30 dicembre 2022

Il Bahá’í World News Service desidera farvi rivivere le storie trattate nel corso del 2022, fornendo una breve carrellata sul lavoro svolto in tutto il mondo dalla comunità bahá’í per contribuire al conseguimento di un mondo migliore da parte dell’umanità.

Convegni mondiali

Sin dall’albeggiare del 2022, la comunità bahá’í mondiale era già in trepida attesa della serie di convegni mondiali che l’avrebbero proiettata verso una nuova fase del suo viaggio. Lo scopo di quei raduni epocali è stato di offrire a individui, comunità e istituzioni l’opportunità di consultarsi su un’ulteriore intensificazione nel prossimo decennio dell’impegno profuso dai bahá’í e volto alla promozione della trasformazione sociale.

L’urgente necessità di questi convegni è stata ribadita dalla Casa Universale di Giustizia all’inizio dell’anno in un messaggio che mette in risalto il principio dell’unità, e che, in parte, recita: “Le sfide globali che l’umanità si trova ad affrontare sono un severo banco di prova per la volontà di accantonare il proprio miope tornaconto personale e confrontarsi con una pura e semplice realtà spirituale e morale: a condividere una patria così preziosa esiste solo una famiglia umana interconnessa.

Sullo sfondo di costanti tensioni e conflitti sociali, nei mesi successivi i convegni hanno avuto luogo in ogni parte del mondo, consentendo a tantissime persone di concentrare nel lavoro per il progresso della loro società il crescente senso di urgenza verso le sfide mondiali.

I convegni, sia a livello locale che nazionale e internazionale, hanno fornito ai bahá’í e a moltissimi tra i loro amici e vicini, disposti a dare il proprio apporto a questo processo, spunti di riflessione emersi dall’esperienza maturata nelle attività bahá’í di costruzione di comunità, da iniziative intraprese per l’azione sociale e dal lavoro svolto a favore dei discorsi prevalenti nella società. In molte località, i convegni hanno favorito il dibattito su temi di carattere generale, come il ruolo delle donne nel progresso sociale e la promozione di società pacifiche. Attraverso questi dibattiti, i partecipanti hanno scoperto un rinnovato senso di speranza nell’altruismo del genere umano, sentendosi legati da vincoli di amore e di fratellanza con il prossimo in un impegno globale volto al miglioramento sociale.

In tutta l’Africa si sono svolti numerosissimi convegni che hanno riunito migliaia di persone di ogni provenienza ed estrazione per consultarsi su come poter contribuire al progresso materiale e spirituale delle loro comunità. In alcune località gli incontri erano imperniati su temi specifici. Per esempio, a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, circa 500 donne hanno partecipato a un dibattito sul ruolo delle donne nel contribuire al progresso sociale. Un convegno svoltosi nel Ciad ha visto riuniti capi e leader religiosi per discutere sul contributo che ciascuno può dare alla realizzazione della pace collettiva.

Come è avvenuto in tutto il resto del mondo, anche nelle Americhe i giovani hanno ricoperto un ruolo di rilievo nei convegni. I loro dibattiti e le loro attività artistiche erano incentrati sulla costruzione di comunità dinamiche e dedite alla promozione della pace.

In tutta l’Asia, i partecipanti ai convegni hanno discusso le caratteristiche del rapporto tra individui, comunità e istituzioni che sono essenziali per il progresso materiale e spirituale. L’atmosfera edificante degli incontri ha dato origine a molte attività svoltesi subito dopo il termine dei convegni. Per esempio, il raduno tenuto in India ha ispirato una campagna di promozione sanitaria finalizzata alla lotta contro gli effetti nocivi sulle famiglie del consumo di alcol.

I convegni svoltisi in Australasia sono stati arricchiti da elementi culturali, quali racconti, esibizioni musicali e danze tradizionali, che hanno messo in risalto i principi spirituali necessari per promuovere società armoniose.

In Europa, gente di ogni provenienza ed estrazione sociale ha potuto constatare che, durante questi incontri galvanizzanti, la consultazione è riuscita ad armonizzare i diversi punti di vista nel perseguimento di piani che applichino i principi spirituali ai problemi e alle sfide che le loro società si trovano a dover affrontare.

A Bucarest, in Romania, il convegno si è svolto in una delle strade cittadine contemporaneamente ad una festa della comunità alla quale hanno partecipato alcune autorità del luogo. Commentando il raduno, il sindaco Clotilde Armand ha dichiarato: “Per un sindaco, quello che voi state facendo qui è come pane e miele. Sono felice che stiate utilizzando questo spazio libero per creare un evento comunitario.

Intraprendere iniziative per lo sviluppo sociale ed economico

Nell’arco dell’anno, il BWNS ha pubblicato una serie di articoli sulle iniziative bahá’í per lo sviluppo sociale ed economico.

In seguito alle gravi inondazioni, i partecipanti alle attività bahá’í di costruzione di comunità si sono immediatamente concentrati sui soccorsi.

In Zambia, le consultazioni sui programmi educativi bahá’í evidenziano la sempre maggior capacità dei villaggi di Katuyola nell’affrontare le complesse sfide associate all’educazione dei giovani.

Grazie ad un’iniziativa dei bahá’í d’Austria, sono stati offerti dei corsi di lingua tedesca per le famiglie appena arrivate, il che ha permesso a persone di diverse provenienze di travalicare ogni pregiudizio.

In Canada, i giovani partecipanti alle attività bahá’í di costruzione di comunità hanno cercato di scoprire in che modo la musica possa risvegliare grandi aspirazioni e nobili comportamenti per il miglioramento della società.

Partecipare ai discorsi della società

Il BWNS ha anche fornito un resoconto del lavoro svolto dalla Bahá’í International Community e dalle comunità bahá’í nazionali in tutto il mondo per contribuire all’evoluzione del pensiero su molte questioni di scottante interesse.

La BIC ha rilasciato una dichiarazione che parla della capacità del principio dell’unità del genere umano di offrire spunti di riflessione sull’impegno per il miglioramento della sicurezza alimentare a livello mondiale.

La BIC ha preso parte a numerosi dibattiti sul cambiamento climatico e sull’impatto sproporzionato che esso ha sulle donne. In una sua dichiarazione, la BIC ha messo in risalto il principio della parità di diritti tra donne e uomini come fondamentale per i processi di governance che mirano a promuovere la resilienza climatica.

L’ufficio di Ginevra della BIC ha ospitato una tavola rotonda in occasione del vertice di RightsCon, sottolineando l’esigenza di una visione condivisa tra il settore tecnologico, il governo e le organizzazioni della società civile al fine di contrastare l’incitamento all’odio online.

La BIC ha rilasciato una dichiarazione in occasione di Stoccolma+50, nella quale vengono trattate le cause alla radice del degrado ambientale e messi in risalto alcuni principi e proposte per un intervento.

Gli uffici di Bruxelles e di Addis Abeba della BIC hanno rilasciato una dichiarazione congiunta ai leader dell’UE, chiedendo il riconoscimento del principio dell’unità nei partenariati tra Africa e Unione Europea.

La BIC ha ospitato una tavola rotonda che ha preso in esame alcuni principi relativi a una reinvenzione del futuro del lavoro, quali l’unità, la giustizia, la collaborazione, l’altruismo e la consultazione.

Durante la Settimana dei Vertici ad Alto Livello della 77esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, i rappresentanti dell’Ufficio BIC di New York hanno posto l’accento sulla necessità di un’identità condivisa basata sul principio dell’unità del genere umano.

Leader religiosi provenienti da ogni parte del mondo si sono riuniti ad Astana, in Kazakistan, in occasione del 7° Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali, per discutere sul ruolo della religione nel contribuire al progresso sociale in un mondo post-pandemia.

La BIC ha ospitato una tavola rotonda presso la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) al fine di esaminare il ruolo dell’educazione nel rispondere alle sfide che i giovani piccoli agricoltori nelle zone rurali si trovano ad affrontare.

La BIC ha prodotto un cortometraggio su un progetto di risanamento della barriera corallina realizzato da alcuni giovani di Tanna, nelle isole Vanuatu. Il film, della durata di 13 minuti, è intitolato “Tanna: A Study in Leadership and Action” (Studio sulla leadership e sull’azione n.d.t.), ed è stato proiettato alla COP27.

Alcune delegazioni di diversi uffici della BIC hanno partecipato al vertice sul clima COP27 in Egitto.

L’Ufficio per le Relazioni pubbliche dei bahá’í del Regno Unito ha lanciato una nuova serie di podcast intitolata “In Good Faith” (In buona fede n.d.t.), che tratta del rapporto tra la religione e i media.

In un cortometraggio realizzato da Elsaha, un servizio di notizie online con sede in Egitto, viene presentata una panoramica sull’esperienza della comunità bahá’í nel Paese dagli albori, nel XIX secolo, fino ai giorni nostri.

In Azerbaigian, il primo convegno nazionale sulla promozione della coesistenza ha visto riuniti autorità, rappresentanti di diverse comunità religiose, leader della società civile, accademici e giornalisti per discutere sul principio dell’unità nella diversità.

In Tunisia, un rappresentante dell’Ufficio per le Relazioni esterne bahá’í ha parlato del ruolo della religione nella società in un programma televisivo nazionale. L’anno appena trascorso ha visto anche diverse comunità di fede del Paese firmare un accordo che manifesta la volontà di impegnarsi per una società più pacifica.

L’Ufficio per le Relazioni esterne dei bahá’í dell’India ha ospitato diversi forum con al centro il tema dell’applicazione ai molteplici discorsi sociali del principio della parità di diritti tra donne e uomini.

I bahá’í degli Emirati Arabi Uniti hanno approfondito gli spunti di riflessione emersi dall’esperienza nella promozione di un dialogo sul ruolo costruttivo della religione nella società contemporanea.

L’Ufficio per le Relazioni esterne dei bahá’í olandesi, nell’ambito del contributo apportato al discorso sull’unità razziale, si è richiamato all’esperienza maturata nelle attività bahá’í di costruzione di comunità.

Dopo decenni di costante impegno, le istituzioni bahá’í dello Zambia si sono ritrovate per esaminare le modalità attraverso le quali la gamma di iniziative educative bahá’í del Paese possa svilupparsi per offrire un’esperienza coerente e senza soluzione di continuità dalla prima infanzia fino all’età adulta.

Nell’ambito dell’impegno profuso per contribuire al discorso sulla parità di diritti tra donne e uomini, i bahá’í d’Austria hanno messo in scena uno spettacolo imperniato sul legame tra Táhirih, eroina bahá’í, e Marianne Hainisch, fondatrice del movimento delle donne austriaco.

Alcuni rappresentanti della comunità bahá’í del Cile e leader della società civile si sono riuniti presso la Casa di culto bahá’í di Santiago per un approfondimento dei principi spirituali capaci di guidare lo sviluppo delle città per il benessere comune.

L’Associazione per gli Studi Bahá’í (ABS) ha tenuto il suo 46esimo convegno annuale, che ha visto riunite oltre 1.000 persone provenienti da più di 30 Paesi per riflettere su come possano gli insegnamenti bahá’í apportare un valido contributo a varie aree del pensiero e del discorso sociale.

In India, la cattedra bahá’í per gli studi sullo sviluppo dell’Università Devi Ahilya di Indore ha ospitato un forum sui principi necessari per condurre l’umanità verso un maggiore equilibrio con il mondo naturale.

Persecuzione dei bahá’í in Iran

Nell’ultimo anno, si è verificata un’intensificazione della persecuzione nei confronti dei bahá’í dell’Iran, con l’escalation in estate di un’ondata di arresti e la brutale demolizione di case di proprietà dei bahá’í nel villaggio di Roshankouh. Alla repressione hanno reagito immediatamente le autorità governative e i mezzi di comunicazione attraverso gli organi d’informazione internazionali attraverso innumerevoli dichiarazioni che chiedevano la cessazione delle ingiustizie.

Poche settimane dopo gli incidenti e nel bel mezzo di atti sempre più violenti e repressivi da parte delle autorità iraniane contro i propri cittadini, due donne bahá’í, considerate in Iran simboli di resilienza dopo aver trascorso 10 anni in prigione, sono state condannate per la seconda volta a ulteriori 10 anni di spietata reclusione.

I sostenitori delle due donne le hanno definite simboli di resilienza, confidenti di altre donne vessate e rinchiuse, e madri di tutte le donne iraniane.

Pubblicazioni

L’anno scorso sono apparse molteplici pubblicazioni online.

Un film commissionato dalla Casa Universale di Giustizia ha offerto una panoramica sull’opera svolta dalla comunità bahá’í nel secolo scorso per contribuire a promuovere un mondo più pacifico.

Alcuni nuovi articoli apparsi sul sito web Bahá’í World hanno trattato della ricerca della giustizia sociale.

Il sito Bahá’í World News Service ha affiancato alla versione in inglese e in altre tre lingue anche la versione in russo.

È stato realizzato un breve documentario sulla Biblioteca Afnan e la sua straordinaria collezione di oltre 12.000 articoli relativi alla Fede bahá’í e ad altri argomenti sostanzialmente ad Essa collegati.

Case di culto bahá’í

Nell’anno trascorso, il BWNS ha riferito dell’importanza dei templi bahá’í nel contribuire al carattere devozionale delle comunità vicine. I templi hanno ispirato le persone ad una riflessione su come poter servire i propri concittadini. Nella copertura giornalistica delle Case di culto figuravano altresì alcune storie sullo stato di avanzamento della costruzione dei templi nella Repubblica Democratica del Congo e in Papua Nuova Guinea, come pure sul cinquantesimo anniversario dell’inaugurazione del tempio bahá’í di Panama.

Prosegue senza soste la costruzione della Casa di culto bahá’í della Repubblica Democratica del Congo ed è stata completata la sovrastruttura in acciaio per la cupola.

La nascente Casa di culto bahá’í in Papua Nuova Guinea, che rappresenta l’unione di tra culto e servizio, è stata fonte d’ispirazione per i residenti della zona a fare la propria parte nella costruzione del tempio tramite un lavoro di intrecciatura.

A Panama, la Casa di culto bahá’í ha celebrato i 50 anni dalla sua inaugurazione.

Costruzione del Mausoleo di ‘Abdu’l-Bahá

Nonostante la battuta d’arresto causata da un incendio scoppiato nel cantiere, sono proseguiti alacremente i lavori di costruzione del Mausoleo di ‘Abdu’l-Bahá. Una nuova fase dei lavori avviata nel corso dell’anno è stata la costruzione del Centro Visitatori Akkà.