4 marzo 2022
In tutto il mondo, le sfide senza precedenti poste dalla pandemia hanno indotto molti a riflettere profondamente su come vivono e lavorano. Ciò ha consentito una più vivida messa a fuoco delle questioni legate alla natura e allo scopo del lavoro in un mondo post-COVID, stimolando l’avvio di molteplici dibattiti a livello nazionale e internazionale sui problemi relativi alla cultura del posto di lavoro.
«Dobbiamo ripensare lo scopo del lavoro, da molti considerato negli ultimi anni come qualcosa di più che la mera acquisizione di mezzi materiali o la massimizzazione dei profitti», ha detto Liliane Nkunzimana, rappresentante della Bahá’í International Community (BIC), nel suo discorso di apertura in occasione di un forum intitolato «Un futuro che funziona: la consultazione attraverso le generazioni per creare benessere.”
Tra i partecipanti al forum della BIC: Stefano Guerra (in alto al centro), addetto della Missione Permanente del Portogallo presso le Nazioni Unite; Erica Dhar (in alto a destra), direttrice delle Alleanze Globali per AARP International e membro del comitato delle ONG sull’invecchiamento presso le Nazioni Unite; responsabili politici e rappresentanti della BIC.
L’evento online, che è stato organizzato congiuntamente dall’Ufficio di New York della BIC e dal Comitato delle ONG sull’invecchiamento in occasione della 60esima sessione della Commissione per lo sviluppo sociale delle Nazioni Unite, ha dato vita ad uno straordinario forum di discussione sui principi attorno ai quali il lavoro dovrà essere reimmaginato.
“Molte discussioni sul futuro del lavoro sono spesso incentrate sull’impatto della tecnologia sugli ambienti di lavoro. Nettamente inferiore è l’attenzione che viene data all’individuazione e all’applicazione di valori e principi che favoriscano nuove opportunità, principi come l’unità, la giustizia, la collaborazione, l’altruismo e la consultazione”, ha detto la signora Nkunzimana.
Qui potete vedere una registrazione dell’evento.
L’applicazione di tali principi è, tuttavia, complessa. In una precedente dichiarazione, la BIC aveva rilevato che abbracciare questi valori metterebbe in discussione alcune convinzioni, ampiamente diffuse, che stanno alla base degli attuali modelli economici, ad esempio che la concorrenza guida il progresso e che gli esseri umani rendono il massimo quando ricercano la promozione dei propri interessi personali anziché lavorare per il bene comune.
Nonostante le molteplici difficoltà nel reimmaginare il futuro del lavoro, i partecipanti hanno osservato che la generosità e la cooperazione, dimostrate nella vita personale e professionale da parte di molte persone, in particolare i giovani, in risposta agli sforzi di reazione al COVID, ha fornito nuovi spunti di riflessione sulla natura umana e su una prospettiva fondata sulla speranza.
La BIC prevede di continuare a trattare l’argomento attraverso una serie di forum mensili sui giovani e sulla trasformazione sociale. Una registrazione di questo evento può essere visualizzata qui.