9 febbraio 2022
SANTIAGO, Cile – In che modo principi spirituali come la giustizia e l’unità possono guidare lo sviluppo delle città e come possono i grandi centri urbani promuovere la partecipazione dei loro cittadini ai processi decisionali?
Queste alcune delle questioni affrontate da leader della società civile, rappresentanti della comunità bahá’í del Cile e persone presenti fra il pubblico di una tavola rotonda intitolata «Dall’ingiustizia sociale e dalla segregazione a un nuovo modello di città al cui centro viene posto l’uomo». L’evento si è svolto presso la Casa di culto bahá’í di Santiago.
«Tendere a una società che si prenda cura del benessere di tutti richiede una riconcettualizzazione della prosperità che promuova l’armonia tra la dimensione materiale e quella spirituale della vita umana», ha dichiarato nel discorso inaugurale Veronica Oré, direttrice della Casa di culto bahá’í di Santiago.
Alcuni leader della società civile e rappresentanti dei bahá’í del Cile analizzano i principi spirituali che possono guidare lo sviluppo delle città per il benessere di tutti.
L’evento rientrava nell’iniziativa “Open House Santiago” Santiago Casa Aperta, che ha avuto luogo in diverse zone della città ed è durata una settimana, stimolando tra l’altro un dibattito pubblico in diverse sedi su come il design ambientale e urbano, l’architettura e l’ingegneria possono contribuire alla qualità della vita della città e dei suoi cittadini.
I partecipanti hanno sottolineato come il principio bahá’í della consultazione possa migliorare l’efficacia dei forum pubblici che cercano di trovare un rimedio alle crescenti disparità sociali, come nell’accesso ai servizi pubblici e nell’istruzione.
“Molti dei conflitti che nascono nei quartieri sono causati dall’attuazione di politiche che non tengono conto delle opinioni dei residenti”, ha dichiarato Danae Mlynarz, direttrice del Centro latino-americano per lo sviluppo rurale.
Il dibattito si è svolto nella cornice della Casa di culto bahá’í di Santiago del Cile.
Ha poi soggiunto: “Quante volte è capitato che le persone siano state invitate a partecipare a un dibattito pubblico solo per rendersi conto che le decisioni chiave erano già state prese e che l’incontro era stato organizzato per una semplice convalida di decisioni già deliberate da altre persone, lontane dalla realtà locale?”
Luis Sandoval dell’Ufficio Relazioni esterne bahá’í ha parlato del ruolo che la Casa di culto ha ricoperto negli ultimi anni nel creare spazi di discussione inclusivi, che hanno visto riuniti alcuni rappresentanti del governo, leader di comunità religiose e migliaia di cittadini del Paese per una consultazione congiunta sul tema della coesione sociale.
Dopo il dibattito, i presenti hanno partecipato a un programma devozionale tenutosi all’interno del tempio.
Ha proseguito dicendo: “Il tempio e l’area circostante sono diventati un centro di attrazione per tutte le persone che desiderano lavorare per il rinnovamento della loro società. Quando la gente arriva qui, si sente sollevata dall’atmosfera spirituale del tempio. Ha l’opportunità di consultarsi con altre persone, di estrazioni e provenienze diverse, che altrimenti non avrebbe mai incontrato”.
Sandoval ha spiegato che la Casa di culto possiede un potenziale enorme che può contribuire alla trasformazione della società cilena. “I visitatori traggono ispirazione riflettendo sui principi di servizio e di culto promossi dal tempio, principi che rievocano le aspirazioni del popolo cileno”.
Una registrazione in spagnolo del dibattito è disponibile qui sul canale YouTube ufficiale dei bahá’í del Cile.