12 ottobre 2021
AMMAN, Giordania — Quando, all’inizio della pandemia, l’Ufficio Relazioni esterne dei bahá’í della Giordania avviò una serie di dibattiti tra giornalisti ed attori sociali sul tema dei media come forza necessaria per il progresso, i partecipanti non avevano certo previsto che il frutto dei loro incontri sarebbe stato un nuovo programma radiofonico in grado di offrire un forum pubblico aperto all’approfondimento sul modo per vivere una vita coerente e divenire una risorsa per il bene sociale.
Della durata di otto settimane e ora terminata, la serie è stata prodotta da Radio Al-Balad in collaborazione con l’Ufficio Relazioni esterne.
“Il nostro intento è stato quello di portare speranza e fede in un periodo in cui la crisi sanitaria mondiale ha acuito le pressioni psicologiche,” afferma Taghreed Al-Doghmi, uno dei conduttori di Radio Al-Balad.
“Il programma ha fornito ad ascoltatori di varie estrazioni l’occasione per riflettere sull’armonia tra le dimensioni spirituali e quelle materiali della vita umana e di avvertire che, a prescindere dalle difficoltà del momento attuale, c’è speranza per il futuro.”
Il programma radiofonico, intitolato “Anima e Corpo” ha avuto una vasta audience ed è stato accolto positivamente, favorendo altresì un ponderato dibattito tra gli ascoltatori.
“Questo programma aiuta a esaminare concetti profondi e aspirazioni nobili, aspetti praticamente assenti dai programmi radiofonici,” ha dichiarato un’ascoltatrice durante uno degli interventi da casa previsti dal programma.
“Possiede il potenziale per creare un momento di consapevolezza sociale e collettiva,” ha aggiunto, “e ci aiuta a riflettere su principi importanti per le nostre vite, come ad esempio il servizio per il bene comune, la giustizia e l’empatia.”
Tahani Ruhi dell’Ufficio Relazioni esterne attribuisce l’atmosfera edificante e coinvolgente del programma radiofonico alle numerose e profonde conversazioni, in seguito sfociate nella trasmissione, tra i membri dell’Ufficio e i giornalisti, oltre che ai forti legami di amicizia creatisi tra di loro.
“Nel corso dell’anno tra noi tutti è nata una forte amicizia,” afferma. “Ciò ha conferito al programma uno spirito amichevole e accogliente. Il programma ha rispecchiato il processo che lo ha generato.”
La signora Ruhi prosegue spiegando che gli argomenti trattati sono stati ispirati da temi già presi in esame in occasione di precedenti incontri, come ad esempio il ruolo della religione e dei media nell’alimentare la speranza; il superamento delle divisioni e la promozione della fratellanza sui social media; l’importanza della preghiera collettiva nel creare solidarietà fra persone diverse; il concetto di abnegazione nel servizio che si rende alla società; il ruolo dei giovani nel servizio verso le proprie comunità durante la pandemia e la funzione delle arti nella società.
In considerazione del responso estremamente positivo ricevuto dal programma, Radio Al-Balad e l’Ufficio Relazioni esterne bahá’í stanno ora allestendo una nuova serie intitolata “Il Ciclo della Vita,” che prenderà in esame lo scopo superiore della vita dall’infanzia fin all’età adulta.