Negli ultimi episodi del podcast viene analizzato il modo attraverso il quale, in Canada, i programmi educativi morali bahá’í aiutano i giovani a collocare il servizio al centro della vita, nel loro viaggio attraverso la realtà contemporanea.

27 aprile 2025

In un recente episodio del podcast del News Service, il canadese Ilya Shodjaee-Zrudlo prende in esame il modo in cui i programmi di educazione morale e spirituale bahá’í a livello nazionale sono fonte d’ispirazione per i giovani nel vedere la propria vita attraverso una nuova lente, grazie alla quale il servizio all’umanità diventa il principio organizzativo fondamentale che porta coerenza in ogni aspetto della vita.

Il dottor Shodjaee-Zrudlo si avvale dell’esperienza maturata a Montreal come collaboratore negli istituti di formazione bahá’í e come membro della Wordswell Association for Community Learning, un’organizzazione canadese di ispirazione bahá’í che consente ai giovani di sviluppare le proprie capacità accademiche, intellettuali e morali e di dare il proprio significativo contributo alla trasformazione della comunità.

“I programmi dell’istituto di formazione ruotano in gran parte attorno all’educazione morale con l’obiettivo della valorizzazione spirituale”, afferma il dottor Shodjaee-Zrudlo, che prosegue chiarendo che questi programmi riuniscono «persone di tutte le età in piccoli gruppi per lo studio dei principi degli insegnamenti bahá’í, come l’uguaglianza tra uomini e donne, la consultazione, la partecipazione universale, l’educazione, … e la loro applicazione per il miglioramento dell’ambiente circostante.

Al centro di tutto… vi è questo concetto del servizio – aggiunge – che è legato allo scopo della nostra vita. … Attraverso il servizio, siamo in grado di conseguire una crescita sia intellettuale che spirituale, e contribuire al contempo al miglioramento della società”.

Questa consapevolezza aiuta i giovani a fare i conti con la vita affrontando le diverse esigenze della realtà contemporanea. “Con tutta questa complessità, a volte la loro vita può essere un po’ frammentata”, osserva.

Il dottor Shodjaee-Zrudlo descrive il processo mentale che sorge quando i giovani iniziano a vedere il servizio come il fondamento della loro identità. “Cercare di servire la mia famiglia sarà anche un modo per riuscire ad andar bene a scuola. E se vado bene a scuola, posso dare un contributo maggiore alla mia famiglia e posso servire meglio”, precisa. “Alcuni giovani si rendono conto che questi diversi aspetti non devono essere messi in contrapposizione l’uno all’altro”.

Questa prospettiva integrata travalica lo sviluppo personale nella considerazione che i giovani hanno delle loro comunità. Il processo educativo aiuta i partecipanti a reimmaginare i loro quartieri con occhi aperti a ogni possibilità.

E aggiunge: “A volte pensano alla loro comunità come a un luogo dal quale ‘doversene andare’. Ma sviluppare una visione della tua comunità che sia spiritualmente e materialmente prospera… stimola una prospettiva diversa e ti aiuta a capire che vale la pena provare a vedere davvero ‘cosa posso fare’”.

Il dottor Shodjaee-Zrudlo osserva che questa prospettiva orientata al servizio spesso influisce sulla scelta della carriera. Molti giovani individuano i bisogni specifici delle loro comunità e di conseguenza adeguano i loro percorsi educativi e professionali, come ad esempio perseguire l’insegnamento della matematica quando notano che molti giovani hanno difficoltà con la materia.

“Stiamo assistendo a un movimento in crescita di giovani che stanno davvero cercando di mettere al centro della vita il servizio e di farne il motivo conduttore di ogni decisione che riguardi la loro vita”, afferma.

Osservando i progressi raggiunti in ogni parte del Canada, il dottor Shodjaee-Zrudlo sostiene che sta nascendo un modello più ampio. “Vediamo un contesto nel quale i giovani sono davvero all’altezza della situazione e dedicano moltissimo tempo e moltissima energia al miglioramento delle loro comunità, e intere famiglie li sostengono veramente. Da questo spaccato si riesce ad avere un’idea di come potrebbero essere le nostre future comunità”.

L’episodio del podcast rientra nella serie “Insights from the Field” (Approfondimenti dal campo n.d.t.) che fornisce resoconti di prima mano sulle iniziative dei bahá’í specificatamente nel campo dell’azione.