17 Maggio 2024

Il podcast prende in esame le implicazioni del principio dell’unità del genere umano sulle relazioni tra il continente africano e quello europeo.

Per ulteriori contenuti audio iscriviti al podcast BWNS

RSS | Spotify | Apple Podcast | Sound Cloud | Tunein | iHeart | Stitcher

Nel mondo, tra sfide e conflitti in continuo aumento, sta crescendo la consapevolezza dell’interdipendenza delle nazioni. In occasione dei forum internazionali, la Bahá’í International Community (BIC) prende spunto da questa basilare riflessione per mettere in rilievo il principio che l’umanità è, fondamentalmente, una sola.

Nell’ultimo episodio del podcast del Bahá’í World News Service, i rappresentanti degli uffici della BIC di Addis Abeba e Bruxelles analizzano le implicazioni di questa interdipendenza nell’ambito della cooperazione tra l’Unione Africana (UA) e l’Unione Europea (UE), la quale riconosce i forti legami sociali ed economici fra i due continenti.

Nel dibattito si osserva come il progresso, lo sviluppo e il benessere di un continente siano indissolubilmente legati alla prosperità dell’altro. Viene dato risalto, ad esempio, alle politiche agricole europee, che non solo modellano le economie degli Stati membri dell’Unione Europea ma si ripercuotono anche sulla sussistenza della popolazione rurale di tutta l’Africa.

Rachel Bayani dell’Ufficio di Bruxelles sottolinea un principio cruciale che è al centro del dibattito: “la nobiltà intrinseca di ogni essere umano”. Questo concetto, spiega la signora Bayani, sottintende che ogni persona ha la capacità di generare conoscenza, il che ha profonde implicazioni sulle relazioni tra i due continenti.

Anziché ritenere la conoscenza come un bene di consumo da trasferire da un luogo all’altro, questa prospettiva considera ogni comunità in grado di contribuire sia al proprio sviluppo che a un crescente corpo di conoscenze comuni.

Solomon Belay dell’Ufficio di Addis Abeba amplia il concetto ponendo l’accento sul principio della consultazione quale fondamento per la promozione di relazioni più armoniose ed eque all’interno e tra le società. Belay sottolinea che introducendo la consultazione, gli individui, le comunità e le istituzioni possono “intraprendere azioni che consentono loro di diventare agenti della propria trasformazione”.