OTTAWA, Canada — Il 45esimo convegno annuale dell’Association for Bahá’í Studies (ABS), tenutosi la scorsa settimana, ha visto più di 2500 persone riunite per analizzare il contributo che esse possono apportare ad un ampio panorama di aree di pensiero e discorso sociale.
Come già avvenuto lo scorso anno, il convegno, solitamente organizzato di presenza e in un luogo fisico, si è tenuto online a causa della pandemia. Julia Berger, segretaria del comitato esecutivo dell’Associazione, ci descrive la particolare attenzione con la quale l’ABS ha organizzato il programma per garantire la massima partecipazione durante le sessioni.
“Nonostante le difficoltà e le limitazioni dovute all’impossibilità di trovarci insieme di persona, il convegno è stato caratterizzato da un dibattito animato e che ha generato innumerevoli riflessioni. “Molte delle sessioni erano suddivise in due parti, nella prima sono state mostrate delle presentazioni preregistrate e rese accessibili in precedenza e nella seconda si sono succedute le sessioni dal vivo durante il convegno, il che ha concesso più tempo per un ricco dibattito.”
Durato nove giorni, il convegno ha avuto luogo durante il periodo che la comunità bahá’í mondiale sta dedicando alla preparazione della commemorazione, verso la fine del corrente anno, del centenario del trapasso di ‘Abdu’l-Bahá. Quale paladino della giustizia sociale e sostenitore del principio dell’unità del genere umano, Egli ha fornito ispirazione, con la Sua vita e il Suo lavoro, al programma del convegno, intitolato: ”Seguendo le orme di ʻAbdu’l-Bahá: la partecipazione ai discorsi della nostra epoca”.
I partecipanti hanno rievocato la visione unificatrice di ‘Abdu’l-Bahá nel contributo da apportare alla vita intellettuale e morale della società. La Sua applicazione dei principi bahá’í ai problemi odierni e alle questioni di quest’epoca ha permeato il dibattito tra i partecipanti, che si sono consultati su una vasta gamma di argomenti, tra questi il ruolo del giornalismo nel favorire il progresso sociale, il potere del cinema nell’aiutare la gente a vincere i pregiudizi, una moderna opera di realizzazione di sistemi alimentari equi e sostenibili, e l’indispensabilità, per il progresso della civiltà, dell’armonia tra entrambi i sistemi della conoscenza: la scienza e la religione.
In una delle sessioni, i partecipanti si sono ritrovati con i responsabili del Center on Modernity in Transition (COMIT- Centro sulla modernità nella fase di transizione) per discutere dell’esperienza del Centro nella ricerca interdisciplinare sulle basi intellettuali della società moderna e su una loro possibile trasformazione. Il lavoro del Centro è incentrato sul concetto di modernità come età di transizione verso una futura civiltà mondiale—contraddistinta da livelli senza precedenti di pace, giustizia e prosperità materiale e spirituale.
Parlando del futuro dei convegni, così si è espressa la dottoressa Berger: “Ci auguriamo, per l’andamento del convegno in futuro, che esso diventi un punto di riferimento all’interno di un processo di apprendimento e che ogni anno i partecipanti possano studiare in modo approfondito gli insegnamenti bahá’í, metterli in correlazione con i punti di vista propri di diversi campi della conoscenza, e che cerchino di applicarli alle attuali sfide e ai problemi che l’umanità ha di fronte.”
Sul sito web ABS è disponibile una selezione delle registrazioni effettuate durante le sessioni del convegno.
