9 febbraio 2023
ASTANA, Kazakistan — Qual è l’impatto dell’arte sulla nostra percezione del mondo e sulla nostra collocazione in esso? In che modo le arti possono riuscire ad evocare nelle persone gli ideali più elevati e ispirarle a contribuire all’armonia sociale? E come può la religione ispirare la bellezza nell’arte?
Queste sono solo alcune delle tematiche approfondite dall’Ufficio per le Relazioni esterne dei bahá’í del Kazakistan insieme ad artisti kazaki, nell’ambito di una tavola rotonda intitolata Promuovere il benessere della società.
Il dibattito, che rientra nell’impegno da tempo profuso dall’Ufficio per partecipare al discorso sull’armonia sociale, vede riuniti specialisti di diversi settori per analizzare il modo in cui il loro campo professionale può contribuire alla costruzione di una società coesa e prospera.
Timur Chekparbayev dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche chiarisce che riflettere sull’espressione della bellezza nell’arte richiama alla mente pensieri di armonia e di elevazione dello spirito umano. L’arte, afferma, può consentire alle persone di percepire la nobiltà nei loro simili.
“È difficile immaginare il progresso sociale e un mondo pacifico senza riconoscere l’importanza dell’arte nel determinare un cambiamento positivo, colmare le divisioni e promuovere un senso di unità”, ha dichiarato Chekparbayev.
I partecipanti hanno tuttavia osservato che l’arte è stata utilizzata anche come strumento per falsare nelle persone la percezione della natura umana e alimentare le fiamme della divisione.
Un altro membro dell’Ufficio, Lyazzat Yangaliyeva, ha aggiunto: “Se si vuole realizzare il potenziale dell’arte nella promozione di comportamenti pacifici, allora chi è impegnato in attività artistiche può trarre grandi benefici dal nutrire una prospettiva di speranza e dall’applicazione, nel proprio lavoro, dei principi spirituali”.
Da sinistra a destra: Timur Chekparbayev dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche dei bahá’í del Kazakistan, Nataliya Bazhenova, pittrice e insegnante d’arte al Museo Kasteev, il regista Aziz Zairov e Lyazzat Yangaliyeva dell’Ufficio.
Il regista Aziz Zairov ha fatto eco a questo sentimento generale, sottolineando che le opere creative intrise di un significato più profondo sono in grado di avvicinare le persone. “Gli artisti socialmente consapevoli intessono di significato le loro creazioni, permeando il loro lavoro con un’energia che risuona con l’anima. Sono opere che riescono a rammentare alle persone di considerare il proprio posto in questo mondo come un miglioramento della vita degli altri”.
Nataliya Bazhenova, pittrice e insegnante d’arte al Museo Kasteev, ha parlato dell’importanza di promuovere rapidamente nella gente l’apprezzamento per la creatività e la bellezza. “L’arte mette a disposizione uno strumento per l’espressione di sé”, ha detto. “Se adeguatamente nutrito, l’impegno artistico può elevare lo scopo e l’orientamento della vita di una persona.”
La signora Bazhenova ha altresì aggiunto: “Insegno al museo da molti anni e ho constatato come i bambini cambiano, come iniziano a riconoscere la bellezza nel mondo. È difficile che una persona cresca senza questo richiamo verso la bellezza”.
Il dibattito ha messo in luce il rapporto complesso e variegato tra l’arte e la società. L’arte può fungere sia da strumento di promozione dell’armonia sociale sia come espressione ricca e varia di quella creatività e quell’esperienza umana che hanno il potenziale per ispirare ed elevare nella gente la visione del mondo.
In un suo commento sull’approccio a questa serie di dibattiti, Lyazzat Yangaliyeva ha affermato che il principio della consultazione posto al centro di queste conversazioni permette ai partecipanti di vedersi come partner nella disamina delle varie sfumature delle questioni sociali. “Questo approccio impedisce ogni relazione conflittuale, consentendo un’analisi più intensa delle cause profonde delle sfide da affrontare”, ha dichiarato.
L’Ufficio per le Relazioni esterne continuerà nell’opera di approfondimento dei temi legati al discorso sull’armonia sociale, tra cui figurano il ruolo dei media nel promuovere l’unità e la parità di diritti tra donne e uomini.