Immagine di copertina: La comunità Bahá’í si dedica al progresso del pensiero collettivo attraverso la sua partecipazione ai discorsi della società.  Galaxies, plate IX from Meanders, di Mark Tobey, 1976. ©2018 Estate of Mark Tobey / Artists Rights Society (ARS), New York. Fonte: moma.org.

Alcuni rappresentanti di svariate comunità nazionali baha’i si sono recentemente riuniti nel Centro Mondiale Baha’i per riflettere sugli ultimi anni di esperienza nell’apprendimento sulla partecipazione ai discorsi della società. Il Baha’i World News Service ha colto l’occasione per intervistare alcuni gruppi di rappresentanti sulle esperienze e le idee da essi acquisite in questo settore dell’attività. Ascoltate una di queste conversazioni nell’articolo di questa settimana.

La prossima relazione, che sarà pubblicata più tardi questo mese, comprenderà un’intervista su un discorso specifico che sta prendendo piede in tutto il mondo: il ruolo della religione nella società.

CENTRO MONDIALE BAHA’I, 3 dicembre 2018, (BWNS) – Negli ultimi anni, le istituzioni nazionali e le agenzie regionali baha’i hanno sistematicamente partecipato a discorsi della società, come migrazione e integrazione, coesione sociale, unità fra le razze, il ruolo della religione nella società e il cambiamento climatico, per citarne alcuni.

La frase «partecipazione ai discorsi della società» viene ripetutamente utilizzata per descrivere la partecipazione della comunità baha’i ad ampie conversazioni sul tema del miglioramento sociale.

Questi discorsi hanno luogo a livelli diversi. Le singole persone possono contribuire ai discorsi nella loro professione o settore di studio. Molte persone e molte comunità entrano nei discorsi che vertono su temi vitali per i loro quartieri e villaggi. Le organizzazioni non governative di ispirazione baha’i – ad esempio, nell’ambito dello sviluppo socio-economico – contribuiscono a discorsi correlati alle loro attività. La partecipazione formale della comunità baha’i a discorsi relativi al benessere e al progresso della società è facilitata a livello nazionale dagli Uffici delle pubbliche relazioni e a livello internazionale dalla Baha’i International Community.

«Dappertutto si svolgono conversazioni sulla società alle quali partecipano svariate persone», spiega nel podcast Vahid Vahdat, dal Brasile. «Funzionari di governo, mezzi di comunicazione, comunità religiose, organizzazioni locali, organizzazioni nazionali, ONG sono tutti interessati a determinati temi. In quale modo la nostra società fa avanzare l’uguaglianza fra uomini e donne? Come possiamo affrontare il pregiudizio? Come possiamo creare società unite? Pertanto la comunità baha’i sta prendendo parte a queste conversazioni».

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A prescindere dall’ambiente in cui si trovano, i baha’i stanno imparando a esprimere idee ed esperienze che sono importanti per le grandi sfide che l’umanità deve oggi affrontare. Nel farlo, cercano di assumere un atteggiamento di umiltà, di impegnarsi in una genuina conversazione, di offrire generosamente principi baha’i pertinenti e di imparare assieme ad altri gruppi e individui che la pensano nello stesso modo e anche di imparare da loro.

«Non si tratta solo di cercare di offrire le idee baha’i. Si tratta di sforzarsi tutti assieme nella società per cercare di far avanzare questo pensiero e di modificare sia pur di poco il percorso dello sviluppo, in modo incrementale nel corso del tempo», osserva Ida Walker, dall’Australia.

Questo tipo di partecipazione ai discorsi comporta cooperazione, collaborazione e inclusività. «Richiede la partecipazione di ogni membro della società», aggiunge Detweiler Saba, in Germania. «E partecipando a conversazioni con persone diverse, con diverse organizzazioni, la nostra comprensione comune troverà espressione nell’azione. E l’azione può assumere forme diverse».

Gli sforzi computi dai baha’i per contribuire al progresso del pensiero risalgono ai primordi della storia della Fede. Mentre era prigioniero ed esule prima a Edirne e poi a Akka, Baha’u’llah Si rivolse ai governanti del Suo tempo. Egli espose profondi principi spirituali e scrisse su una vasta gamma di temi, che riguardavano problemi di grande interesse per i leader mondiali del tempo. Per esempio, Egli invocò la pace e il disarmo internazionale e l’abolizione della schiavitù, lodò i benefici del governo rappresentativo e sollecitò i governanti a prestare la dovuta attenzione ai diritti e alla dignità dei poveri. Un altro esempio è l’acuta analisi della società persiana fatta da ‘Abdu’l-Baha in un trattato sulle condizioni che portano al progresso e alla prosperità della nazione scritto nel 1875 e ampiamente divulgato in Iran.

Fin dalla sua fondazione nel 1948, la Baha’i International Community (BIC) ha costantemente cercato di contribuire in modo costruttivo ai discorsi internazionali presso le Nazioni Unite. Sin dai primi giorni, la BIC ha promosso l’avanzamento delle donne e l’educazione delle bambine, un tema divenuto argomento principale dei discorsi in ambienti che si occupavano dello sviluppo a partire dal 1980 e da quel momento in poi un punto strategico nelle attività per lo sviluppo. L’educazione alla cittadinanza mondiale è un altro argomento che è stato promosso dalla BIC e che è diventato un elemento ampiamente riconosciuto nelle attività svolte dall’ONU per promuovere l’educazione. Oggi, la BIC partecipa a numerosi discorsi, come l’uguaglianza fra donne e uomini, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile.

In questo podcast, la signora Detweiler dalla Germania intervista un gruppo di rappresentanti baha’i sull’esperienza della comunità baha’i nel contribuire ai discorsi sui palchi nazionali e internazionali: Rachel Bayani dell’ufficio della BIC a Bruxelles, il signor Vahdat dal Brasile e Karl Wightman dal Regno Unito.