1° aprile 2025

Nei suoi interventi alla 63ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo sociale presso la sede dell’ONU, la Bahá’í International Community (BIC) ha sottolineato che i legami sociali e le fondamenta spirituali di una società sono tanto essenziali per la sua vera prosperità quanto la crescita economica.

“Il deterioramento dello stato del mondo odierno ha aggravato il divario tra ricchezza estrema e povertà, ha lasciato un numero sempre maggiore di persone senza mezzi di sussistenza che possano consentire loro di vivere un’esistenza dignitosa e contribuire all’elevazione delle loro società, e ha alimentato maggiori livelli di sfiducia e conflitto”, ha detto Cecilia Schirmeister, uno degli undici componenti della delegazione della BIC alla Commissione.

“Questo non è, tuttavia, solo il momento di una crisi immane, ma anche di importanti opportunità, poiché l’umanità riconosce sempre più la propria interdipendenza”, ha proseguito la Schirmeister.

La 63ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo sociale si è tenuta presso la sede delle Nazioni Unite di New York City.

In questa sessione della Commissione il dibattito si è concentrato sul “rafforzamento della solidarietà, dell’inclusione sociale e della coesione sociale” nell’ambito della promozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il forum ha visto riuniti rappresentanti dei governi, delle agenzie delle Nazioni Unite e delle organizzazioni della società civile.

Una panoramica del Forum della Società civile che si è tenuto durante la Commissione.

Le prospettive esposte dai rappresentanti della BIC durante il forum sono basate sui principi enunciati anche nella dichiarazione alla Commissione, che analizza il radicamento di numerose sfide globali nel modo in cui gli esseri umani considerano, valutano, rispondono e si relazionano gli uni con gli altri; per giungere a questa consapevolezza è fondamentale il riconoscimento dell’identità comune e dell’unità essenziale del genere umano.

Per approfondire come questi principi abbiano trovato espressione nella pratica, la BIC ha ospitato un evento collaterale durante il quale due dei suoi delegati hanno raccontato le esperienze delle iniziative di costruzione di comunità.

Immagine a sinistra: Cecilia Schirmeister, rappresentante della BIC, con S.E. Omar Hilale, Ambasciatore del Marocco presso l’ONU. Immagine a destra: Liliane Nkunzimana, anch’essa rappresentante della BIC.

Neda Badiee Soto, delegata della BIC delle Isole Canarie, ha descritto i processi di costruzione di comunità, fondati sui principi bahá’í, che dal 2006 hanno impegnato migliaia di partecipanti in diversi quartieri. “Nelle Isole Canarie, le iniziative di costruzione di comunità promuovono una formazione e una consultazione grazie alle quali le competenze e i talenti delle persone vengono sviluppati e messi al servizio della comunità”, ha spiegato.

Badiee Soto ha tracciato un parallelo tra le dinamiche familiari e l’armonia sociale, osservando che le comunità, come le famiglie, per prosperare richiedono ben più delle sole risorse materiali: hanno bisogno di rispetto, pazienza, sostegno reciproco e amore come fondamenti spirituali per l’unità. Nei quartieri, questa consapevolezza ha permesso a diverse popolazioni di lavorare insieme al di là delle divisioni culturali, generazionali e socioeconomiche, passando da una manciata di partecipanti di tredici anni fa a una rete di oltre duemila persone attivamente impegnate in azioni collettive in tutte le Isole Canarie.

Daniel Perell, rappresentante della BIC, a un evento collaterale intitolato “Colmare il divario: mobilitare la finanza inclusiva per l’agenda dello sviluppo sostenibile”.

Zéphyrin Maniratanga, ambasciatore del Burundi presso le Nazioni Unite, ha ampliato questa prospettiva nel suo intervento all’evento collaterale ospitato dalla BIC, dichiarando che “la coesione sociale… non è solo un obiettivo economico, ma un imperativo morale e umano. … La crescita economica da sola non è sufficiente per creare una società giusta ed equa”.

Relatori presenti ad un evento ospitato dalla BIC dal titolo “Rafforzare la solidarietà: la coesione sociale come motore di sviluppo”, fila in alto, da sinistra a destra: S.E. Zephyrin Maniratanga, Ambasciatore del Burundi e Neda Badiee Soto, delegata BIC delle Isole Canarie. Fila in basso, da sinistra a destra: Sophia Massrouri, delegata BIC dell’Ufficio di Bruxelles e Fernanda Pavez Esbry, Ufficio per gli affari sociali dell’UN DESA-DIS.

In un suo commento sul forum, la Schirmeister ha posto l’accento sui fondamenti essenziali di un’autentica coesione sociale. “La coesione sociale inizia con il rafforzamento dei legami di unità e di fiducia tra le diverse popolazioni.

“Si tratta di trovare punti di consenso basati su valori comuni e imparare a relazionarsi con persone di estrazione e opinione diversa”.

La Schirmeister ha rilevato che nelle comunità nelle quali vengono coltivati i principi spirituali, emergono nuovi modelli di interazione, per esempio: una maggiore collaborazione tra i giovani e le generazioni più anziane, espressioni più marcate della parità di genere e una maggiore capacità di dialogo costruttivo e di consultazione.

Foto di gruppo dei delegati della Bahá’í International Community alla 63ª sessione della Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo sociale.