13 maggio 2025
Nel recente episodio del podcast News Service, possiamo ascoltare un’attenta valutazione di Musonda Kapusa-Linsel, membro del Corpo dei Consiglieri in Africa, sulla trasformazione promossa dalle iniziative educative spirituali e materiali bahá’í nello Zambia negli ultimi quattro decenni.
“Abbiamo sostenuto un processo educativo che può aiutare a rafforzare la capacità delle comunità di farsi carico del proprio sviluppo”, afferma la signora Kapusa-Linsel.
Nel 1983, la fondazione di un istituto di formazione bahá’í rappresentò un momento importante nello sviluppo delle attività educative bahá’í nello Zambia per la promozione dei principi morali e spirituali, consentendo a persone di ogni età di concentrare le proprie energie sul miglioramento di quartieri e villaggi di tutto il Paese.
Kapusa-Linsel spiega che, nel tempo, i programmi educativi hanno creato spazi nei quali i partecipanti sono stati in grado di approfondire concetti come l’unità essenziale del genere umano, l’eliminazione di ogni tipo di pregiudizio, l’uguaglianza tra donne e uomini e il potere della consultazione quale strumento per conseguire una visione collettiva e un’azione armoniosa.
Con l’aumentare dell’esperienza mediante questi programmi, hanno preso avvio diverse attività complementari, come il programma di Preparazione all’Azione Sociale (PSA), un’iniziativa di ispirazione bahá’í che accresce la capacità dei giovani di applicare la conoscenza scientifica insieme ai principi spirituali per lo sviluppo delle loro comunità.
Nel villaggio di Katuyola, i laureati del programma PSA, noti come “promotori del benessere comunitario”, hanno contribuito al miglioramento delle pratiche sanitarie locali in collaborazione con le cliniche vicine. Durante la pandemia di COVID-19, queste cliniche si sono avvalse del supporto dei promotori del benessere comunitario per sostenere le iniziative di salute pubblica.
L’impatto di queste diverse iniziative educative si è esteso a molti aspetti della vita comunitaria. Man mano che i partecipanti applicavano i principi spirituali per rispondere alle sfide materiali, le loro azioni collettive hanno cominciato a rimodellare le infrastrutture locali.
Ad esempio, nel villaggio di Katuyola, la comunità ha istituito un “team educativo del villaggio” che ha creato spazi di consultazione tra varie agenzie e istituzioni, come, per esempio, le scuole, i leader tradizionali e l’Assemblea Spirituale Locale dei bahá’í.
Attraverso questo processo di consultazione, i residenti di Katuyola hanno rilevato che molti bambini non erano in grado di proseguire gli studi oltre la scuola primaria a causa della distanza degli istituti secondari, e hanno rimarcato la necessità di una scuola secondaria locale.
Kapusa-Linsel afferma: “Numerose erano le donne… molto ben disposte ad aiutare. Hanno detto che faranno tutto il possibile per fare in modo che venga fondata una scuola secondaria nel villaggio, perché hanno constatato una vera trasformazione dei loro figli grazie ai programmi nei quali sono impegnati”.
La risposta unitaria della comunità ha portato alla fondazione di una scuola che consente ai giovani locali di accedere all’istruzione secondaria senza dover lasciare il proprio villaggio.
“Il villaggio di Katuyola si sta vedendo come un tutt’uno”, osserva Kapusa-Linsel. “Dopo aver intrapreso questo cammino, i suoi abitanti hanno compreso che… i loro poteri possono davvero moltiplicarsi e che possono fare tantissime cose”.
L’episodio del podcast rientra nell’ambito della serie “Insights from the Field” (Approfondimenti dal campo n.d.t.), la quale trasmette resoconti di prima mano che descrivono le specifiche iniziative bahá’í nel campo dell’azione.