Bahá’u’lláh, al secolo Mírzá Husayn ‘Alí,nacque in una nobile famiglia a Teheran il 12 novembre 1817. Ancora ventenne, rifiutò la vita privilegiata e la carica del padre e divenne uno dei principali discepoli del Báb. Nel 1852, nel corso delle persecuzioni contro i bábí, Egli fu arrestato, percosso e rinchiuso in una turpe prigione di Teheran. Dopo quattro mesi, fu rilasciato ed esiliato, l’inizio di 40 anni di esilio e prigionia. In un primo momento fu inviato a Baghdad, dove resto per dieci anni assieme ai Suoi compagni. Nel 1863, alla vigilia del Suo ulteriore esilio in quella che oggi è la Turchia e successivamente in Terrasanta, Bahá’u’lláh annunciò di essere il Messaggero di Dio universale predetto dal Báb. Nel 1868, Bahá’u’lláh arrivò in Terra Santa con una settantina di membri della famiglia e di seguaci, condannati dalle autorità ottomane al confino perpetuo nella colonia penale di Akka. Quell’ordine di confino non fu mai revocato, ma grazie alla crescente notorietà del Suo carattere eccezionale, alla fine poté uscire dalle mura della città-prigione.
Trascorse gli ultimi anni in una casa di campagna, detta Bahjí, dove morì nel 1892. Fu sepolto accanto ad essa e il suo Mausoleo è per i bahá’í il luogo più sacro sulla terra.
Nei quarant’anni del Suo esilio, Bahá’u’lláh rivelò molti libri, tavole e lettere che oggi formano il nucleo delle sacre scritture della Fede bahá’í. Essi, che nell’insieme ammontano a cento volumi, descrivono la natura di Dio e lo scopo dell’esistenza umana, offrono nuove leggi religiose e delineano una visione per la creazione di una società globale pacifica e prospera. Ad oggi i Suoi scritti sono stati tradotti in più di 800 lingue.
Nel Suo Testamento, Bahá’u’lláh nominò il figlio maggiore, ‘Abbás Effendi (1844-1921), capo della Fede bahá’í e interprete autorizzato dei Suoi insegnamenti. ‘Abbás Effendi, noto tra i bahá’í come ‘Abdu’l-Bahá(“Servo di Bahá”), acquisì notorietà nella zona di Haifa-Akka per le sue opere caritatevoli e viaggiò in Europa e nel Nord America per incoraggiare le nascenti comunità bahá’í e per proclamare gli insegnamenti di Bahá’u’lláh al gran pubblico. Gli scritti di ‘Abdu’l-Bahá sono considerati parte delle sacre scritture della Fede bahá’í. ‘Abdu’ l-Bahá morì nel 1921.
Nel suo testamento egli nominò suo successore il nipote Shoghi Effendi (1897-1957), con il titolo di Custode della Fede bahá’í. Durante il ministero di Shoghi Effendi, la Fede si diffuse in tutto il mondo e furono create istituzioni amministrative locali e nazionali. Con la sua morte nel 1957, la linea dei capi ereditari della Fede bahá’í si è chiusa.