La Comunità Internazionale Bahá’í (BIC) in una dichiarazione sottoscritta alla vigilia del 75º anniversario delle Nazioni Unite, ha esortato i funzionari dell’ONU, gli ambasciatori degli stati membri, le organizzazioni non governative e altri attori sociali ad analizzare i temi relativi alla marcia dell’umanità verso la pace universale.

BIC NEW YORK, 22 ottobre 2020 — La Comunità Internazionale Bahá’í (BIC) in una dichiarazione sottoscritta alla vigilia del 75º anniversario delle Nazioni Unite, ha esortato i funzionari dell’ONU, gli ambasciatori degli stati membri, le organizzazioni non governative e altri attori sociali ad analizzare i temi relativi alla marcia dell’umanità verso la pace universale.

Nel breve tempo trascorso dal momento della pubblicazione in settembre fino ad oggi, la dichiarazione, “Un sistema di governo mondiale congeniale per l’umanità e per il cammino verso un ordine globale equo”, ha già portato a una profonda riflessione e a un attento dibattito sul ruolo delle strutture internazionali.


H.E. Alvaro Albacete, ambasciatore di Spagna e vice segretario generale di KAICIID, afferma, in un commento alla dichiarazione: “L’idea di coalizioni globali è molto radicata nella [dichiarazione]. … Desidero rendere omaggio ad attori molto importanti nella formazione di coalizioni globali, non esclusivamente agli Stati membri dell’ONU. E voglio concentrarmi sull’importanza degli attori religiosi nel formare coalizioni globali, ruolo molto importante nel campo dello sviluppo, dell’istruzione, della salute e via dicendo.”

“Oggi noi possiamo contare, all’ONU, su un organismo molto innovativo che è il Multi-Faith Advisory Council (Comitato consultivo interreligioso). È il primo passo delle Nazioni Unite verso un maggiore ascolto delle voci religiose. Si tratta di un ente presieduto dalla comunità bahá’í tramite il suo rappresentante, Bani Dugal. Voglio congratularmi con la comunità bahá’í per l’ottimo lavoro che sta svolgendo, alle Nazioni Unite, attraverso un così importante organismo”.

H.E. Alvaro Albacete, Ambasciatore di Spagna e Vice Segretario Generale di KAICIID

Azza Karam, Segretario generale di Religions for Peace, a proposito della dichiarazione afferma: “É rivolta in modo autorevole al momento attuale e ai bisogni di ogni essere umano sulla terra e di ogni istituzione”. Prosegue dicendo: “Sono particolarmente colpita dalla chiarezza, l’esposizione ed il valore della dichiarazione sulla necessità per noi di… unirci. La Fede bahá’í è sempre stata di ispirazione per me per capire un aspetto fondamentale di tutte le  tradizioni religiose al mondo: il riconoscimento … del fatto che siamo tutti una sola unità. … La nostra sopravvivenza su questo pianeta, la sopravvivenza del pianeta stesso, dipendono essenzialmente dal portare o meno questo semplice messaggio al cuore dei nostri sistemi. Progrediamo solo nell’unità. Ci autodistruggiamo quando siamo convinti dell’importanza dei nostri confini.”

”Fergus Watt, del gruppo di coordinamento per la campagna ONU 2020, afferma che la dichiarazione “mette a fuoco alcune delle tendenze internazionali più diffuse, che stanno animando il progresso del genere umano verso una comunità mondiale”.

Il signor Watt sottolinea come il concetto di unità esposto nella dichiarazione “abbracci la diversità delle tradizioni nazionali, legali, culturali e politiche, ma sia alla base di un fondamento etico che ci ricorda i valori condivisi insiti in ogni essere umano: un riconoscimento dell’interdipendenza, una condivisione dell’etica della giustizia e una consapevolezza dell’unità del genere umano.”

“La dichiarazione riconosce anche che la trasformazione in corso è un processo graduale, passo dopo passo, ma che ogni passo rende possibile il successivo”.

Sovaida Ma’ani Ewing del Center for Peace and Global Governance (Centro per un Governo Globale e della Pace) sostiene che: “Stiamo prendendo coscienza che essere un unico organismo ci permette di confrontarci con sfide globali. Ma ci rendiamo conto che sono proprio le strutture decisionali globali, necessarie per affrontare questi problemi, a mancarci. Questo è il motivo per cui sono necessarie nuove strutture, come un organismo internazionale eletto direttamente”.

Richard Ponzio, direttore del Programma Just Security 2020 dello Stimson Center, ritiene che la nozione di etica civica globale contenuta nella dichiarazione sia l’elemento essenziale per progredire sempre più verso la cooperazione internazionale e afferma: “Ognuno ha un propria definizione di etica civica globale. È interessante ritrovarla  in “Un sistema di governo mondiale congeniale” e comprendere che nessun tema, simile nello scopo e nel significato, ci abbia indotto a unirci per costruire non solo strutture, istituzioni, norme e strumenti globali per rispondere alle sfide (globali), ma anche di avere principi etici e morali che siano le fondamenta di queste istituzioni. Questo è il cuore di un’etica civica globale.” 

La BIC guarda avanti, vedendo il prossimo quarto di secolo – che va dal 75 ° anniversario delle Nazioni Unite al suo centenario – come un periodo cruciale e determinante per il destino dell’umanità.

Con uno sguardo al futuro, la BIC considera il prossimo quarto di secolo, che va dal 75° anniversario al centenario delle Nazioni Unite, un periodo cruciale e determinante per il destino dell’umanità. L’evento inaugurale, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone di tutto il mondo, è stato un invito a ulteriori valutazioni, oltre a rappresentare uno dei tanti contributi della BIC al dibattito sulla necessità di potenziare i sistemi di cooperazione globale.

Bani Dugal, rappresentante principale della Comunità Internazionale Bahá’í, afferma: “Ci auguriamo che questo sia l’inizio di una serie di conversazioni che faranno parte integrante del cambiamento, in vista del centenario delle Nazioni Unite, con un ordine mondiale molto più evoluto e caratterizzato da uguaglianza, unità, pace duratura e comprensione tra i governi e i popoli del mondo. I prossimi 25 anni sono di cruciale importanza per la vita dell’umanità “.