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Black History Month (Il mese della storia afroamericana): la Casa di culto promuove l’unità

1° marzo 2023

La Casa di culto bahá’í di Wilmette, negli Stati Uniti, ha ospitato nei giorni scorsi, in occasione della celebrazione del Black History Month (Il mese della storia afroamericana n.d.t.), una serata dedicata all’arte e a un dibattito.

In tutti gli Stati Uniti si svolgono a febbraio di ogni anno cerimonie ed eventi per celebrare la storia afroamericana e onorarne le conquiste. Il raduno tenutosi sul sito del Tempio bahá’í ha visto la partecipazione di circa 350 persone provenienti non solo dai quartieri circostanti, ma anche da più lontano, e ha offerto l’opportunità di un approfondimento dei principi spirituali dell’unità e dell’unione fra le razze.

Questi principi hanno trovato espressione attraverso musica corale e orchestrale, poesia, e una mostra d’arte nella Sala della Fondazione del Tempio. Sono tra l’altro stati esposti numerosi oggetti storici provenienti dagli Archivi Nazionali Bahá’í, che hanno messo in risalto il contributo della comunità bahá’í alla promozione dell’armonia razziale — tema principale di diversi discorsi tenuti, durante la serata, da varie organizzazioni della società civile.

Tra i vari temi, durante la serata si sono esibiti dal vivo un coro e un’orchestra su quello dell’unità nella diversità. (Photo Credit, le due immagini in basso: Karie Angell-Luc)

«Riempire questa sala stasera è solo l’inizio di quella che ci auguriamo essere una serie di legami e relazioni che si rafforzeranno sempre più nei prossimi anni», ha detto nel suo discorso George Davis, direttore del Tempio. «È importante che la Casa di culto bahá’í continui a ospitare questi eventi e a rafforzare il legame tra culto e servizio».

Davis ha osservato che questo legame tra culto e servizio può anche trovare espressione alla base. Un esempio di ciò è rappresentato dall’impegno nella costruzione di comunità profuso dai bahá’í in tutti gli Stati Uniti.

Queste iniziative vedono la partecipazione di persone di diverse provenienze e le uniscono nel condividere il desiderio di servire il bene comune. Il principio dell’unità fondamentale del genere umano che sta alla base di queste attività è stato ulteriormente approfondito da Kenneth Bowers, membro dell’Assemblea Spirituale Nazionale dei bahá’í degli Stati Uniti,  che ha detto che questo è il «principio cardine del nostro tempo».

Ha aggiunto: «Oggi, la mancanza di questa consapevolezza, unita alla mancata capacità di agire su di essa, è l’ostacolo principale sulla strada verso la pace e la prosperità, … [producendo] visioni distorte di chi siamo, con tutti i pregiudizi che ne derivano».  

In occasione dell’evento svoltosi presso la Casa di culto bahá’í di Wilmette, negli Stati Uniti, in celebrazione del Black History Month, è stata allestita una mostra d’arte.

Bowers ha parlato dell’importanza di adottare un approccio globale per comprendere e rispondere al razzismo, mettendo in guardia contro una concentrazione ristretta sul passato senza riconoscere la lotta per la giustizia razziale in corso nel presente. «Questo non dovrebbe essere un dialogo che termina solo a parole: [dovrebbe] portare ad azioni costruttive, alle quali tutti prendano pienamente parte». Sin dalla cerimonia inaugurale del 1912, durante la quale ‘Abdu’l-Bahá posò la pietra angolare per la futura Casa di culto di Wilmette, questo sacro edificio è diventato simbolo di unità.

Pochi giorni prima della cerimonia inaugurale, il New York Times fornì un resoconto del messaggio di pace di ‘Abdu’l-Bahá, e del Suo appello all’umanita “di accantonare qualsiasi pregiudizio… pregiudizio di nazionalità, razza e religione.” L’articolo Lo citava, proseguendo con queste parole: “Per l’umanità è giunto il momento di issare il vessillo dell’unità del mondo umano, in modo che possano cessare le formule dogmatiche e le superstizioni.”

Qui potete visualizzare una registrazione video sulla cerimonia del Black History Month tenutasi presso la Casa di culto bahá’í di Wilmette, negli Stati Uniti.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di parlare dei pezzi esposti alla mostra con alcuni artisti presenti all’evento.