10 novembre 10, 2024
WASHINGTON, DC — Come riusciranno le diverse comunità a spingersi oltre la narrazione frammentata del passato per plasmare una visione comune del futuro, una visione che onori la verità e promuova al contempo l’unità?
Questa è la domanda sulla quale è incentrata la recente collaborazione tra l’Ufficio delle Relazioni pubbliche dei bahá’í degli Stati Uniti e il Programma Religione e Società dell’Aspen Institute. La collaborazione è scaturita dal lavoro congiunto tra il Narratives of America Project dell’Ufficio e l’attività svolta dal Religion and Society Program e, sulla scorta delle intuizioni derivanti dalla religione nell’analizzare l’evoluzione della storia dell’America, è culminata in un unico volume di saggi.
Il volume di saggi, intitolato “Religious Perspectives on the Narratives of America: The Search for Just, Honest, Inclusive and Forward-looking Tellings”, (Prospettive religiose sulla narrazione dell’America: la ricerca di racconti giusti, onesti, inclusivi e orientati al futuro n.d.t.) si riallaccia agli spunti di riflessione derivanti dalla religione nell’analizzare l’evoluzione della storia dell’America.
L’iniziativa è sorta dall’assoluta esigenza di scongiurare gli effetti dell’ingiustizia razziale ed economica che permeano regolarmente l’esperienza americana. In un’intervista al News Service, Selvi Adaikkalam Zabihi, membro dell’Ufficio per le relazioni pubbliche, ha dichiarato: “Riconoscendo il fatto che l’unità è al centro di queste sfide, il progetto intende approfondire in che modo una narrazione comune possa aiutare a costruire un’identità e una visione collettiva per il futuro, che onori la dignità e il contributo di tutte le comunità”.
Il volume, intitolato Religious Perspectives on the Narratives of America: The Search for Just, Honest, Inclusive and Forward-looking Tellings (Prospettive religiose sulla narrazione dell’America: la ricerca di racconti giusti, onesti, inclusivi e orientati al futuro), raccoglie undici saggi scritti da persone di diverse estrazioni religiose e culturali, tra cui sikh, ebrei, cristiani, musulmani e la Fede bahá’í, nonché tratte dalle tradizioni degli indigeni americani, degli asiatici americani e degli abitanti delle Isole del Pacifico.
Relatori che sono intervenuti in occasione del lancio del libro. In prima fila, da sinistra a destra: PJ Andrews, membro dell’Ufficio bahá’í statunitense per le Relazioni pubbliche; Audrey Price, vicedirettrice del Programma Religione e Società e co-curatrice del volume; Adaikkalam Zabihi, membro dell’Ufficio per le Relazioni pubbliche e co-curatrice del volume. Fila centrale, da sinistra a destra: Josh Good, direttore esecutivo del programma Religione e Società; Rahmah Abdulaleem, Amministratore Delegato di Soulful Muslims; il Reverendo Dr. Frederick D. Haynes III, pastore anziano della Friendship-West Baptist Church di Dallas; James Samimi Farr, scrittore. Fila sotto, da sinistra a destra: Kaitlin Curtice, scrittrice e poetessa; Simran Jeet Singh, direttore del Programma Religione e Società e Nicole Pressley, direttore della Strategia organizzativa dell’Associazione Unitaria Universalista.
In un messaggio ai bahá’í del Paese, l’Assemblea Spirituale Nazionale Bahá’í degli Stati Uniti ha sottolineato l’importanza del progetto, affermando: «Le narrazioni sono importanti sia per una comprensione individuale che per quella collettiva. Ci aiutano a interpretare il mondo e a forgiare il nostro senso di scopo e identità. Le narrazioni possono offrire la speranza o precluderla, oscurare la verità o aiutarci a cercarla. È chiaro che, come nazione, abbiamo bisogno di unificare, nobilitare e valorizzare le narrazioni che ci aiutino ad andare avanti collettivamente”.
In un’intervista al News Service, PJ Andrews, membro dell’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche ha rilevato che «quando osserviamo la storia dell’America attraverso la lente degli insegnamenti spirituali, possiamo spingerci oltre la semplice documentazione di eventi storici per arrivare a comprenderne il significato più profondo nel cammino dell’umanità verso l’unità».
Attraverso una serie di incontri organizzati dal Programma Religione e Società dell’Aspen Institute in collaborazione con l’Ufficio delle Relazioni pubbliche della Green Acre Bahá’í School e alcuni spazi online di dialogo, i collaboratori alla stesura del volume si sono impegnati in un profondo dibattito sulla capacità delle intuizioni religiose di illuminare il cammino verso il risanamento e la trasformazione. Il dibattito ha creato un ambiente nel quale è stato possibile trattare con naturalezza e speranza anche argomenti molto complessi.
L’evento lancio è stato caratterizzato da una tavola rotonda con gli autori dei saggi.
“La consultazione è stata essenziale per creare un senso di comunità tra i collaboratori”, ha precisato Andrews. “In questi spazi potevano scambiarsi pensieri e scritti, creando così una narrazione organica e arricchente che riflette la diversità e l’unità dell’America”.
Andrews ha poi soggiunto: “L’America è un Paese con molte storie controverse su come siamo arrivati qui e chi siamo. Noi siamo interessati ad esprimere un’identità comune che trascenda gli aspetti secondari come la razza, il genere o la provenienza d’origine.
“Quando pensiamo alle narrazioni”, ha proseguito, “ci sono tre componenti che riteniamo essenziali: una concezione della storia, un senso di identità e una visione del futuro”.
Andrews ha spiegato che questi elementi si riallacciano al concetto di trasformazione spirituale e sociale enunciato dalla Fede bahá’í, in base al quale, nonostante gli sconvolgimenti e le lotte apparentemente insormontabili che si trova ad affrontare, l’umanità si sta muovendo attraverso stadi di sviluppo collettivo verso l’età matura, che sarà caratterizzata dall’unità.
“Questa prospettiva ci permette di affrontare sfide epocali mantenendo la speranza e lo scopo di lavorare per la realizzazione dell’unità del genere umano”, ha dichiarato. “Ci aiuta a riconoscere che le attuali battaglie che noi affrontiamo come nazione fanno parte di un più ampio processo di maturazione spirituale e sociale”.
Altre immagini della tavola rotonda.
La signora Zabihi ha ampliato il concetto, spiegando che gli insegnamenti bahá’í mettono in risalto l’idea di una civiltà in continuo progresso all’interno della quale, nel corso della storia, hanno operato sia forze di disintegrazione che forze costruttive. “Comprendere questo duplice processo ci aiuta a riconoscere che, mentre ci troviamo ad affrontare sfide molto serie, possiamo anche individuare e rafforzare le forze costruttive all’opera”, ha affermato. “Questa prospettiva consente alle persone di vedere il loro ruolo nella trasformazione sociale e di contribuire a costruire l’unità, riconoscendo al contempo verità complesse sul passato e sul presente”.
Il volume raccoglie undici saggi scritti da persone di diversa estrazione religiosa e culturale, tra cui sikh, ebrei, cristiani, musulmani e la Fede bahá’í, nonché le tradizioni degli indigeni americani, degli asiatici americani e degli abitanti delle Isole del Pacifico.
All’evento di lancio, Audrey Price, vicedirettrice del Programma Religione e Società e co-curatrice del volume insieme alla signora Zabihi, ha espresso il suo entusiasmo per il progetto:
“Sono entusiasta dell’uscita di questa raccolta di saggi. Gli autori portano avanti narrazioni ricche e diversificate che in America sono spesso nascoste ed emarginate”.
Il Reverendo Dr. Price ha aggiunto: “Attraverso una narrazione personale e magistrale scopriamo il meraviglioso mosaico delle comunità che definiscono l’America. Sentiamo voci che ci invitano a riconoscere, affermare e apprezzare la dignità umana di ognuno”.
I collaboratori al volume hanno discusso sulla capacità delle tradizioni religiose di illuminare il cammino verso una maggiore armonia sociale.
Andrews ha sottolineato l’importanza della collaborazione nel forgiare una narrazione giusta e inclusiva per la nazione.
“Uno degli aspetti degni di nota di questo progetto è la sua natura continuativa. Al centro ci sono domande essenziali sulla narrativa dell’America che cerchiamo, una narrazione che sia giusta, onesta, orientata al futuro e che ci aiuti a guarire mentre procediamo uniti. Nessuna persona da sola ha tutte le risposte, ma il processo per capirlo è collaborativo”, ha osservato.
Due collaboratori alla realizzazione del volume, all’evento lancio.
Zabihi ha sottolineato l’importanza del progetto in un momento in cui le complesse questioni sull’identità, l’appartenenza e la coesione sociale sono in prima linea nella coscienza nazionale. “Un momento che ci esorta ad ampliare il dibattito sulle narrazioni americane”, ha detto. “Le divisioni che vediamo oggi palesano l’urgente necessità di nuovi approcci per costruire la comprensione attraverso le differenze”.
Ha aggiunto: “La religione può essere una fonte cruciale di idee e ispirazione per questo lavoro narrativo. Il nostro obiettivo è quello di capire come le prospettive religiose possano arricchire il dibattito in senso lato sulla trasformazione sociale senza imporre credenze agli altri o essere asserviti al dogmatismo secolare.
“Attraverso questo processo”, ha proseguito, “stiamo scoprendo come i principi spirituali possano aiutare a creare spazi per un dialogo profondo che riconosca le verità storiche, promuovendo al contempo la speranza e l’unità”.
Co-curatori del volume: Selvi Adaikkalam Zabihi (a sin.), membro dell’Ufficio bahá’í per le Relazioni pubbliche e Audrey Price (foto sulla destra, a sin.), vicedirettrice del Programma Religione e Società. Parlando del volume, il Reverendo Dr. Price ha detto: “Attraverso una narrazione personale e magistrale scopriamo il meraviglioso mosaico delle comunità che definiscono l’America. Sentiamo voci che ci invitano a riconoscere, affermare e apprezzare la dignità umana di ognuno”.
Parlando degli obiettivi a più ampio raggio del Narratives of America Project, Andrews ha spiegato: “Piuttosto che sostenere posizioni particolari, l’attenzione si concentra sullo sviluppo della capacità di analisi collettiva della verità e sulla costruzione di un percorso verso l’unità”.
Ha poi continuato: “Mentre le comunità di tutta l’America sono alle prese con questioni di identità e appartenenza, questo volume di saggi dimostra come una partecipazione con prospettive diverse possa aiutare a trasformare narrazioni frammentate in una visione comune per il futuro.
“Attraverso la creazione di spazi nei quali la verità e l’unità possano coesistere, nei quali il riconoscimento storico possa favorire il risanamento piuttosto che la divisione, emergono nuove possibilità per andare avanti insieme. La natura continua di questo lavoro indica che il processo di costruzione di tali narrazioni è esso stesso parte del viaggio verso la trasformazione sociale”.
Evento lancio: foto di gruppo di alcuni collaboratori alla raccolta dei saggi.