9 dicembre 2021

In concomitanza con le molteplici commemorazioni del centenario in ogni località del mondo, i raduni nazionali hanno visto riuniti, in ogni Paese, rappresentanti del governo, leader di diverse comunità religiose, accademici, giornalisti e rappresentanti della società civile per un’analisi di alcuni dei principi universali incarnati da ‘Abdu’l-Bahá.

Di seguito sono stati presi a campione i momenti salienti di numerose commemorazioni nazionali tenutesi nei giorni scorsi.

Repubblica Democratica del Congo

A Kinshasa, i bahá’í della Repubblica Democratica del Congo (RDC) hanno organizzato una commemorazione nazionale del centenario caratterizzata da discorsi e presentazioni sul tema della coesione sociale. In una tavola rotonda sull’argomento, promossa dall’Ufficio Relazioni esterne dei bahá’í del Paese, sono stati analizzati alcuni principi, tra i quali l’unità del genere umano.

Nell’immagine in alto a sinistra appare Alex Kabeya, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í della RDC, insieme ad altri ospiti. Al raduno era presente una delegazione di 10 capi tradizionali (due dei quali appaiono in basso a sinistra). Un gruppo corale di Kinshasa (in basso a destra) ha eseguito canzoni sulla vita e gli insegnamenti di ‘Abdu’l-Bahá.

Nella foto appaiono alcuni dei relatori intervenuti al dibattito sulla coesione sociale. Da sinistra a destra: il principe Evariste Bekanga, segretario generale dell’Alleanza nazionale delle autorità tradizionali del Congo; Christelle Vuanga, membro del Parlamento della RDC e presidente della commissione parlamentare per i diritti umani; l’abate Donatien Nshole, Segretario Generale della Conferenza Nazionale Episcopale Cattolica del Congo.

Finlandia

In Finlandia, tra le commemorazioni del centenario figurava un seminario intitolato “Chi è responsabile della pace?” ed incentrato sugli scritti di ‘Abdu’l-Bahá riguardanti l’unità del genere umano e la pace universale. Il programma ha visto la partecipazione di oltre 100 persone ed è stato trasmesso in diretta streaming in tutto il Paese.

In questo collage appaiono (in alto) i relatori del seminario: Safa Hovinen, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale bahá’í della Finlandia; Maryan Abdulkarim, nota giornalista a livello nazionale; Kamran Namdar, professore di educazione all’Università Mälardalen in Svezia; Miriam Attias, mediatrice sociale e responsabile del progetto depolarize.fi.

India

Un simposio intitolato “Religione, pace e fine dell’estraneità”, organizzato dall’Ufficio Relazioni esterne bahá’í indiano, ha sottolineato il ruolo della religione nell’instaurare la pace e abbattere i pregiudizi. Tra i partecipanti figuravano un membro del parlamento, un ex rappresentante del governo e alcuni accademici.

L’immagine in basso a sinistra mostra i relatori Geeta Gandhi Kingdon dell’Institute of Education dell’University College di Londra (a sinistra) e Kabir Saxena del Tushita Mahayana Meditation Centre di New Delhi (a destra).

L’immagine in basso a destra mostra (da sinistra a destra): Nilakshi Rajkhowa dell’Ufficio Relazioni esterne bahá’í e i relatori Amar Patnaik, membro del Parlamento; Arash Fazli della Cattedra Bahá’í per gli Studi sullo Sviluppo presso l’Università Devi Ahilya di Indore; Bindu Puri, professore di Filosofia alla Jawaharlal Nehru University; il colonnello Dottor D.P.K. Pillay, ricercatore presso l’Istituto Studi e Analisi per la Difesa Manohar Parikkar di Nuova Delhi.

Kazakhstan

Due ricevimenti in Kazakistan – uno a Nur-Sultan e l’altro ad Almaty – sul tema della coesistenza hanno visto la partecipazione di rappresentanti del governo, teologi, giornalisti, artisti e rappresentanti di diverse comunità religiose.

Tra i partecipanti al ricevimento di Almaty figuravano rappresentanti dell’Amministrazione Spirituale dei Musulmani del Kazakistan (nella foto al centro, sulla destra), della Chiesa Avventista del Settimo Giorno e della Krishna Consciousness Society (foto a destra).

Durante il ricevimento di Almaty è stato proiettato il film L’Esempio. Al termine, la poetessa Dina Oraz ha dichiarato: “‘Abdu’l-Bahá ha sostenuto il principio di unità ed uguaglianza tra tutti gli uomini e le donne. Non ha diviso le persone. Ha insegnato loro a rispettarsi a vicenda e ha sfidato i pregiudizi. Attraverso le sue parole e le sue azioni è stato un esempio per il prossimo”.

Kenya

Alla commemorazione, tenuta dall’Ufficio Relazioni esterne dei bahá’í del Kenya a Nairobi, figuravano membri di diverse comunità religiose. Il tema principale del dibattito è stato il ruolo della religione nel contribuire all’armonia sociale.

Una suora cattolica partecipante all’evento, suor Euphresia Mutsotso, ha dichiarato: «Sono onorata nel commemorare il lascito di Abdu’l-Bahá che ha fatto in modo che la dignità delle persone venisse valorizzata e l’umanità considerata come una cosa sola».

Nelle immagini in alto a destra e in basso a sinistra, appaiono i membri delle comunità musulmana, cristiana e indù in visita alla mostra su ‘Abdu’l-Bahá. Nell’immagine in basso a destra: intervento del Reverendo Fr. Joseph Mutie della Chiesa Ortodossa e presidente del Consiglio Interreligioso del Kenya.

Kiribati

A Kiribati la commemorazione nazionale era incentrata sul ruolo dei giovani nella trasformazione sociale.

Tra i partecipanti figurava il presidente di Kiribati Taneti Mamau, che ha espresso il proprio apprezzamento per le iniziative educative bahá’í tese alla costruzione di capacità dei giovani nel servizio verso la società.

In questo collage appare il presidente di Karabati, Taneti Mamau, durante il discorso rivolto ai partecipanti al raduno (in basso a destra).

Lussemburgo

I bahá’í del Lussemburgo hanno allestito una mostra, intitolata «L’esempio perfetto», che ripercorre la vita di ‘Abdu’l-Bahá, con un approfondimento particolare sull’impegno profuso dalla comunità bahá’í nazionale, attraverso attività di costruzione di comunità, nell’applicare i principi da Lui portati ad esempio.

Tra i partecipanti alla mostra figuravano rappresentanti del governo, rappresentanti di comunità religiose e altre persone di spicco.

Paesi Bassi

La comunità bahá’í dei Paesi Bassi ha tenuto un incontro online per commemorare la vita di ‘Abdu’l-Bahá e per mettere in risalto il Suo appello all’uguaglianza e alla giustizia. L’incontro ha riunito oltre 40 persone, tra cui rappresentanti del governo e di alcune comunità religiose, accademici e organizzazioni della società civile.

Le sessioni di approfondimento hanno permesso ai partecipanti di trattare argomenti come l’armonia, l’eliminazione dell’estremismo e della polarizzazione e nuovi concetti di vita economica.

Uno dei relatori, il rabbino Albert Ringer della Liberal Jewish Community di Rotterdam, ha dichiarato: “L’armonia è un concetto importante praticamente in tutte le religioni monoteiste. Quando ‘Abdu’l-Bahá parla di armonia, la diversità è un tema centrale. Per Lui, quella diversità non era tanto una forma di caos, ma, al contrario, una fonte potenziale di grande bellezza”.

L’immagine sopra mostra alcuni partecipanti al seminario online, tra cui i relatori (fila in alto, da sinistra a destra): il moderatore Karlijn van der Voort dell’Ufficio Relazioni esterne bahá’í, il rabbino Albert Ringer della Liberal Jewish Community di Rotterdam, Bob de Wit della Nyenrode Business University e Liam Stephens della VU University di Amsterdam.

Perù

L’Ufficio Relazioni esterne bahá’í del Perù ha tenuto un seminario online per esaminare alcuni aspetti dei discorsi e degli scritti di ‘Abdu’l-Bahá sui temi del pregiudizio razziale e dell’uguaglianza tra donne e uomini.

I partecipanti hanno analizzato questi temi nel contesto della pandemia e dell’importante ruolo della religione nel consentire alle persone di trascendere le loro differenze, specialmente in tempi di crisi.

Nella foto sopra appaiono i partecipanti al seminario online, tra cui (in alto, da sinistra a destra): l’Ambasciatore Juan Alvarez Vita; Nancy Tolentino, ex vice-ministra per le donne e le popolazioni vulnerabili; Amin Egea, in rappresentanza della comunità bahá’í del Perù; e Laura Vargas, segretario esecutivo del Consiglio Interreligioso del Perù.

Singapore

Un incontro organizzato dall’Ufficio Relazioni esterne dei bahá’í di Singapore ha visto riuniti diversi attori sociali, tra cui rappresentanti del governo, accademici e membri di diverse comunità religiose, in alcune tavole rotonde di approfondimento della promozione, attraverso l’operato di ‘Abdu’l-Bahá, dell’unità del genere umano.

In questo collage, nella foto in alto a sinistra appare Meiping Chang dell’Ufficio Relazioni esterne bahá’í, durante un suo intervento alla riunione. Nell’immagine in basso a destra un giovanissimo presenta una lettura in poesia. Nell’immagine in basso a sinistra si distinguono diversi attori sociali.

Sud Africa

In Sudafrica, la commemorazione della morte di ‘Abdu’l-Bahá era imperniata sul tema del ruolo della religione nella società, in modo particolare nel promuovere l’uguaglianza tra donne e uomini.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti del governo, delle comunità religiose, della società civile e dell’industria. Kgothatso Ntlengetwa, consulente per il settore industriale del Paese, ha dichiarato: “Sono stato profondamente toccato dalle parole di ‘Abdu’l-Bahá che l’educazione delle ragazze è di fondamentale importanza, perché è la madre la prima educatrice del bambino.”

La foto sopra ritrae i partecipanti al raduno. Nell’immagine in alto a destra ci sono padre Christophe Boyer della comunità cattolica (a sinistra) e Shemona Moonilal, membro dell’Ufficio Relazioni esterne bahá’í (a destra). Nell’immagine in basso a sinistra appaiono Joshua Masha, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í del Sudafrica e il reverendo Thandiwe Ntlengetwa.

Svezia

Un seminario, tenuto al Parlamento svedese dalla comunità bahá’í nazionale, ha visto riuniti parlamentari, rappresentanti di comunità religiose e altri attori sociali per un approfondimento sul contributo di ‘Abdu’l-Bahá al concetto di governance.

In una tavola interreligiosa, cui ha fatto da moderatore il deputato svedese Thomas Hammarberg, è stato esaminato il principio dell’unità del genere umano come fondamento di nuovi sistemi di governance.

L’immagine in alto a sinistra mostra i partecipanti alla tavola rotonda. Da destra: Chitra Paul, dell’Hindu Forum svedese; Shahram Mansoory, della comunità bahá’í svedese; Ute Steyer, del Consiglio ufficiale delle Comunità ebraiche svedesi; Peter Lööv Roos, della Chiesa di Svezia; Anas Deneche, del Consiglio di cooperazione islamica e il moderatore, Thomas Hammarberg, membro del Parlamento.

Nell’immagine in basso a destra: Augusto Lopez-Claros, direttore esecutivo del Global Governance Forum, durante il commento chiave del suo intervento.

L’immagine in basso a sinistra mostra i membri del parlamento Diana Laitinen Carlsson (a sinistra) e Mattias Vepsä (a destra).

Emirati Arabi Uniti

All’Expo 2020, la principale esposizione internazionale che quest’anno si è svolta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, la comunità bahá’í del Paese ha riunito rappresentanti di diverse comunità religiose per una tavola rotonda dal titolo “Analizzare il ruolo delle comunità fondate sulla fede nel promuovere la tolleranza e la coesistenza”.

Il dibattito ha affrontato i temi, promossi da ‘Abdu’l-Bahá per tutta la Sua vita, dell’armonia e della collaborazione tra persone di ogni fede.

L’immagine in alto sopra mostra i relatori (da sinistra a destra): Surender Singh Kandhari, presidente di Guru Nanak Darbar Gurudwara di Dubai; Ross Kriel, rappresentante della comunità ebraica di Dubai; Pandit Sahitya Chaturvedi, rappresentante della comunità indù al Tempio di Shri Krishna; Ashis Kumar Barua, membro anziano della Buddhist Welfare Society degli Emirati Arabi Uniti; monsignor Paul Hinder, Vicario apostolico cattolico dell’Arabia meridionale e la moderatrice Roeia Thabet della comunità bahá’í degli Emirati Arabi Uniti.

Le immagini in basso mostrano un workshop per i giovani, organizzato dalla comunità bahá’í all’EXPO 2020, in concomitanza con la tavola rotonda sul ruolo dei giovani nel contribuire alla trasformazione sociale.

Regno Unito

Nel Regno Unito, il gruppo parlamentare interpartitico sulla fede bahá’í ha commemorato il centenario con un ricevimento alla Portcullis House, adiacente alle Camere del Parlamento di Londra. All’incontro hanno partecipato più di 80 ospiti, tra cui membri del parlamento e rappresentanti di comunità religiose e di organizzazioni non governative.

Uno dei partecipanti, il ministro per la Fede Kemi Badenoch, ha dichiarato: «Il ricevimento di oggi è per commemorare il centenario della morte di Abdu’l-Bahá, che, come Suo padre Bahá’u’lláh, dedicò il Suo tempo e il Suo impegno a promuovere la pace e l’unità. La sua vita ha contribuito a spianare la strada alla vivace comunità bahá’í che abbiamo oggi in questo Paese… ed è una comunità che dà un contributo importante alla vita pubblica… sempre con l’obiettivo di dimostrare un impegno morale nei confronti della società”.

Nell’immagine in alto a sinistra, Shirin Fozdar-Foroudi dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í del Regno Unito (a sinistra) a colloquio con Tanmanjeet Singh Dhesi e Ruth Jones, entrambi deputati al Parlamento.

L’immagine in alto a destra mostra Kemi Badenoch, Ministro della Fede, durante un Suo intervento.

L’immagine in basso a destra mostra due membri della comunità bahá’í britannica con Jim Shannon, deputato e presidente del gruppo parlamentare interpartitico sulla libertà internazionale di religione o credo (sullo sfondo a sinistra), Martin Vickers, deputato (al centro) e Fiona Bruce, inviata speciale del Primo Ministro per la libertà di religione o credo (in primo piano a destra).

Nell’immagine in basso a sinistra il reverendo dottor Reynaldo F. Leão-Neto della Chiesa Metodista parla con un membro della comunità bahá’í del Regno Unito.

Il programma del ricevimento contemplava intermezzi musicali (in alto), presentazioni di giovanissimi bahá’í sull’impegno nel servizio verso la società e un discorso di Shirin Fozdar-Foroudi, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í del Regno Unito (in basso).