collettivo», ha proseguito, «per costruire comunità armoniose è necessario che tutti lavorino insieme in spirito di unità».

Questo spettacolo, ha osservato, «ha dimostrato come diversi elementi della vita comunitaria possano armonizzarsi in un insieme coerente nel quale nessuno è isolato e il contributo di ogni persona arricchisce il ritmo collettivo».

Armonizzare i punti di vista nell’azione collettiva  

Un altro tema emerso in modo prominente durante i convegni è stato il potere trasformativo della consultazione, un principio e una pratica centrale nella vita comunitaria bahá’í che consente di armonizzare i diversi punti di vista nell’azione collettiva. I partecipanti hanno analizzato come questo approccio, se applicato all’interno delle famiglie, crea modelli di interazione che rafforzano i legami e promuovono l’unità.

«Nel contesto della vita familiare, la consultazione è più di uno strumento decisionale», ha spiegato il signor Ateyatalla. «Essa favorisce un ambiente nel quale ogni membro della famiglia, indipendentemente dall’età o dal sesso, si sente apprezzato e ascoltato, creando spazi in cui le idee possono emergere dallo scambio di opinioni».

Questa comprensione ha colpito profondamente i partecipanti ai convegni. «Quando la consultazione diventa parte della vita familiare quotidiana, si crea un’atmosfera di sostegno e comprensione reciproci», ha detto un partecipante nel corso di un’intervista con il News Service.

I partecipanti hanno esaminato come i programmi di educazione morale e spirituale formino la capacità di servire ed accrescere nelle famiglie la consapevolezza di guardare oltre alle necessità dei loro ristretti circoli sociali.

Questo partecipante ha aggiunto: «La consultazione ha contribuito alla nascita di famiglie i cui membri si trattano vicendevolmente con amore. I bambini che crescono in questo tipo di ambiente imparano a valorizzare punti di vista diversi e a sviluppare la capacità di lavorare con gli altri – uomini con donne e donne con uomini – verso obiettivi condivisi».

Un altro partecipante ha osservato come questa pratica aiuti le famiglie a trascendere i modelli sociali comuni: «Spesso nella società ascoltiamo opinioni diverse senza prenderle davvero in considerazione. La consultazione ci insegna non solo ad ascoltare, ma a valorizzare sinceramente i diversi punti di vista: una capacità essenziale per costruire comunità unificate».

L’impatto di questi convegni si è ampliato grazie alla copertura mediatica nazionale (esempi qui e qui) che ha esteso il discorso sulla vita familiare e comunitaria a un pubblico più vasto in tutto il Bahrein.