24 dicembre 2024

CANBERRA, Australia — Mentre dai bahá’í di tutto il mondo veniva celebrata la nascita del Báb e di Bahá’u’lláh, diverse comunità hanno colto quest’anno l‘occasione per ospitare speciali convegni a livello nazionale al fine di valutare come i principi spirituali portati da questi Luminari Gemelli illuminano le strade verso l’armonia sociale.

A questi convegni hanno partecipato funzionari governativi, capi religiosi, rappresentanti delle istituzioni bahá’í e altre persone provenienti da tutto il Paese, per approfondire il modo in cui il concetto di unità di Bahá’u’lláh trascenda la semplice tolleranza e inviti a un vero riconoscimento della diversità umana come fonte di forza collettiva.

In Australia, presso il Parlamento Federale di Canberra si è tenuto un ricevimento sul tema “intrecciare prospettive diverse per realizzare unità e armonia”.

L’onorevole membro del Parlamento Sophie Scamps, che ha ospitato l’incontro, riflettendo sull’identità comune del genere umano, ha affermato. «Le cose che ci accomunano sono molte più di quelle che ci dividono, e questo messaggio ha sempre una potenza straordinaria».

La dottoressa deputata Scamps ha definito la Casa di culto bahá’í di Sydney un simbolo di unità e l’ha descritta come «un faro sulla collina per tutti noi. …È un luogo di culto aperto a persone di ogni fede, … un simbolo di unione. È un bellissimo riflesso dei principi delicati ma forti della Fede bahá’í, il cui fine è promuovere la coesione e l’armonia sociale».

L’onorevole Julian Hill, deputato e viceministro per la cittadinanza e gli affari multiculturali, ha dichiarato che ogni membro della società ha un ruolo da svolgere nella costruzione di una società più pacifica. «La coesione sociale non è uno stadio finale… è un processo e… richiede la partecipazione di ogni voce e di ogni elemento della comunità…

Ha aggiunto: «La prospettiva bahá’í… di fondere gli aspetti materiali e spirituali della vita… fornisce un sostegno davvero prezioso al processo di coesione sociale».

L’onorevole Julian Hill ha proseguito: «Sono trascorsi 104 anni da quando i primi bahá’í arrivarono [in Australia] e diffusero questo messaggio di unità, pace e speranza in tutta la nostra nazione. Ma quei valori – l’uguaglianza fra uomini e donne, l’eliminazione dei pregiudizi, l’eliminazione della povertà, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti umani, l’armonia tra scienza e religione – sono sempre attuali».

In contemporanea, nel Regno Unito, si è tenuto un ricevimento nella Churchill Room della Camera dei Comuni al quale hanno partecipato vari funzionari governativi, tra i quali l’onorevole deputato Alistair Carmichael, membro del Parlamento.

L’onorevole Carmichael ha espresso la propria ammirazione per le esibizioni artistiche dei giovani impegnati nelle attività bahá’í di costruzione di comunità. «Vivace e incoraggiante, lo spettacolo dei giovani di Sheffield ha ben rappresentato l’impegno della comunità bahá’í per l’unità e il progresso sociale», ha detto.

Riflettendo sul tema dell’incontro, l’armonia e il progresso collettivo, Lord Khan di Burnley, Ministro della Fede, ha affermato: «Uniti, formiamo una società migliore».

Dall’altra parte del mondo, in Malesia, funzionari governativi, ambasciatori, leader di varie comunità religiose e rappresentanti di organizzazioni della società civile si sono ritrovati uniti in un convegno presso il Centro bahá’í di Kuala Lumpur. Nel suo intervento, Geethanjali Gopal membro dell’Assemblea Spirituale Bahá’í del Paese, ha messo in risalto il principio dell’unità nella diversità, citando un passo tratto dagli Scritti di Baháʼu’lláh:

“… devono associarsi a tutte le genti e le tribù della terra con gioia ed esultanza, poiché lo stare assieme ha sempre promosso e continuerà a promuovere l’unità e la concordia, che a loro volta contribuiscono al mantenimento dell’ordine nel mondo e alla rigenerazione dei popoli. 

Le immagini che seguono provengono da alcuni dei convegni organizzati per celebrare la nascita del Báb e di Baháʼu’lláh, durante i quali è stato preso in esame il patrimonio spirituale comune dell’umanità.

Relatori al ricevimento del Parlamento australiano: fila in alto, da sinistra a destra: Sophie Scamps, deputata; l’onorevole Julian Hill; Natalie Mobini-Kesheh, segretaria dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í d’Australia. Il programma prevedeva canti eseguiti dai partecipanti alle attività bahá’í di costruzione di comunità. Negli ultimi anni, l’Ufficio bahá’í australiano delle Relazioni pubbliche ha partecipato al dibattito sulla coesione sociale. Nell’ambito del proprio incessante impegno, l’Ufficio ha pubblicato il documento “Creating an inclusive narrative(Creare una narrazione inclusiva n.d.t.).

Alcuni partecipanti al ricevimento nella Churchill Room della Camera dei Comuni del Regno Unito, tra i quali l’onorevole Alistair Carmichael (fila in alto a destra); il Ministro della fede Lord Khan di Burnley (fila centrale, a destra nell’immagine di sinistra), e Shirin Fozdar-Foroudi (fila centrale, a destra), membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í del Regno Unito. Nel programma figurava un dibattito sull’impegno delle comunità bahá’í di tutto il Regno Unito per promuovere il progresso sociale e sugli spunti di riflessione emersi dal lavoro dell’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche volto a promuovere i discorsi relativi all’armonia sociale.

In un convegno nazionale tenutosi presso il Centro bahá’í di Kuwait City si è parlato di come i principi spirituali quali l’armonia tra scienza e religione, la giustizia e la partecipazione universale, siano essenziali per promuovere una società più pacifica. L’incontro rientrava nell’impegno dell’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche del Paese volto a supportare il dibattito nazionale sulla convivenza religiosa. I partecipanti hanno espresso il loro apprezzamento per l’incontro, sottolineando lo spirito di unità e fratellanza.

Durante un incontro organizzato in India dall’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche in collaborazione con la Commissione nazionale per le minoranze, funzionari e rappresentanti di diverse comunità religiose si sono riuniti per una disamina del ruolo che la religione può svolgere nella promozione del progresso sociale. Nelle foto si vedono alcuni dei partecipanti al forum. In alto, da sinistra a destra: Madhu Khanna, professore di religioni indiane; Iqbal Singh Lalpura, presidente della Commissione nazionale per le minoranze del governo indiano; Shernaz Cama, rappresentante della comunità zoroastriana Parsi; e Salim Engineer, vicepresidente di Jamaat-e-Islami Hind.

Nell’immagine si vedono Lim Soon Kam (fila in alto, a sinistra) e Geethanjali Gopal (fila centrale, a destra), membri dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í della Malesia. Erano presenti anche: il reverendo Julian Leow Beng Kim, arcivescovo di Kuala Lumpur; Datuk Seri Thiru, rappresentante dello Sri Maha Mariamman Temple Dhevasthanam; Thai Ming Yeow, rappresentante della Società Missionaria Buddista della Malesia; Choela Tenzin Dadon, membro del Consiglio Buddista Vajrayana della Malesia; e Huladawe Hemaloka, della Ti-Ratana Welfare Society della Malesia.