3 aprile 2025
In questo episodio scopriamo come un sempre maggior numero di giovani delle Isole Canarie stia lottando per rimanere coerenti in molti aspetti della loro vita, compreso lo sport.
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L’ultimo episodio del podcast del Bahá’í World News Service cerca di scoprire come, attraverso la partecipazione ai programmi educativi morali e spirituali bahá’í, un sempre maggior numero di giovani delle Isole Canarie stia imparando a vivere una vita più coerente, incentrata sul servizio alla loro società.
Orlando Ravelo Hernández, membro del Corpo dei Consiglieri in Europa, e Alejandro Sarmiento González, membro del Consiglio Ausiliare delle Isole Canarie, discutono di come, nelle comunità di tutta quella regione della Spagna, questi programmi educativi stiano promuovendo una nuova consapevolezza del periodo della gioventù, in netto contrasto con le prevalenti narrazioni sociali.
Sarmiento González osserva che: “In molte ambiti della società, i giovani sono ritratti come persone che si trovano ad affrontare sfide insormontabili. Per contro… stiamo osservando un quadro completamente diverso. … La comunità si fida davvero di loro e crede in loro. Questa è una condizione spirituale per il progresso”.
Una capacità peculiare che viene coltivata tra i giovani che partecipano ai programmi di educazione morale bahá’í è la capacità di esaminare attentamente la propria vita e le forze sociali che agiscono su di essa.
Questa riflessione consente loro di imparare a mantenere meglio la coerenza tra i diversi contesti — a casa, a scuola o nelle attività del tempo libero — senza ridurre in frantumi la propria identità o compromettere i propri valori.
L’impegno volto ad una maggiore coerenza nella loro vita ha portato questi giovani a adottare degli approcci creativi, come ad esempio reinventare le attività competitive. Alcuni hanno cominciato a valutare come poter praticare uno sport come il calcio concentrandosi sull’unità piuttosto che sulla competizione.
“Era un’idea folle”, dice Ravelo Hernández, spiegando che i giovani si chiedevano: “Come si può mai giocare a calcio senza competizione? Come è possibile collaborare?”
Ciononostante, l’impatto di questa iniziativa è presto andato ben oltre il campo sportivo. Ciò che era partito con quattro amici alla ricerca di un approccio diverso al calcio è cresciuto fino a raggiungere, in un solo mese, più di una trentina di giovani giocatori, e ha riunito le famiglie, arrivando persino a organizzare partite di beneficenza per cause locali.
“Quando si mettono al centro la coerenza, il servizio, le relazioni e i valori, improvvisamente la nostra vera natura prende vita”, spiega Ravelo Hernández. “Siamo fatti per essere uniti, per condividere, per poter contraccambiare, per ascoltarci l’un l’altro”.
L’episodio del podcast, che prende in esame diversi altri esempi di cambiamento sociale tra i giovani delle Isole Canarie, fa parte della serie “In Conversation” che analizza l’impegno profuso dai bahá’í in tutto il mondo per contribuire al progresso sociale, dal livello di base a quello internazionale.