21 settembre 2021
São Sebastião, Brasile — Lo scorso mese di agosto, nella cittadina di São Sebastião in Brasile, un gruppo di giovani, mentre si interrogava su come ripulire un fiume della zona pieno di rifiuti, in effetti si stava ponendo quesiti ben più profondi.
“Se ora ci mettiamo a ripulire il fiume, come potremo impedire che l’immondizia torni ad accumularsi?” ha domandato un giovane del quartiere di Vila do Boa.
Per rispondere alla domanda, gli altri giovani hanno tratto ispirazione dalle riflessioni scaturite dalla partecipazione ai programmi educativi bahá’í, volti a sviluppare le loro capacità di analisi della realtà sociale, a individuare le esigenze delle loro comunità e a servire la propria società.
“Parallelamente al lavoro di bonifica, noi dobbiamo accrescere la consapevolezza sulla protezione dell’ambiente,” ha dichiarato uno dei giovanissimi del gruppo.
Dopo uno scambio di opinioni, i giovanissimi sono giunti alla conclusione che una specie di giornalino di quartiere avrebbe potuto costituire un modo efficace per aumentare la presa di coscienza sul tema dell’ambiente e una più ampia condivisione degli spunti derivanti dall’impegno locale per contribuire al benessere del proprio quartiere.
Il titolo conferito al giornalino: Vila do Boa—Só Notícia Boa (ovvero Buon Villaggio – Solo Buone Notizie), gioca attorno alla parola “boa”, che significa “buono”.
“Sui giornali appaiono solo brutte notizie, episodi di violenza e fatti tristi, così ci è venuta l’idea di condividere notizie buone e positive, infondendo speranza e invitando i nostri vicini di casa a partecipare,” ha dichiarato la facilitatrice del gruppo, Marlene, in un’intervista al News Service.
Tuttavia, quando il programma di bonifica cominciò a concretizzarsi, seguirono altre domande molto complesse. “Come faremo a raccogliere tutti quei rifiuti? E come faremo a trasportare il tutto, ad esempio televisori e mobili abbandonati, sulla strada principale per il ritiro?” si erano chiesti fin dall’inizio i giovanissimi.
Invece la risposta alla loro domanda non tardò molto ad arrivare. Un funzionario del Comune, dopo aver sentito parlare del progetto da una delle mamme dei giovanissimi ad un incontro sul tema dell’accesso alle risorse idriche, si era offerto di incontrare i giovani per saperne di più in merito all’iniziativa.
Il funzionario, traendo spunto dall’incontro con i giovanissimi, ha immediatamente organizzato l’invio di camion e di operai, mettendo a disposizione dei ragazzi numerosi cartelli da affiggere in prossimità del fiume con scritte di esortazione per la gente a non gettare rifiuti in quella zona.
Intanto il primo numero del giornalino veniva distribuito a più di 120 famiglie del quartiere. Nicole, una delle giovanissime residenti, ha sintetizzato l’esperienza dei colloqui con le famiglie e ha dichiarato: “Se piantiamo semi buoni, cresceranno cose buone.”
Il giorno della bonifica, l’impegno dei giovanissimi a sostegno dell’iniziativa ha spinto gli addetti del Comune ad estendere l’opera di ripulitura sulla riva opposta del fiume, in altre aree del quartiere, con il risultato finale di aver rimosso 12 tonnellate di immondizia.
“È stato duro lavorare sotto il sole indossando la mascherina, ma il progetto è riuscito a creare dei forti legami di amicizia nel nostro quartiere,” ha detto Esdras, un giovanissimo di Vila do Boa.
Un altro giovane, Gabriel, ha spiegato che i programmi educativi bahá’í che hanno dato vita a questo progetto sono stati d’ispirazione per molti giovanissimi per servire il proprio quartiere in futuro. “Sempre più spesso arrivano dei giovanissimi che vogliono sapere come poter partecipare e trovare maggiori motivazioni, aiutando la propria comunità. Ecco come edifichiamo le nostre vite, attraverso l’amicizia, il servizio e l’unità.”
Liese von Czékus Cavalcanti, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í del Brasile, si spinge oltre, illustrando come questo operato abbia dischiuso la possibilità di una più stretta collaborazione tra i residenti della zona e la municipalità nel rispondere alle svariate esigenze della comunità e abbia favorito, tra vicini di casa, la nascita di una volontà collettiva verso l’azione.
“Presupposto della trasformazione sociale è la costruzione di unità tra individui, comunità e istituzioni. Il potere di realizzare un cambiamento permanente non sta nell’opposizione e nel conflitto. Sta nell’unità. Questo è il potere della trasformazione.”